Un contributo sulla Valdarnese, di qualche anno fa (2006).
Pollo di razza Valdarnese biancaRiferimenti a un pollo con penne bianche e tarsi fortemente pigmentati di giallo, allevato nel Valdarno superiore, si perdono nel tempo.
Questo pollo era conosciuto per la sua rusticità, per essere ribelle alla clausura e soprattutto per la sua carne soda e gustosa. Inizialmente descritto come appartenente alla varietà bianca della razza Valdarno, nel corso del Novecento ha subito prima interventi di incrocio e successivamente di selezione, allo scopo di eliminare le componenti genetiche
di altre razze (Livornese bianca in particolare).
Anche se le prime notizie bibliografiche con la denominazione di Valdarno bianca, risalgono all’inizio del secolo scorso, la segnalazione più significativa è quella relativa alla partecipazione alla Mostra Avicola di Cremona del 1953 che costituì il primo vero riconoscimento ufficiale come razza a sé stante. In realtà proprio negli anni cinquanta la Valdarnese bianca raggiunse in effetti il massimo della sua produttività e notorietà grazie in particolare alla costituzione del “Gruppo Avicolo del Valdarno”, con il contemporaneo avvio di un piano di selezione della razza sotto il controllo dell’Ispettorato provinciale dell’Agricoltura di Arezzo e con il successivo contributo delle ricerche del prof. Quilici condotte presso la Stazione Sperimentale di Pollicoltura di Rovigo.
Gli agricoltori ricordano che in quegli anni nei mercati più importanti del Valdarno si commercializzassero mediamente ogni settimana, con la denominazione “pollo novello”, 20.000-30.000 polli di questa razza destinati ai mercati di Milano, Roma, Genova e Firenze, paragonando il costo di un pollo almeno alla retribuzione giornaliera di un operaio.
Negli anni sessanta in concomitanza con la drastica riduzione dei contratti di mezzadria e con il progressivo espandersi dell’avicoltura intensiva, iniziò il declino dell’allevamento della Valdarnese bianca, aggravato dalla crisi gestionale del Gruppo Avicolo del Valdarno e dalla ripresa dell’allevamento rurale della Livornese, favorito dal più facile reperimento dei pulcini prodotti da incubatoi specializzati del Nord Italia.
L’anno successivo, dopo nove anni di vita, il Gruppo Avicolo del Valdarno cessa la propria attività (Pignattelli, 2001).
Negli anni settanta la consistenza della razza sembra drasticamente ridotta anche per effetto di interventi di incrocio con altre razze.
Tuttavia alcuni allevatori della zona hanno continuato, anche se spesso su piccola scala e a livello familiare, ad allevare questo tipo di polli col preciso scopo di mantenere una tradizione ben radicata e con la preoccupazione di garantire la sopravvivenza della razza. Questo atteggiamento ha ricevuto recentemente attenzione da parte delle pubbliche amministrazioni, prima di tutto con l’inserimento del “pollo del Valdarno” nell’Elenco dei prodotti agroalimentari tradizionali della Toscana (D.Lgs. n. 173/98, art. 8 - Decreti MIPAF n. 350/99); nel 2000 poi, grazie all’iniziativa dell’Associazione Coltivatori Custodi, che ha trovato il necessario supporto finanziario e il coordinamento delle attività nell’ARSIA, è stato elaborato in collaborazione con le Università di Firenze e Milano il Progetto “Riconoscimento, salvaguardia e valorizzazione del pollo del Valdarno”, finalizzato a valutare la possibilità di rilancio di questa pregiata produzione locale, perfettamente inserita nel territorio di origine e di conservazione di germoplasma autoctono; inoltre, nel 2003 la razza Valdarnese bianca è stata iscritta nel Repertorio regionale delle risorse genetiche autoctone animali della Toscana (LR 50/97 Tutela delle risorse genetiche autoctone) come razza autoctona a rischio di estinzione.
È stato creato il presidio Slow food e registrato da parte dell’Associazione Coltivatori Custodi, un marchio volontario con relativo disciplinare di produzione, marchio che recentemente è stato ceduto al Consorzio del pollo del Valdarno, costituito per una più efficace salvaguardia della sua tipicità e per l’ottenimento del marchio DOP.
L’atto più recente è rappresentato, nel corso del 2005, dalla costituzione del Registro Anagrafico presso l’Associazione Allevatori della provincia di Arezzo.
Risorse genetiche animali autoctone della Toscana
A.R.S.I.A. Regione Toscana – luglio 2006
M. Gualtieri, Dipartimento di Scienze zootecniche, Università di Firenze
P. Pignattelli, Presidente Zoo.Bio.Di.
A. Cristalli, Veterinario
http://www.pollodelvaldarno.it/valdarnesebianca.pdf