Buon giorno ho letto un po di vostri argomenti e trovo che l'allevamento allo stato brado sia interessante. Vorrei porvi il seguente quesito se possibile. se sto dicendo molte stupidaggini fermatemi. Io ho circa 10 ettari di terreno sparpagliati (non uniti) con un pozzo. ad oggi sono quasi tutti ad ulivi e un 2 ettari a vigna (molto vecchia circa 60 anni). tra tener pulito, potature, raccolta olive, frantoio... insomma è tutto una grande spesa con tanto lavoro e zero margine anzi.. quest'anno avevo intenzione di iniziare a piantare alberi x legna futura e leggendo tra i vari argomenti avrei pensato di iniziare a piantare, quercia, noce, cigliegio che oltre ad essere dei legni pregiati potrebbero, tra qualche anno, integrare la dieta di suini allo stato brado integrandoli con alberi da frutta. La mia intenzione è quella di togliere la vigna prima o poi.. troppo poco produttiva, troppo vecchia... sono solo in una zona IGT ( intorno a firenze).. pensavo ad una rotazione lenta in alberi da taglio.. sperando di avere meno manutenzione futura, meno costi con un piccolo valore in mano.
non vorrei assolutamente fare un allevamento intensivo, ma prendere 3 cinte senesi chiuderle in 3 ettari e utilizzarle x auto consumo.. magari dandone via una. per avere qualche lira nei 3 ettari al momento sono solo presenti solo ulivi in grande abbondanza..
Salve Giovannige, ho atteso a risponderti per vedere se vi fossero già delle esperienze simili(disponibili) nel forum ma ...! Per cui ti espongo il mio punto di vista, fare il "brado" vuol dire avere un territorio che partecipi o che soddisfi le richieste alimentari del suino. Terreni incolti, sottobosco, dove l'animale possa grufolare e rintracciare alimenti validi, sia nel periodo estivo che invernale. Certo l'idea dell'allevamento all'aperto è bella ed interessante, ma presuppone comunque degli investimenti, ridotti rispetto all'intensivo, ma comunque esistenti e focalizzati per il loro 40-60% nelle recinzioni (con le diverse problematiche) e strutture di ricovero e alimentazione. Inoltre il territorio deve essere naturalmente protetto da curiosi/cacciatori il suino è un'animale timoroso. Valuta queste due tre cose dette, ed eventualmente se interessato a sviluppare siamo a disposizione !!! Ti allego manuale utilizzo complementare dell'oliveto, che trovo interessante è un progetto 3A-Parco Tecnologico Agroalimentare dell'Umbria saluti mf
buogiorno a tutti, per risolvere il problema di competizione alimentare vorrei realizzare una zona di alimentazione esterna ai box dove riposano i maiali, nel pascolo, utilizzando una mangiatoia a tramoggia con tetto per esterno, di quelle reperibili in commercio che carichi con 100kg. di alimento, e in cui i maiali si alimentano ad libitum. questa soluzione eliminerebbe il problema della competizione alimentare, ma mi fa sorgere una paura ben più grande ovvero quella dei ratti poichè essendoci sempre alimento in vasca ritengo sia un invito per i ratti. Ho letto diverse dispense in merito all'allevamento outdoor che impiega queste mangiatoie ma nessuna menziona il problema. C'è qualche allevatore nel forum che le utilizza e mi può fornire un riscontro a questo problema.
inoltre ho visto che esistono mangiatoie sempre ad libitum ma con sistema "push" ovvero che il maiale deve premere una linguetta per far scendere in vasca il cibo. credo che questo limiterebbe il fenomeno ratti ma purtroppo non le fanno per esterno e non sono riuscito a capirne il motivo. Mi sapete spiegare il perchè?
Salve Samuel, penso che il sistema "push" non si utilizzi all'esterno perchè nella tramoggia si formerebbe in determinati "periodi" umidità che farebbe far ponte alle farine! Il mangime viene contaminato dalle urine dei topi quando viene immagazzinato sfuso per terra. nelle tramoggie è difficile che ci arrivino i topi, se sono stati fatti piedini tondi per rialzare la tramoggia e se sfortunatamente un topo dovesse ritrovarsi nelle vicinanze della bocca di un suino abituato al brado ... non penso abbia vita .. longeva. saluti mf