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La Razza Romagnola 
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Sez. Polli
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Vedi Peppe parlare delle razze è una delle cose che mi piace di più fare .
Tutto ciò a patto che ci si avvicini ad un argomento con la mente aperta a capire .
Quando vedo un futuro avvocato nonchè forse notaio parlare di razze di polli e addirittura di selezione come fosse cicoria cresciuta nell'orto penso : quando un notaio esegue una pratica studia le carte poi si esprime .
Negli anni io ed altri abbiamo messo a disposizione di tutti tanto di quel materiale che se uno avesse solo la volontà di leggerselo avrebbe un bagaglio impensabile .
Io le cose che so e che mi permettono di muovermi abbastanza sicuro sull'argomento me le sono sudate pagina dopo pagina , biblioteca dopo biblioteca, libro dopo libro .
E pensa Pepppe ogni volta che riaffronto un argomento rileggo per scrupolo il materiale precedentemente archiviato .
Quando avevo 25 anni esisteva il bianco ed il nero. Ora che ne ho 40 comincio ad intravedere un paio di scale di grigio , Ad ottanta se ci arrivo o sarò cieco o avrò per un attimo una visione d'insieme .
Alla luce di tutto ciò per dare modo a Fulco di maturare una propria opinione che vada oltre la banale affermazione di concetti errati( esistono miriadi di razze che hanno come carattere variabile la colorazione e che vengono allevate in promisquità )penso che sia giusto che debba sbattersi un po a cercare materiale bibliografico.
Qualisono queste razze ?

Ce ne sono di capre di pecore di bovine, di equine ( quasi tutte) di asini, di colombi, di polli ecc.
Le conoscete???
Io buona parte si !!
La semplice ignoranza su un tema non giustifica nessuno ad assumere toni perentori . Salvo poi accettare di essere smentiti e fare figure non belle.

Per ora aspetto che
Fulco e/o chiunque altro voglia, ponga domande in toni consoni . Che significa non denigrare gli animali , non dire che fanno pietà, non dire che sono pasticci, non dire so io cosa sono..., poi se i toni saranno adeguati avremo tante pagine per parlare da fugare ogni dubbio, capire ogni sfaccettatura entrare in ogni argomento.


In questo senso va letta la mia frase di firma !!!!!

Questo è quello che penso!!!!

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Dobbiamo avere più coraggio di guardare la realtà, così ci farà meno paura. Alessio Z.

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30/12/2011, 19:14
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La razza Romagnola ha da sempre subito un allevamento promisquo? Se si, quale motivo pratico avrebbero avuto gli antichi allevatori nel farlo?

A quando risalgono i primi scritti sulla razza ed a quale periodo antecedente fanno (se lo fanno) riferimento basandosi magari su testimonianze?

Quale il periodo di maggiore diffusione della razza nelle aie italiane e quello che la vede decadere in termini di popolazione?

Qualcuno in passato aveva già tentato un recupero?

Peso e mole degli attuali capi corrisponde a quello descritto in passato?


30/12/2011, 19:57
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COLIN dice che:
Le Razze animali si formano basandosi su due elementi :
1) Tipo – considerato un tipo specifico lo stesso può variare entro certi limiti
2) Ereditarietà – ottenute delle variazioni le medesime devono essere ereditate dai discendenti con regolarità.

Come rientra la Romagnola in queste affermazioni?


30/12/2011, 20:43
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Mi accodo anch'io alle persone che vorrebbero vedere altre foto dei polli romagnoli di Fulco, potresti mostrarne di più se ne produci 250 l'anno.

G.

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30/12/2011, 20:54
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Tante belle ed interessanti domande che meritano altrettante belle risposte .
Cerco di farlo se non è chiaro basta dire : non è chiaro ed il perchè.

La razza Romagnola ha da sempre subito un allevamento promisquo? Se si, quale motivo pratico avrebbero avuto gli antichi allevatori nel farlo?

Per prima cosa per capire come erano allevati i polli a quel tempo bisogna leggere questo scritto di Teodoro Pascal
1905

INTRODUZIONE – La polleria alligna bene nel clima temperato d’Italia e quasi ogni regione vanta un tipo di gallina caratterizzata dalla sua straordinaria fecondità, perciò sarebbe oltremodo desiderabile che non si lasciassero, come purtroppo succede, in balia di loro stesse le nostre celebrate razze: questa noncuranza è stata talmente protratta che talune razze esistono ormai di nome, talmente ne sono irreperibili i rappresentanti; ma con un po’ di buon volere, qualità che oramai comincia a farsi strada nell’animo degli allevatori italiani, in risorgimento di talune razze potrà compiersi nel volgere di breve tempo, ed allorquando vi saremo giunti, noi potremo indubbiamente vantare le migliori razze europee, stante le condizioni favorevolissime del nostro suolo e dell’ambiente che ci circonda.

L’incuria e l’apatia che purtroppo affliggono la nostra indole meridionale, cominciano a subire l’influenza benefica dell’attività di pochi volenterosi allevatori, e se mercè questi benemeriti del paese, siamo ancora lontani dalla vetta delle loro aspirazioni, possiamo purtuttavia rallegrarci che saliamo e saliamo sempre verso quella meta. Come ultimo gregario di questa falange di pionieri, mi auguro di poter contribuire anch’io, colle mie deboli forze, a tracciare la retta via del progresso avino nazionale, e se mai il mio piccone deviasse per altra direzione, potrei, se non altro, essere sempre soddisfatto dall’aver dato l’esempio dell’abnegazione e della perseveranza.

