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allevamento allo stato semi brado
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Messaggio |
domenico46
Iscritto il: 11/02/2014, 1:44 Messaggi: 31 Località: catanzaro
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salve è da un pò di tempo che mi gira in testa un progetto, cioè di creare un allevamento di maiali allo stavo brado destinati principalmente alla produzione di salumi pregiati.quindi mi rivolgo al forum a quelle persone esperte che siamo in grado di farmi più consigli utili x realizzare questo sognoin materia. voglio precisare che non parto all improvviso cioè un minimo di esperienza di allevatore cè anche se x uso familiare. Partendo anche dal fatto che a realizzare questa cose saremmo in due e che il mio amico possiede diversi ettari di bosco con piante di quercia e di castagne, ora i miei principali dubbi sono: volevo sapere q in uanti capi si possono allevare x realizzareha, quale razza potreste consigliami per questo genere di allevamento, e cmq volevo anche sapere quanto tempo in più ci vuole x portare un maiale a macellazione cresciuto in questo modo rispetto alle solite porcilaia, inoltre preciso k oltre alle grande e castagne disponibili dispongo anche di patate, xò leggendo già qualche altra rivista volevo sapere più o meno quanto sarebbe la percentuale di macinato o altro che dovrei integrare x avere edi buoni salumi. vi ringrazio in anticipo
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25/09/2014, 19:03 |
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mfCarpentieri
Sez. Norcineria
Iscritto il: 19/08/2011, 19:19 Messaggi: 1858 Località: Caiolo (SO)
Formazione: ITIS
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Salve Domenico, come sempre si consiglia qualche buona lettura e incontrare persone che hanno già fatto esperienze diverse, indipendentemente dalla razza che vuoi allevare:
Distinzione tra Brado e Semi-brado, anche se ovviamente tra gli allevatori vi sono diverse concettualità.
Nell’allevamento brado gli animali vengono lasciati liberi di pascolare su superfici elevate, in modo che gli animali traggano sostentamento dall’ambiente che li circonda. Si tratta normalmente di orde che vivono all’aperto e si riproducono liberamente. Porci rustici, eccellenti pascolatori, grufolatori, instancabili camminatori che trascorrono buona parte dell'anno pascolando nella macchia o nel bosco e nella stagione estiva sulle stoppie di cereali, leguminose o su maggesi. Si tratta di maiali di piccola mole, tardivi nello sviluppo somatico e sessuale, che si macellano nel secondo o terzo anno di vita e producono carne magra. Il contatto con l’allevatore si riduce alla cattura per le vaccinazioni o altre situazioni di pericolo per il porco. Manodopera necessaria: 2/3 ore a settimana
Si parla di allevamento semi-brado quando la mandria è lasciata libera di pascolare anziché essere chiusa in stalle, ma i capi sono di razza rustica selezionata o di incroci tra razze rustiche e migliorata, la loro alimentazione è integrata giornalmente, questo momento, serve anche per visionarli, inoltre saranno vaccinati e curati in caso di necessità. Se presa in tempo la scrofa per il parto viene trasferita in ambiente protetto ed idoneo, se no dovrebbe esser in grado di sgravare anche all'esterno. Manodopera necessaria: 1 ora al giorno
Alcune Info di ordine generale: Il riferimento per questi allevamenti sono le rispettive ASL, Amministrazioni Comunali ed il Corpo Forestale dello stato: tutela del territorio rurale e montano e delle sue componenti (bosco, suolo, risorse idriche, ecc.) Un’attenta analisi deve esser fatta sul territorio. I suini allo stato semi-brado svolgono una intensa attività di esplorazione del terreno attraverso il grufolamento, questo, insieme al calpestamento, più intenso nelle vicinanze delle mangiatoie e abbeveratoi, può causare il degradamento del cotico erboso, tanto più veloce quanto maggiore è il carico di animali e la piovosità
Fasi del ciclo produttivo -Complessivamente, dall’avvio della fase di ingrasso alla macellazione, gli animali devono comunque trascorrere almeno i 2/3 della loro vita all’aperto. -È ammessa la stabulazione o il finissaggio al chiuso per un periodo non superiore ai 4 mesi nell’arco dell’anno, fatte salve specifiche deroghe legate a condizioni climatiche particolare.
Rispetto dell’ambiente -E’ consentito un carico massimo di capi allevati tale da osservare il rispetto alle norme ambientali che fissano un limite massimo dell’azoto apportabile annualmente al terreno pari a: - 170 kg di azoto per ettaro in zone vulnerabili; - 340 kg di azoto per ettaro in zone non vulnerabili. Fatto salvo il rispetto di questi limiti massimi, è prescritto un periodo minimo di riposo del pascolo pari a 4 mesi nell’arco dell’anno, in modo da evitare un eccessivo calpestamento delle superfici. -Nel bosco il periodo di rotazione sarà funzionale al mantenimento della rinnovazione naturale. -Gli animali possono essere tenuti in recinti pari al 10% della superficie disponibile, ma nell’arco dell’anno devono poter pascolare tutta la superficie (la superficie boschiva va intesa come pascolo e/o come riparo; se viene intesa come pascolo può essere compresa nella SAU per il calcolo del carico massimo di azoto). I corsi d’acqua superficiali che si trovano dentro l’area recintata non possono essere attraversati o interessati in modo continuativo dalla sosta dei suini, pertanto occorrono interventi per impedirne l’accesso. In ogni caso restano valide le norme di Polizia Forestale e le disposizioni locali in merito all’esercizio di pascolo in aree boscate.
