Ciao Newastore.
Forse la mia è stata una generalizzazione e come tale è imprecisa e non del tutto veritiera, tuttavia mi riferivo in particolar modo ai colini di Elia (o a chi libera fagiani ornamentali) che non vivono né in un luogo di reinserimento selvatico né in cattività, ma in una via di mezzo, per intenderci. Sono avvezzi alla presenza umana, e ad altri volativi e se si dovessero allontanare un po' per la deposizione delle uova, non essendoci recinti, e non essendo neppure in un luogo totalmente selvatico, potrebbero facilmente essere predati, persino dai gatti! Magari non quelli di Elia ma dei suoi vicini o da qualche gatto randagio, per cui non solo volpi, faine, martore, ecc. ecc. Quanto al tuo ragionamento, lo condivido parzialmente. I cacciatori (categoria che nn amo particolarmente
) per il rilascio delle loro prede, non la chiamerei fauna selvatica, (avviene generalmente a febbraio, marzo) visto che il tutto è finalizzato alla loro riproduzione e alla conseguente uccisione all'apertura della stagione venatoria (nella mia regione a settembre di ogni anno), utilizzano ultimamente animali catturati in riserve di caccia, per cui già avvezzi alla libertà, altrimenti molto di essi morirebbero non appena liberati. Mi è capitato sovente di trovare penne e resti di fagiani o lepri appena liberati, negli anni scorsi, quando provenivano da allevamenti, o addirittura di vedere maschi di fagiano che si avvicinavano tantissimo, non temendo minimamente l'uomo. Diverso è il caso, come sostieni anche tu, in cui l'animale prima del rilascio viene tenuto in uno stato di semi libertà, per cui può adeguarsi abbastanza bene, una volta liberato, ma come accennavi, dipende dalle tecniche di allevamento utilizzate prima della reintroduzione in natura.