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Iscritto il: 23/08/2009, 13:30
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Buongiorno a tutti,
mi presento:
mi chiamo daniele ho 23 anni e da qualche tempo nutro un certo interesse per la realizzazione di una piccola azienda agricola nel mio paese,
quesa scelta nasce dal fatto che per andare al lavoro, attualmente mi faccio 60 km al giorno e siccome le spese e la perdita di tempo nn sono pochi volevo vedere di realizzarmi qualcosa sulla porta di casa di modo da poter dedicare più tempo ma con meno stress da traffico e auto.
L'idea sarebbe di avviare (assieme a mio fratello) una coltivazione di prodotti tipo more, mirtilli, lamponi...a livello biologico per offrire un prodotto di qualità all'eventuale cliente o interessato, è ovvio che non mi aspetto di guadagnare subito infatti si pensava di affiancare l'avvio dell'azienda al mio attuale lavoro di modo da poter vedere come si imposta la cosa.
Volevo sapere se c'era qualcuno disposto ad aiutarmi a muovermi in questa direzione con suggerimenti e\o consigli su come fare per avviare al meglio questa attività che sarebbe la realizzazione di un sogno che da tempo ci "perseguita"...

grazie


23/08/2009, 13:42
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Ciao Daniele,
benvenuto nel forum di agraria.org
Immagino che il terreno l'abbiate già.
Per la coltivazione di mirtilli, se non sbaglio, c'è già qualche discussione nel forum.
Tieni conto che il primo problema da affrontare è la commercializzazione, anche perchè, quando andranno in produzione dovrai collocarli immediatamente perchè non si conservano.
In ogni caso proverei prima con una piccola superficie.
Di dove sei?
Ciao,
Marco

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23/08/2009, 15:03
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Grazie per la risposta...
il terreno nn è un problema abito in un piccolo paesino del friuli che a livello agricolo nn è sfruttato per niente ci sono alcuni allevamenti intensivi di conigli e maiali...
Secondo me la commercializzazione del tipo di prodotto che ho in mente di offrire nn è un problema, anche perchè l'intenzione sarebbe di espandere l'offerta anche con dei prodotti lavorati tipo marmellata e altro (ovviamente non nel prossimo futuro anche perchè queste lavorazioni richiedono una struttura adeguata)...
Proprio per il fatto della commercializzazione l'intenzione di cominciare con piccole produzioni e poi vedere come va...
I miei pensieri sono come cominciare proprio perchè immagino che i primi anni le piante non producano granchè e poi ci vorrano dei permessi, certificazioni, partita iva, mezzi da lavoro e via discorrendo...


23/08/2009, 21:10
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ciao daniele..
bene bene anche il friuli cresce
per i piccoli frutti non hai tante spese una volta preparato il terreno.
il problema maggiore sono le erbacce, se non vuoi usare diserbanti, puoi andare in qualche segheria a prendere gli scarti della corteccia
e coprire la base delle piante.
gli fai una pacciamatura naturale. ;) ;) ;)
di che zona sei?

un saluto dal nord est

mandi peter


23/08/2009, 21:35
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rieccomi

la produzione è bassa per il primo anno poi parti bene.
per la vendita a mercato fiere x ora ti basta una autocertificazione .
per il resto devi avere la P.I. e come commercialista ti conviene appoggiarti alla coldiretti , cia, o altri del settore che sono nella tua zona.
sembra dura ma vedrai che poi va tutto bene..

ri mandi


23/08/2009, 21:42
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Ciao Daniele,
vedo con piacere che rosicpeter, uno dei primi arrivati del gruppo friulano, ti ha già dato buoni consigli.
Sei in buone mani!
Ciao,
Marco

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23/08/2009, 21:45
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ciao,
grazie a tutti per le risposte e i consigli...
Scusate il ritardo nelle risposte ma lavorando per una cooperativa di frutticoltori che produce generalmente mele questo periodo è un pò incasinato...
Sono di Tramonti che purtroppo da questo punto di vista è veramente poco sfruttato...
Il terreno che ho visto è stato per anni cosparso di liquami (fino alla saturazione e illegalmente secondo me) derivanti dai vari allevamenti intensivi e per questo penso che la produzione nn sarà il massimo inizialmente...
Prima di aprire una P.I. con relative spese di avvio, pensavo di cominciare a piantare e vedere come reagiscono le piante...il terreno è messo abbastanza male, non produce fiori da almeno 10 anni ed è pieno di piante malevole e infestanti...

