Volevo farvi notare che un gran numero di foto datate di questa razza mostrano la coesistenza di animali dalle tonalità variabili ( VEDI SOTTO). Pertanto conscio delle singole convinzioni di ogni buon selezionatore non mi addentrerei esprimendo giudizi su ciò che è giusto e ciò che è sbagliato ma vi esorterei a prendere coscienza del fatto che una razza autoctona non selezionata come é la Bionda piemontese può avere anche alcune discrepanze rispetto ad uno standard proposto da un associazione avicola amatoriale sulla base di aspettative di selezione e non certo di realtà zootecniche osservate. Vi faccio notare inoltre che il modello standard troppo rigido e prescrittivo è ciò di più lontano ed anacronistico rispetto agli schemi attuali di gestione delle razze autoctone.
Ricordiamoci che il grado elevato di selezione su fattori estetici è quanto di più lontano dall'obbiettivo di effettuare una selezione globale su una popolazione avicola produttiva .
Si tratta appunto della tanto sbandierata TOLLERANZA.
Un tono di colore non può essere la discriminante di un intera selezione . Pena veder deperire rapidamente una razza . Selezione vuol dire scegliere soppesando le innumerevoli forze in atto in una popolazione.
Stesso dicasi per nuclei riproduttivi formati da numeri esigui di animali ( le famose coppie o trii di animali belli e perfetti). Se non si instaura un continuo e costante scambio diu geni con popolazioni globalmente numerose si va diritti verso un sicuro insuccesso... Tenete conto delle parole che dico a ragion veduta.
alessiozanon ha scritto:Volevo farvi notare che un gran numero di foto datate di questa razza mostrano la coesistenza di animali dalle tonalità variabili ( VEDI SOTTO). Pertanto conscio delle singole convinzioni di ogni buon selezionatore non mi addentrerei esprimendo giudizi su ciò che è giusto e ciò che è sbagliato ma vi esorterei a prendere coscienza del fatto che una razza autoctona non selezionata come é la Bionda piemontese può avere anche alcune discrepanze rispetto ad uno standard proposto da un associazione avicola amatoriale sulla base di aspettative di selezione e non certo di realtà zootecniche osservate. Vi faccio notare inoltre che il modello standard troppo rigido e prescrittivo è ciò di più lontano ed anacronistico rispetto agli schemi attuali di gestione delle razze autoctone.
Ricordiamoci che il grado elevato di selezione su fattori estetici è quanto di più lontano dall'obbiettivo di effettuare una selezione globale su una popolazione avicola produttiva .
Sì, Alessio la tua riflessione è molto equilibrata e condivisibile dal punto di vista zootecnico e della conservazione della razza in senso ampio, purtroppo la mia notazione precedente è stata di riflesso alimentata da alcune visioni associative che esprimono rigidità sugli standard, per questo o quel carattere in particolare, secondo il punto di vista del singolo allevatore.
Vedi spostando il tiro su un altra razza, la Livorno sente tutto il peso di questo modo di operare con l'aggravante che di popolazione non selezionata morfologicamente rimane la famosa Livorno ceppo commerciale bianca,unico serbatoio di geni formato da migliaia di individui e da cui si può attingere nuova variabilità .
Anche recenti proposte di revisione di standard di altre razze vanno giustamente incontro a quadri più rispettosi della realtà.
Nulla vieta di privilegiare nella propria selezione aspetti che ci piacciono maggiormente o che riteniamo fondamentali poichè aderenti ad uno standard . Ciò non toglie che è pericoloso proporre un modello come l'unico giusto e condivisibile.
Le razze sono sopravvissute senza standard di bellezza,interroghiamoci su fattori etnici , conformazionali, produttivi che meglio rispondono agli obbiettivi.
fulvo scuro o fulvo chiaro
collo oro o perniciata
Questi sono argomenti da prendere con le pinze o meglio si deve dimostrare quali reali vantaggi apporta un opzione rispetto all'altra.
Ti do subito un imbeccata
un fulvo più carico è di per se più uniforme per fattori genetici correlati all'intensità del pigmento Un fulvo chiaro è slavato (biondo) avrà sempre un grado accentuato di sbiadimento in alcune aree del mantello.
Tira di qua tira di la la coperta diventa sempre corta da una parte ..... non so se mi spiego.....
Sì Alessio, è bene che una razza come la Bionda Piemontese mantenga nel suo alveo una certa variabilità, morfologica per questi aspetti.
Già di per sè la definizione di fulvo, può essere erronea se presa alla lettera, in quanto non si tratta di un monocolore solido come è il caso di livorno, wyandotte, cocincina, ...questa definizione perciò è stata attribuita nella redazione dello standard di un'associazione avicola e forse per analogia con colorazioni già note, ma in questo caso secondo le mie valutazioni sarebbe meglio parlare di fulvo biondo, come la razza si definisce, che in alcuni casi può arrivare ad una sorta di frumento. L'intensità poi è variabile in alcune parti corporee del singolo soggetto, in particolare ciò è evidente nei galli, dove mantellina, dorso, lanceolate sono più intense rispetto al colore del petto e addome.
Altro aspetto controverso per alcuni sono le fiammature più o meno leggere, in alcuni casi quasi assenti sulla base della mantellina delle galline adulte...
Un punto che vorrei sottolineare riguarda la riduzione di taglia che questa razza sta subendo, quasi la si volesse far diventare una sorta di livorno, eppure per chi ha avuto modo di vedere dal vivo soggetti e di allevarne, le differenze in quanto a struttura e robustezza sono marcate.
Formazione: Laurea in studio e gestione dei beni culturali
Re: Bionda Piemontese
08/06/2011, 19:11
Quindi ad una futura allevatrice di bionde ad uso domestico (spero di riuscire a spostarmi in una casa dal terreno più ampio) come me, che consigli pratici potete darmi? Quale il numero minimo di animali da acquistare per partire?