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Alimentazione e management delle scrofe 
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Sez. Suini
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ciao Sergio,
5 mesi mi sembrano un po' pochi, ma dipende anche dalla razza.
Puoi dirci: razza, peso,metodo che vuoi seguire ( naturale, artificiale con seme fresco, artificiale con seme congelato).
non conosco le problematiche del tuo caso, per via delle distanze e del mare, ma qualche informazione in più saranno utili per chi ne sa più di me. saluti

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L'esperto è una persona che ha fatto in un campo molto ristretto tutti i possibili errori.(Niels Bohr)
Più la caduta di un Impero è vicina, più le sue leggi sono folli. Cicerone


20/05/2013, 19:52
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ciao milli e ciao a tutti, si come dicci tu magari qualche info in più è meglio, ho visto che la porcella 5 mesi di 60/65 Kg di peso vivo inizia a saltare sul mio giovane verro(6mesi) penso che sia il principio del calore? la razza sono entrambi LW. per l inseminazione ho visto che effetuano anche le spedizioni, io che sono un amatoriale posso effettuare la pratica o è obbligatorio l intervento del veterinario? buona giornata


28/05/2013, 9:42
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allora, visto che è una razza pesante è meglio aspettare almeno 8-9 mesi, cioè saltare qualche calore.
Se la copri troppo presto blocchi lo sviluppo corporeo, avresti solo problemi, meno risultati e una possibile morte precoce.
togli il verro dal box delle scrofette.

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28/05/2013, 13:06
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Un interessante articolo: Ricercatori del Dairy and Swine Research and Development Centre del Canada hanno pubblicato una revisione delle attuali conoscenze sull'importanza della suzione (mungitura) durante la lattazione sullo sviluppo delle ghiandole mammarie e la produzione di latte.

Il processo dello sviluppo mammario non è statico dato che la maggior parte di questo sviluppo avviene nell'ultimo terzo della gestazione, continua durante la lattazione e poi segue una involuzione dopo lo svezzamento per poi iniziare di nuovo nella successiva gravidanza.

Durante l'involuzione, le ghiandole mammarie si sottomettono ad una regressione rapida e drastica del tessuto del parenchima, però questa involuzione può avvenire anche durante la lattazione se la mammella in questione non è utilizzata con regolarità, evolvendo in questo caso con un processo di regressione similare a quello che succede allo svezzamento. La suzione durante 12 - 14 h dopo il parto è sufficiente per mantenere la lattazione e anche se il processo di involuzione che si produce all'inizio della lattazione è reversibile entro il primo giorno dal parto, è irreversibile se una ghiandola non si utilizza per 3gg. Anche se, come è stato spiegato, il processo di involuzione può essere reversibile durante il 1° giorno dal parto, la produzione di latte di questa mammella si manterrà bassa durante la lattazione.

Da un altro lato, la suzione non solo influisce sulla produzione del latte nella lattazione in corso, ma pare influenzare anche la lattazione successiva. In effetti, la non suzione di una ghiandola mammaria durante la prima lattazione diminuisce lo sviluppo e la produzione di latte da questa ghiandola e nel secondo parto assistiamo a suinetti più affamati quando succhiano le ghiandole che non erano state utilizzate precedentemente. Non si sa tuttavia se si osservano gli stessi effetti tra la 2° e 3° lattazione e nè il periodo di succhiamento minimo necessario per garantire la massima produzione di latte di una ghiandola nella prossima lattazione


04/09/2013, 20:45
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quindi per avere scrofette lattifere bisogna avere cura che abbiano un periodo sottoscrofa abbastanza lungo.
però non hai accennato agli effetti delle cure che possono ricevere in caso di poca produzione di latte (in genere accade come conseguenza di altri problemi).
Per esempio ,l'uso di un ormone può essere risolutivo? ho visto scrofe riprendersi e allattare in modo soddisfacente.
Un altro danno certo alle mammelle sono le mastiti, soprattutto se mal curate. Una mammella indurita si ammalerà facilmente anche durante i parti successivi e molto facilmente dovrà essere scartata.

