Grazie per le precisazioni, che l'autorità per poter riconoscere una razza sia o dovrebbe essere prerogativa di enti pubblici opportunamente e tecnicamente preparati è sicuramente l'iter corretto, certo è che se dovessimo andare a rileggere il percorso che ha portato molte delle nostre razze all'ufficializzazione e definizione dello standard nell'ultimo secolo troveremmo eventi, enti o singoli soggetti più o meno virtuosi che su basi più storiche che scientifiche hanno ripopolato le mostre avicole di oggi.
La stessa Robusta Lionata, anche se pochi decenni fa, è nata in un'Italia agricola molto lontana da quella di oggi, frutto di una politica per l'agricoltura che ne ha consentito la creazione e causato la quasi scomparsa, ma senza andare lontano dal argomento è possibile pensare che una razza nata in una struttura pubblica 49 anni fa arrivi oggi a noi con un patrimonio genetico stravolto da improvvisate ibridazioni casalinghe e senza alcuna documentazione se non due pagine scritte da non si sa chi?
alessiozanon ha scritto:
Non penso che l'articolo che citavi prima possa essere in alcun modo essere considerato esaustivo . Un parere come tanti, più volte letti e spesso non condivisi da me e da altri esperti.
Sono d'accordo, per quanto riguarda i pareri sono soggettivi, ma di conseguenza lo sono anche gli altri, quello che manca a mio avviso è qualcosa di oggettivo, che data l'origine e la breve vita che vanta questa razza è inaccettabile o quantomeno da me non comprensibile.
Il progetto COVA sostenuto da un'ente pubblico quale la Regione Veneto, si limita alla conservazione e non alla selezione usando l'unico elemento oggettivo il DNA, certamente chi con specifiche competenze potrebbe andare a contestare il metodo di definizione o i parametri occorsi all'identificazione di quel DNA, ma attualmente risulta essere l'unico insieme ufficiale di individui che potrebbero vantare l'appartenenza alla razza, per quanto morfologicamente molto differenti tra loro (compresi centri, enti o allevamenti che a esso fanno riferimento).
Cosa succederebbe se il "buon selezionatore", così come descritto in queste pagine, riuscisse dopo lunghi sforzi e sacrifici a ridare alla Robusta Lionata quella stabilità morfologica/produttiva (sempre che ci sia mai stata) e questi esemplari non rientrassero geneticamente dentro i picchetti che sono già stati messi?
Non è il caso o non lo è ancora della Robusta Lionata ma molte delle razze "antiche" che sono state "recuperate" negli ultimi decenni hanno subito tali ibridazioni per stabilizzare o "ricrearne" le presunte caratteristiche che ho seri dubbi che a livello genetico possano assomigliare o essere riconducibili ai loro antenati. Ne consegue comunque a mio avviso che se da un lato la genetica ha reso comprensibile molti dei processi (già intuiti dall'allevatore) allo stesso tempo rischia ti toglierli quella "libertà" che in passato gli avrebbe consentito di "migliorare" la razza.
Devo dire che il mio dubbio è ancora presente, e riguardando i galli, che ho precedentemente pubblicato, ancora oggi non vedo in nessuno la Robusta Lionata ma nell'insieme dei tre.