Vediamo di chiarire per Driu
No, quello che ha espresso Naturaliter non è assolutamente chiaro. Quanto ho quotato di quello che ha scritto non ha semplicemente senso. Sei tu che parli di uniformità dei caratteri morfologici, quando invece Naturaliter esordisce con: "Partendo da aspetti generali"...e tutto il resto.
L'aspetto evidenziato da Naturaliter e Giuliano è chiaro, vedo di farti un esempio .
Possono esistere gruppi di animali definiti razze che al loro interno pur essendo morfologicamente molto simili accumulano una distanza intrinseca maggiore.
Se mettiamo su un grande prato 10 Bresse nere, 10 Castigliane, 10 Valdarno nere, 10 polli di Sassonia, 10 cresta piegata di montagna nera ecc ecc PERCHE DI RAZZE SIMILI E PRATICAMENTE SOVRAPPONIBILI NE ESISTONO A BIZZEFFE.
Per l'occhio di un inesperto i polli saranno tutti uguali. quando nella realtà su quel prato non c'è nulla di più variabile.
Torniamo poi ad un altro concetto .
Tutelare la variabilità come fonte Alcune popolazioni che sono molto variabili in alcuni caratteri sono le popolazioni multisegreganti .
Razze da cui potenzialmente si può attingere variabilità che per forza di cose nelle popolazioni selezionate e fisse si è persa nel tempo .
Nota : variabilità di alcuni caratteri , che non significa una popolazione in variabilità disordinata che è quella che si osserva nelle nostre campagne dove i soggetti derivano da mescolamenti vari di ibridi, con razze e con meticci molto disparati in forma, colore, etnia, produttività.
la Romagnola è variabile per alcuni caratteri ma fissa in modo sbalorditivo per altri . Mai una Romagnola genera una cresta diversa dalla semplice, mai fa un uovo rosa, mai ha l'orecchione rosso,mai un ciuffo, mai un tarso calzato, mai un tarso di grossa sezione, mai esce dai suoi parametri di forma e peso.
Dimensione e peso dell'uovo di questa razza sono fissi e stabili. i parametri di crescita pure. tutte cose che si vedono se si conosce la razza e non se ci si avvicina in modo distratto o superficiale al problema.