Riguardo le erbacce pensavo di coprire il terreno con della raffia e praticando dei fori in presenza della pianta così evito erbacce e mantengo abbastanza stabile l'umidità del terreno...


28/08/2009, 11:08
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Ciao, un paio di commenti a caldo (avendo appena piantato 300 piantine di mirtillo):

- la pacciamatura con corteccie di segheria e' una pessima idea, perche' portatrice di funghi e parassiti. Infatti le corteccie usate per i giardini sono sterilizzate in autoclave. Meglio distendere le apposite strisce di materiale sintetico.

- per la vendita ai mercatini etc.: la situazione e' molto piu' complessa, me ne sono occupato per il caso del miele. Occorre (legge 2001) perlomeno l'iscrizione al registro delle imprese. Invece la p. IVa si ottiene subito, non costa niente ed e' un prerequisito indispensabile per qualsiasi vendita, a qualsiasi titolo. Poi tieni presente che - come agricoltore a conduzione diretta del fondo - fino a 7000 euro di reddito sei in regime di esonero IVA.

- non dimenticare l'acqua, da dove arriva e quanto costa.

-- Renzo


28/08/2009, 11:36
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Ciao,
ringrazio renzo per i consigli...
per adesso siamo ancora uno dei pochi e fortunati posti in cui non hanno installato i contatori per l'acqua...
comunque vicino a dove ci sarebbe l'intenzione di fare la coltivazione ci sono delle case e quindi l'acqua non è un problema...basta fare un allacciamento all'acquedotto.
Mi sembra di aver capito che renzo pratica questo tipo di coltivazione da tempo e allora mi sento di chiedere se è come ha cominciato e
se ha avuto dei problemi, e sopratutto se ne vale la pena a livello economico e a livello di impegno come ore di lavoro...

Grazie


29/08/2009, 10:38
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Ciao, e' stato un malinteso, e' solo da quest'anno che abbiamo iniziato a piantare mirtilli (vedi topic nel forum piante arboree).
E' un esperimento iniziato con 300 piante, che pian piano estenderemo, affiancandolo all'apicoltura.
Da un lato e' anche un modo per valorizzare il terreno intorno al maso, che altrimenti sarebbe incolto (io faccio l'informatico).
Questa zona della Valsugana - a terreno acido - e' vocata alla coltivazione del mirtillo, gli impianti nascono come funghi e sempre come supporto al reddito.
Quindi posso solo riportare la mia impressione sull'argomento, senza pretese di verita'.

Al momento dicono che economicamente ne vale la pena, anche assumendo lavoratori temporanei per la raccolta.
Il timore e' che intervenga qualche paese dell'est europeo, facendo crollare i prezzi.

Come tutti i piccoli frutti, il lavoro si concentra nel periodo del raccolto, mentre nel resto dell'anno e' molto diluito.
Un problema complesso e' decidere se affrontare l'investimento per un impianto antigrandine o assicurarsi. Qui scelgono tutti la prima soluzione, anche perche' protegge dai saccheggi degli uccelli. Pero' e' un costo non indifferente.

La scelta dei piccoli frutti e' un altro problema: lamponi e ribes sono delicati e richiedono trattamenti, le fragole ... non so se si possano ancora definire attivita' agricola, col terreno non c'entrano piu' niente.

Per l'acqua: credo che l'introduzione dei contatori sia dovuta ad una legge nazionale (noi li abbiamo solo da un anno), per cui presto o tardi tocchera' a tutti. Poi e' solo una questione di costi, l'agricoltura ne consuma tanta.


01/09/2009, 11:43
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