Ricoveri -Sono richieste capannine parto e/o ricoveri realizzati anche in struttura leggera chiusi almeno su tre lati, anche a carattere temporaneo. -Gli animali devono essere in grado di entrare ed uscire a piacimento. -Non sono ammesse le gabbie per la gestazione e lo svezzamento. Al momento del parto la scrofa può essere messa in gabbie parto per problemi di benessere animale, esclusivamente per un periodo limitato.
-I ricoveri devono avere le seguenti superfici minime: - scrofa allattante più nidiata: 4,5 m2; - verro o scrofa: 1,8 m2 - suino in post-svezzamento fino a 30 kg di peso vivo: 0,40 m2 - magroncello di peso vivo da 30 a 50 kg: 0,6 m2; - magrone di peso vivo da 50 a 85 kg: 0,8 m2; - grasso di peso vivo da 85 a 110 kg: 0,9 m2; - grasso di peso vivo da 110 a 160 kg: 1,2 m2.
Superfici coperte eccessive all’interno dei ricoveri mobili sono sconsigliate in quanto limitano la capacità dei suini di difendersi dalle basse temperature e possono indurli a rilasciare deiezioni internamente, il cui ristagno genera l’emissione di ammoniaca e comporta il peggioramento delle loro condizioni d’igiene e di salute. Il pavimento dei ricoveri mobili deve essere mantenuto asciutto anche mediante l’impiego di materiali da lettiera rinnovati regolarmente in quantità adeguate secondo le esigenze di comfort igrotermico dei suini. Nelle zone di riposo interne ai ricoveri deve essere evitato il ristagno delle deiezioni.
Recinti e Strutture -È consigliabile prevedere elementi che impediscano l’ingresso e il contatto con ungulati selvatici attenendosi alla normativa regionale vigente. -I recinti interni devono essere concepiti in modo da consentire una corretta rotazione degli animali. -Presso l’allevamento, deve essere presente una zona di cattura per singolo animale, finalizzata all’effettuazione delle ispezioni sanitarie. -Distanze delle aree di allevamento con pascolo da centri abitati e/o residenza abitative: l’ubicazione degli allevamenti deve essere compatibile con le norme dei regolamenti delle Amministrazioni Comunali. -Le aree recintate devono essere dotate di strutture e attrezzature per l’abbeverata e la distribuzione di alimenti adeguati alle esigenze dei suini e tali da limitare al minimo le possibilità di contaminazione dell’acqua e degli alimenti e le conseguenze negative derivanti da rivalità tra gli animali. I depositi di mangimi e di materie prime devono essere protetti da roditori e insetti. -Deve essere presente un punto di abbeveraggio sempre attivo. -Durante la stagione estiva è obbligatoria la presenza di aree ombreggiate naturalmente o artificialmente di superficie adeguata al numero di suini presenti; in alternativa possono essere allestite aree umide che consentano a tutti i suini di bagnarsi la cute(per esempio pozze o vasche di ampiezza adeguata oppure ugelli spruzzatori). -Devono essere segnalati i fili elettrificati esterni mediante appositi cartelli e mantenuti in buono stato i collegamenti elettrici. -Le recinzioni devono essere mantenute in buono stato. -Presenza di una cassetta per pronto soccorso e di estintori nei pressi dell’allevamento.
E altre cose ancora puoi trovare nella sezione, alcuni argomenti già discussi e selezionati li trovi in: http://www.forumdiagraria.org/suini-f19/indice-delle-discussioni-t21599.html Uno datato è http://www.forumdiagraria.org/suini-f19/allevamento-suino-allo-stato-brado-t616.html se no! uno degli aggiornati http://www.forumdiagraria.org/suini-f19/suini-allo-stato-semibrado-t84840.html
Saluti e buon lavoro! mf
_________________Wendell Berry, diceva “ se mangio carne voglio che venga da un animale che ha vissuto una bella vita all’aperto, senza affollamenti, su pascoli abbondanti, con acqua buona e alberi per ombra"...http://www.leselvedivallolmo.itIl prosciutto insaccato (TerrAmica nr. 0): http://issuu.com/associazionediagraria.org/docs/terramica_0_2014/49?e=10353070/6348207 L'arte dell'insaccato (TerrAmica nr. 4): http://issuu.com/associazionediagraria.org/docs/terramica_num4_issuu/41?e=10353070/32332678 Il Salame Campagnolo (TerrAmica nr. 5): http://issuu.com/associazionediagraria.org/docs/terramica_nr_5_issuu/45?e=10353070/36962323
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26/09/2014, 15:39 |
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