22/09/2014, 18:43
Ciao a tutti, Sabato 20 sett. ho acquistato all' Expo Ruralia 2014 di Firenze, una coppia di Polverara.
Che mi dite su questa razza? Qualcosa di importante da sapere?
22/09/2014, 19:38
Ciao e benvenuto nel forum !
Contatta l'utente Andrea Mangoni, e il più grande esperto di questa razza
22/09/2014, 19:45
Se ti vuoi leggere l'atlante delle razze,ti mette al corrente . Ciao e benvenuto
22/09/2014, 21:26
Uno degli allevatori storici a cui si deve il recupero della razza lo trovi qui:
Vidi le prime Polverara neegli anni 90 e fui presente alla riunione che ne sancì il ritorno : Sul palco del Teatro di Piove di Sacco ero in buona compagnia con il Sig. Trivellato, Sig. Rossetto, Prof. Fracanzani.
http://www.lamasseriadipolverara.it/" target="_blank
22/09/2014, 21:31
Notizie relative alla razza Polverara secondo Attilio Maggiolo risalgono al 1560; il primo scrittore che ne parlò fu Bernardino Scardeone che, nella sua opera "De antiquate Urbis Patavii" notò l'abbondanza di galline di straordinaria grandezza nei pressi della località di Polverara, piccolo comune delle campagne padovane. Il Tassoni, nella sua "Secchia rapita", descrive questo luogo come "il regno de' galli" e così il Salomonio, l'Orsato ed il Dottori. Il Maggiolo precisò inoltre che la Polverara, conosciuta anche con il termine schiata o sciata, era una delle più belle e ricercate soprattutto per la carne squisitissima e per l'estrema fecondità e rusticità. Infatti, il pollame di quella zona scorrazzava per i campi e lungo i fossi alberati per procurarsi il cibo; di notte dormiva all'aperto, anche d'inverno, ricordando che il freddo, che può ritardare la produzione di uova, non è causa di malattia. Il Gloria notava che già nel 1862 i polli nerissimi di Polverara andavano imbastardendo e non superavano gli altri "comuni" che di un terzo di grandezza, affermando che solo 3 o 4 famiglie ne serbavano la razza (Fracanzani C. L., 1996; Périquet J. C., 1994, 1995; Houwink A., 1910). Parlò di questo generale decadimento della razza pure il Mazzon nel 1888, biasimando la mania degli allevatori di incrociare le proprie galline con razze straniere. Nei primi anni del '900 la razza Polverara continuò a perdere terreno, e se anche qualcuno avesse pensato alla sua ricostituzione, ben più gravi problemi bellici l'avrebbero distratto.
Monsignor Giacomello, forbito e diligente autore di "Polverara, il suo Podestà, il comune, San Fidenzio e le sue chiese" edito nel 1916, accenna come nel Maggio del 1913, con grande enfasi, il Senatore Giacomo Miari de' Cumani, il Cavalier S. Zanon, sindaco di Polverara e il Cavalier Remigio Paganini istituirono in Polverara una cooperativa con statuto proprio allo scopo di ripristinare l'antica razza propria del paese. Questo primo tentativo non ebbe però il seguito voluto e la scomparsa della Polverara fu generalizzata ai comuni di Brugine, Sant'Angelo, Lendinara e Polverara, roccaforti della razza. Fu solo in seguito, grazie all'impegno di tre illustri padovani, Cav. Uff. Luigi Camillotti, Dott. Antonio Barettoni e in particolare l'Ing. Antonio Zanon, che, con appena un gruppetto di un gallo e due galline racimolato nei loro pollai, cominciarono il lavoro paziente e silenzioso della ricostituzione della razza. La lunga e faticosa opera, condotta dall'Ing. Zanon, poté essere coronata da un primo successo solo nel 1932. Ben sei gruppi di razza Polverara furono offerti dal generoso allevatore al Podestà di quello stesso comune perché fossero affidati ad altrettante famiglie oneste e capaci di migliorare e diffondere i soggetti (Pochini L., 1894, 1905; Mazzon I., 1932, 1934).
Un altro bravo e forse più fortunato allevatore fu il Dott. G. Fortuny che riuscì a presentare alcuni gruppi alla mostra Littoriale a Bologna nel 1933. L. Salmaso espose soggetti alla Fiera di Verona e di Milano di colorazione nera e bianca, ma già negli anni '40 la razza tornò nell'oblio. Sembra che il materiale di partenza utilizzato nella ricostituzione della razza Polverara fosse appartenuto ad esemplari di razza Padovana gran ciuffo, amorevolmente accuditi da Gian Antonio Fracanzani di Este, laureando in Scienze agrarie e autore di una tesina dal titolo "La gallina Padovana", sotto la supervisione del Prof. Ghigi.
La ricostituzione della razza in quell'occasione partì dall'incrocio di soggetti : gallo "Italiana locale" x gallina Padovana gran ciuffo e sembra da attribuire a questo felice connubio l'origine di questa pregiata razza. Non è di questo avviso l'autore Ghigi che voleva la Padovana gran ciuffo originatasi dalla Polverara ancestrale.