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04/09/2013, 23:06
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L' articolo cosi era composto non riporta altre cose, ne rimedi, ne utilizzo di farmaci, o altro, quindi si può andare
su deduzioni, il senso è " chi bene incomincia...." quindi per le scrofette lattifere, per poi essere future scrofe lattifere occorre una nidiata di suinetti attivi, in numero adeguato, niente nati sotto-peso o suinetti rimasti indietro.
Sicuramente l' utilizzo del farmaco e la biosicurezza aiuta nelle situazioni ove è necessario il suo impiego per evitare i danni da te citati con l'avvento delle mastiti o dell'agalassia.
A questo proposito volevo postare un articolo di ricercatori dell' università di Parma sull' utilizzo della caffeina somministrata per via orale al 113 gg di gravidanza per avere suinetti molto più vitali e resistenti all' ipossia. ma non lo trovo più, cercherò meglio.
Buon Lavoro.


05/09/2013, 20:53
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A proposito di parto ho trovato questo articolo, non sono riuscito a copiare le foto interessanti, ma il resto può essere di aiuto:

Il dolore causato dal parto alle scrofe

27-Mag-2013 (3 mesi 9 giorni fa)
Eva Mainau
Xavier Manteca

Il parto è un processo doloroso per le scrofe e per i suinetti; il rischio aumenta nei casi di parti distocici, che non sono altro che cause di parti naturali più prolungati e che richiedono intervento manuale importante o frequente. Il periodo del periparto è particolarmente critico dato che si possono avere effetti sulla salute della scrofa (per esempio endometriti, ritenzione della placenta o sindrome della mastite-metrite-agalassia) e sulla mortalità neonatale dei suinetti. Dal momento che il periparto può comportare problemi di salute, benessere e perdite economiche, è importante conoscere a fondo questo processo in modo di poter migliorare le azioni di management
....
Riassunto
Il parto è un processo doloroso e stressante, sopratutto per scrofette e/o scrofe con parti distocici. E' necessario conoscere le cause che favoriscono i parti potenzialmente problematici e sapere applicare le correzioni opportune. E' importante evitare al massimo situazioni di stress e considerare la convenienza dell'uso di analgesici.


Allegati:
Dolore del parto nella scrofa.pdf [148.14 KiB]
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05/09/2013, 21:11
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i parti distocici sono i parti difficoltosi che richiedono l'intervento esterno, per chi se lo chiedesse. ;)

Ho letto l'articolo e non mi ha convinto tanto, soprattutto perchè è stato inserito il consiglio di usare analgesici senza indicarne i possibili effetti collaterali. In più è stato nominato un nome commerciale.
Guardando su internet (su Wikipedia, che non è la bibbia ma in questo caso cita la scheda del prodotto), sul capitolo "Gravidanza e allattamento" c'è scritto che è controindicato in gravidanza e riguardo al parto, cito testualmente:
"La somministrazione del farmaco al termine della gravidanza può causare ritardo del parto o prolungamento del travaglio per inibizione delle contrazioni uterine e a prolungamento del tempo di sanguinamento."
Ciò non significa che l'uso di analgesici sia da bocciare in blocco, ma va studiato e comunque usato solo su consiglio del veterinario e evitare pericolosi faidate.
Nel mio lavoro finora nessun medico mi ha consigliato di usarli , solo qualche tecnico mi ha consigliato di usarli dopo il parto, ma non questa molecola. Io per il momento non li ho usati.

Il dolore è soggettivo, ci sono quelle che si alzano e mangiano come se apparentemente niente fosse e altre ( soprattutto scrofette al primo parto) che soffrono molto , alcune addirittura arrivano a uccidere i piccoli , per inesperienza, paura, dolore incomprensibile di quello che le sta capitando.

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06/09/2013, 18:26
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Volevo inserire un documento in cui vi sono semplici indicazioni, per la valutazione dello stato corporale della scrofa.
saluti
mf


Allegati:
Valutazione stato corporale.pdf [8.12 KiB]
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Wendell Berry, diceva “ se mangio carne voglio che venga da un animale che ha vissuto una bella vita all’aperto, senza affollamenti, su pascoli abbondanti, con acqua buona e alberi per ombra"...

http://www.leselvedivallolmo.it

Il prosciutto insaccato (TerrAmica nr. 0): http://issuu.com/associazionediagraria.org/docs/terramica_0_2014/49?e=10353070/6348207
L'arte dell'insaccato (TerrAmica nr. 4): http://issuu.com/associazionediagraria.org/docs/terramica_num4_issuu/41?e=10353070/32332678
Il Salame Campagnolo (TerrAmica nr. 5): http://issuu.com/associazionediagraria.org/docs/terramica_nr_5_issuu/45?e=10353070/36962323
29/09/2015, 15:55
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Grazie Mario Francesco, penso sia molto utile per perfezionare il proprio modo di allevare. Sono indicazioni utilissime.

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30/09/2015, 23:48
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