alessiozanon ha scritto:Pedru per prima cosa non affrontare il problema con il presupponendo di avere la verità dalla tua parte e guarda le affermazioni dei tuoi interlocutori con più attenzione non considerandole critiche ma spunti di riflessione .
Ale non aveva alcuna intenzione negativa nei tuoi confronti ma cercava di farti riflettere su alcuni aspetti.....
Ma io non credo di essere il custode della verità (ci mancherebbe), dico solo quello che so con certezza e lo distinguo dalle cose che invece sono soltanto ipotesi e cerco di spiegarne il perché. A me sembra invece di venire spesso frainteso. Allo stesso modo, in base alle mie conoscenze, confuto le critiche che mi sembrano basate su presupposti infondati, non sto qui a ripetere cose dette e ridette più volte, che non vengono prese nella minima considerazione: è come parlare nel deserto, però qualcosa la devo dire.
I polli nani che ho mostrato: a me risulta, ma sai bene che io ho detto più volte che va ulteriormente dimostrato, ma forse non sono stato abbastanza chiaro. Di cosa c’è bisogno per dire che si tratta di razza, una volta appurato che non si tratta di ibrido? E a qui siamo punto e a capo. Non chiedo di vedere foto di mezza Italia per vedere similitudini (che indubbiamente ci saranno: sempre polli sono, magari potrei trovare similitudini anche con polli Siciliani o Spagnoli) mi basterebbe solo vederne 3 o 4 e discutere su quelle, no su semplici affermazioni.
Proprio il colore (oltre alla forma e altri particolari come la cresta) per quanto ne so al momento mi fanno pensare invece ad uno stato di omozigosi. Mi riferisco a quelle “pintirinadas” (millefiori) in mio possesso, ma come sai, devo verificare meglio: quindi nessuna certezza, ma solo ipotesi da verificare meglio ed è proprio quello che intendo fare, muovendomi in varie direzioni. Sarà un flop? Non lo so, ma non lo sapete nemmeno voi.
Cresta rosa e gallo bianco: questo è un altro tipo, probabilmente il più recente dovuto ad incroci con razze estere avvenuto in maniera sistematica (ma solo in alcune zone) intorno agli anni ’30. Quindi siamo su un piano completamente diverso.
Ho detto io stesso che in questi pollai c’era un gran
guazzabuglio (termine che evidentemente è piaciuto molto, perché ho visto che poi è stato usato da tutti), polli che provenivano da qua, altri da là. Era chiaro che intendevo dire che in quei pollai, si allevavano insieme diverse razze e ibridi, a me interessava però cercare di capire se ce n’erano alcuni che potevano in qualche modo a razze sarde. Lasciatemi indagare e soprattutto ripeto: nessuno ha la presunzione di pensare e dire che i polli di questo o quel pollaio sono tutti della stessa razza, tantomeno io.
Le razze sarde erano (dico “erano”). Queste non sono mie supposizioni, ma dati certi documentati (cito per primo il Ceti). Se altri accettano la sentenza definitiva e senza a.pello che i polli da loro mostrati sono semplici meticci, evidentemente non hanno nulla su cui basarsi per affrontare il contrario. Affari loro. Per quanto mi riguarda, io non sono disposto ad accettare certe facili sentenze senza esporre le mie ragioni, che possono essere anche sbagliate, così come le vostre.
Conclusione: forse sono io che non riesco a spiegarmi bene, forse siete voi che fate confusione e, senza sapere nulla di cose sarde, date sentenze definitive senza mostrare la minima perplessità. Ma vi rendete conto (“Repetita juvant”) che la Sardegna è stata indipendente per secoli, prima di finire sempre per secoli, sotto Dominio spagnolo e poi
fortuitamente al Piemonte e, quindi, all’Italia? La Sardegna è un isola lontana, tutto quello che arrivava da fuori, arrivava col contagocce, mica c’era una autostrada o un ponte sul Tirreno che la legava all’Italia! Perché tutto deve per forza essere “italiano”? Qualcosa degli altri sarà rimasto, come anche qualcosa di Sardo. Soltanto in tempi relativamente recenti, la situazione è cambiata, con l’arrivo massivo di degli ibridi commerciali. Faccio un solo esempio, seppure esulando dal campo avicolo: pure il vitigno Cannonau, che si era sempre creduto (dagli "esperti") derivato da un vitigno spagnolo, del tutto simile anche a vitigni francesi e anche addirittura al Tokai Rosso) è stato dimostrato da esami del DNA (Università di Madrid), un vitigno a se stante, cioè autoctono, cioè prettamente Sardo, eppure ancora in internet e in libri specializzati, si afferma essere un vitigno di origine spagnola! I preconcetti sono duri a morire!
Io non intendo avere ragione a tutti i costi, ma neanche credo di dire panzanate. Che una normale discussione, come credevo fosse quando l’ ho aperta, si stia trasformando in polemica, non mi va. Mi aspettavo pareri fondati e consigli, invece mi vedo piovere solo addosso solo critiche
negazioniste, a mio avviso fondate su una scarsa, scarsissima, conoscenza della realtà sarda.