Le attuali conoscenze ed esperienze di incrocio tendono a confutare questa ipotesi e confermano la visione precedentemente esposta. Negli anni che andarono dal 1940 ai primi anni '80 tutto tacque sulla razza Polverara, data ormai irrimediabilmente per estinta. Una copiosa documentazione storica venne raccolta da Antonio Bertin che dedicò molti anni a catalogare materiale nell'intento di tracciare la storia della razza. Fu però grazie ad alcuni allevatori volenterosi proprio in quegli anni che si tornò a parlare della ricostituzione della razza. Bruno Rossetto a Mortise raccolse i pochi esemplari dotati di caratteri tipici, diffusi nella provincia ed iniziò la ricostituzione. Nel frattempo, Antonio Fernando Trivellato contribuì con il suo prezioso lavoro di ricerca ed allevamento a riportare la razza Polverara allo stato di razza pura. Si deve infatti a lui la ricostituzione di gruppi superbi di Polverara bianca e nera e sempre il Trivellato, consapevole dell'esigenza di riportare la razza Polverara alla conoscenza delle istituzioni, intraprese un fitto dialogo con le autorità comunali di Polverara che è sfociato il 28 Gennaio 2000 in un Convegno dal titolo "La gallina di Polverara". Risultato di questo convegno è stato l'inserimento della suddetta razza in un piano comunitario di aiuti, volti a preservare le piccole realtà agrarie di un tempo.
Attualmente la razza Polverara, moltiplicata e distribuita nei territori della Saccisica (comuni all'interno del mandamento di Piove di Sacco), viene tutelata da una particolare commissione presieduta dall'esperto Prof. C. L. Fracanzani e tutto ciò fa ben sperare per un recupero duraturo della razza. Esemplari di Polverara vengono pure conservati e moltiplicati presso l'Istituto San Benedetto da Norcia di Padova sotto la responsabilità del Prof. Gabriele Baldan.
L'attuale Standard Italiano delle Razze Avicole, che felicemente ha ritrovato la razza Polverara, propone per essa le seguenti caratteristiche (A.A.V.V., 1996)
ARATTERISTICHE MORFOLOGICHE
RAZZA POLVERARA
Aspetto generale Pollo piuttosto elegante, dai tratti omeosomi
Cresta, bargigli e orecchioni Cresta a cornetti, piccola a forma di V; bargigli rudimentali piuttosto piccoli, rossi; orecchioni di media grandezza, ovali, bianco candido
Ciuffo, barba e favoriti Ciuffo relativamente piccolo, portato diritto senza coprire gli occhi con assenza di ernia cerebrale; barba e favoriti accennati e non troppo sviluppati
Becco e tarsi : Becco forte, leggermente ricurvo, bianco grigiastro nella varietà bianca, nero bluastro in quella nera; tarsi verde salice, ma molto spesso verde ardesia
Peso Gallo: 2,5-3 kg Gallina: 1,8-2 kg
Pelle e carne La pelle è biancastra; la carne è di tinta scura "carni morate"
Uova Uovo di colore biancastro, del peso minimo di 40 g, ma generalmente più pesante
Livree Bianca e nera; nel passato (1893) erano pure note la screziata (crayonnès), la tortora, la fulva, la camoscio e l'argentata
La razza Polverara presenta molte similitudini con razze quali la Brabante olandese e l'Appenzell con ciuffo.
Estratto Tesi di Laurea in Medicina Veterinaria di Alessio Zanon
27/09/2014, 19:25
ciao Alessio,
sulla storia non mi dilungo perché te ne è già stato abbondantemente parlato dal competente staff di Agraria.org.
scendendo in pratica, sono polli nervosi che hanno bisogno di spazio e possibilmente di buon pascolo; depongono uova bianche di taglia abbsatanza grande, il gallo si attesta tra 2,4 e 2,8 kg in media e la gallina tra 1,8 e 2 kg in media, sempre se si parla di ceppi ben selezionati. la piena maturità di forme e peso si manifesta tardi, tra i 9 e i 12 mesi. qualche volte i capi più precoci iniziano a riprodursi tra i 4 e i 6 mesi. caratteristiche importanti e molto tipiche sono orecchioni bianchi, cresta a cornetti evidente, ciuffo diretto in avanti, dritto e compatto, più grosso nella femmina. tarsi ardesia o verde scuro.
in Toscana ci dovrebbero essere due/tre buoni allevatori, in Lombardia e Veneto qualcun altro ancora. mettici le foto dei tuoi esemplari e ti diremo di più. ciao!
03/10/2014, 17:31
ciao,
da quel che si può vedere sono esemplari di sicuro sopra la media di quanto si trova in commercio da queste parti.
maschio e femmina sembrerebbero avere buona forma e portamento, il ciuffo del maschio è piccolo e ben fatto , quello della femmina pur un po' voluminoso è comunque "da Polverara " e non "da Padovana" come troppo spesso si vede in giro. nelle future generazioni scegli i capi con ciuffi il più possibile compatti.
il gallo sembra avere una bella cresta a cornetti, carattere difficile da trovare nella maggior parte degli esemplari in commercio. da quel che si vede gli orecchioni sono più o meno fortemente marezzati di rosso, è un problema comune specie con le bianche ma occorrerebbe ottenerli il più possibile bianchi. le foto ovviamente non ci dicono nulla della taglia e non ci è possibile esprimerci a riguardo, ma sopra il chilo e otto per la femmina e i due chili e due nel maschio va sempre bene. più è elevata, meglio è.
una curiosità, te le ha cedute una signora del Veneto? ciao!
03/10/2014, 18:20
Le ho comprata da desy Adany al Expo che si è tenuto a firenze, poco tempo fa!