Le svariate razze che offre il nostro paese sono le seguenti: Italiana alias Leghorn e sue varietà (Padovana comune, Valdarno, Cinque dita, Lamotte, Gallina crotone, Padovana nana, Gallina storza, Anconitana, Siciliana, ecc.) Padovana, Polverara, Padovana ricciuta, Gigante padovana, Maggi, ecc.

Il testo completo qui ( ricordate di attualizzarlo è uno scritto del 1905):
http://www.summagallicana.it/Pascal_Teo ... .htm#Razze" target="_blank italiane

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30/12/2011, 21:06
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Concentriamo poi l'attenzione su queste righe che rivelano come sono allevati i polli in Italia :



Variati sono i mantelli della gallina italiana, così abbiamo la bianca, la nera, la gialla, la bleu, la rossa, la cucula, la screziata, l’ermellinata, l’argentata, la pernice gialla, ecc., ecc., e qui bisogna, purtroppo, riconoscere che questi diversi mantelli si devono alla combinazione, poiché provatevi a mettere assieme un gruppo di comune mantello ed assicuratevi che, salvo poche eccezioni, otterrete allievi diversamente colorati. Che differenza, invece, col Leghorn; questi soggetti mostrano la più perfetta fissità del loro colore. Però il pollo italiano si riscontra in Germania a mantello fisso come il Leghorn, mentre nel nostro bel paese viene totalmente trascurato da questo lato, e difatti i prodotti provenienti dall’Italia non vengono garentiti menomamente sulla fissità del mantello. Certamente si prova una penosa impressione di vedere che gli americani prima e poi i tedeschi provvedano a ciò che noi beatamente trascuriamo; orsù scuotetevi allevatori indolenti, è un lavoro da niente che vi si domanda: nella riproduzione accoppiate sempre galli e galline di eguale mantello e tenete da parte gli allievi che si riproducono simili ai genitori, e potrete essere sicuri che in 5 o 6 generazioni otterrete la fissità della livrea.

Purtuttavia fa mestieri riconoscere che esistono delle aziende di campagna ove si riscontrano interi gruppi a manto uniforme ed auguriamoci che questi rari esempi possano trovare imitatori. Lo scrivente ebbe occasione di osservare presso la capanna d’un accenditore di carboni, in un vasto bosco della bassa Italia, uno splendido gruppo di due galli e 7 o 8 galline a manto camoscio d’una perfezione unica – naturalmente si fece subito richiesta d’acquisizione, ma il padrone non volle privarsene, ad onta dell’offerta vantaggiosa; egli, da vero appassionato amatore qual’era, asseriva che i suoi polli erano unici nel genere, perché davano sempre allievi a manto camoscio, e ciò appunto perché da anni allevava quella varietà. Quanto buon senso, quanto gusto pel bello in un uomo confinato tutto l’anno nei suoi boschi; pingui droghieri, indolenti allevatori, indifferenti contadini, prendete ad esempio l’opera di quell’uomo dei boschi e popolate i vostri cortili, le vostre campagne di polli decenti – a voi tocca la riabilitazione della nostra gallina italiana.

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30/12/2011, 21:12
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Da queste parole come da quelle di molti autorevoli autori è facile intuire chje in Italia esistevano popolazioni di polli mediterranei diversamente chiamati secondo le regioni ma allevati al tempo in colorazioni promisque.
Questa era la fotografia del 1905

A quel tempo cominciavano ad essere importate le razze asiatiche e le nane Bantam dalla Francia , Svizzera, Inghilterra, Germania .
Queste razze porteranno forti disordini genetici su questa popolazione primaria che formava inizialmente un nucleo molto stabile ( forma mediterranea, orecchione bianco, uova bianche forma e peso leggeri )

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30/12/2011, 21:19
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Sull'esempio di quanto osservato all'estero tra la fine dell'1800 e il 1930 prende via un tumultuoso interesse per l'avicoltura che porta alla formazione di molte razze a mantello molto ben definito.
Questo anche tramite l'importazione di soggetti gia selezionati per il colore provenienti da Olanda, Inghilterra Germania

Cosa praticabile nella Livorno e Ancona poichè erano questi i polli che avevano subito i miglioramenti maggiori.

Le altre razze locali si avviavano invece ad un inesorabile declino vuoi perchè incrociate con razze Asiatiche E/O Americane vuoi perchè falcidiate da grandi epidemie che provocavano enormi perdite nelle zone rurali.

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30/12/2011, 21:27
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Il pollame comune di tipo omagnolo sopravviveva in ragione dell'uso che ne facevano i mezzadri .
Tenevano molti polli difficilmente identificabili per colore così che il padrone non avesse una chiara percezione di quanti fossero. Inoltre le resdore( massaie rurali) identificavano le singole galline tramite il colore variabile e vendevano e macellavano quelle che deponevano poco o che entravano in muta presto ( esiste una chiara codifica verbale dei singoli colori: stornello, grigia,nera, dal collare rossa).
Molti detti popolari romagnoli indicando i colori dei galli alludono ad una caratteristica,una virtù o ad un proverbio.
Stesso dicasi per il colore delle zampe !

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30/12/2011, 21:32
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A quando risalgono i primi scritti sulla razza ed a quale periodo antecedente fanno (se lo fanno) riferimento basandosi magari su testimonianze?



Si parla di razze intese come unità che perpetuano una forma ed una attitudine a partire dal 1700

Sul pollame romagnolo ci sono vari scritti della metà del 1800

Tutte le fonti fanno cenno all'estrema variabilità del piumaggio.

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30/12/2011, 21:33
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