Intanto più rovi belli e grassi ci sono e meglio è il terreno.
Chi ha scritto il libro, penso per mangiare passi al supermercato
Invece, dato che voi siete al punto in cui mi sono trovato 11 anni fa, al momento vi toccano alcune infrazioni alla regola.
Naturalmente piccole infrazioni.
Io ho cominciato con il decespugliatore, e molto a mano falcetto. E' vero che noi dobbiamo cercare di fare condividere il più possibile l'esistente con quanto vogliamo aggiungere, però in una distesa di rovi, oltre alle more, qualche lumaca, ecc non viene fuori.
Quindi i rovi vanno contenuti. Io ne ho fatto dei mucchi allungati (non brucio mai, compro il letame "bio" e poi brucio il concime potenziale che ne deriva dalla decomposizione?) fatti i mucchi se abbiamo tempo per un paio di anni marciranno, altrimenti, io ho il trinciasermenti e li trituro facendone del concime.
I rovi, non mollano, ricresceranno quanto prima, non resta quindi, dato che non uso diserbanti ne prodotti chimici, o con apposite pinze in modo da estirparne anche il colletto, oppure metodo più soft li si mettono in concorrenza con altre specie.
Per esempio prato da sfalciare per un paio di anni, si perdono e noi passiamo oltre.
Altra soluzione si tengono a freno per un certo tempo fino a che piante (fruttiferi, ecc) ombreggiandoli li controllano nella crescita, ecc.
Teoria,
i rovi vanno sterminati o quasi, altrimenti non si mangia su tale territorio.
Siamo noi gli intrusi, quindi visto che vogliamo mangiare dobbiamo in qualche modo infrangere l'equilibrio.
Buon lavoro.
Sergio