Matteo, quasi 50 anni, facevo tutt'altro mestiere sino all'avvento della crisi covid. Vivo nel sud Sardegna, in un comune - Selargius - che un tempo aveva una fortissima vocazione agricola.
Studio, leggo, ascolto tutto ciò che riguarda l'agricoltura sinergica e la permacultura.
Da ragazzo assieme a degli amici ci si mise a lavorare un pò la terra, facemmo delle belle esperienze e ci levammo delle belle soddisfazioni, ma la totale mancanza di fondi economici iniziali ci impedì di andare avanti a lungo, e pian piano ognuno di noi venne "assorbito" dai mestieri che facevamo per riuscire a campare.
Ora sto riprendendo i terreni di famiglia (meno di un ettaro complessivi, purtroppo diviso in diversi appezzamenti non contigui) Ho anche ottenuto alcuni terreni in comodato d'uso gratuito (4 appezzamenti per circa 2,5 ettari in tutto)
Sto preparando un sistema di aiuole rialzate, sto cominciando a limitare le piante selvatiche con coperture di cartone e cippatura di legno. Nei terreni di famiglia sono presenti un pò di alberi da frutto, alcuni olivi, e un meleto che ha piantato mio padre mettendo solo qualità sarde con l'idea di salvare e ri-diffondere qualità rare un tempo ampiamente presenti in Sardegna.
Sono interessato a tutto ciò che riguarda agricoltura biologica-sinergica-permacultura. Sono interessato allo scambio di semi-talee-marze, ma anche idee e collaborazioni.
E ovviamente ho voglia di imparare da chi con la terra e sulla terra ci vive e ci campa.
Stiamo pulendo i terreni dalle erbe spontanee col decespugliatore lasciando lo sfalcio nel terreno
Prossime operazioni: sovesci di leguminose, pacciamatura con cartone neutro e cippatura di legno. Stiamo ancora cercando di capire quali ortive possono dare benefici ai meli per piantarle attorno agli alberi.
Stiamo riprogettando gli impianti di irrigazione.
Attorno agli olivi metteremo cime di rapa, pare che si piacciano moltissimo, si racconta che passano le serate a raccontarsi storie divertenti (scherzo, ma comunque pare davvero che olivo e cima di rapa sia un'ottima consociazione)
Metteremo anche Composita Maggiore: fa radici profondissime, recupera dagli strati profondi diversi minerali e li rende assimilabili per le altre piante. Le foglie possono essere sfalciate e lasciate sul terreno per fare una pacciamatura verde che funge anche da concimazione.
Abbiamo preso alcuni metri cubi di compost, e un metro cubo di humus di lombrichi, che spargeremo abbondantemente.
Appena possibile prepariamo un pò di "casette per lombrichi", sono delle scatole di legno con coperchio, rete sul fondo, buchi sui lati nella parte bassa. Si seppelliscono per metà nel terreno, e si riempiono di scarti vegetali freschi. Si ottiene così una "mangiatoia-casetta" dove i lombrichi possono nutrirsi (e ci si augura riprodursi in quantità).
In pieno inverno puliremo gli alberi da rami secchi e polloni.
Poi vediamo: la mia esperienza è quasi nulla, sono convinto della validità delle operazioni che sto facendo/predisponendo, ma sarà il tempo e la natura a mostrarci cosa fare, cosa correggere, e cosa lasciare così com'è.
Formazione: laurea umanistica, esperienza in sala parto suini e fecondazione artificiale
Re: Ritorno alla terra
05/12/2020, 16:52
Non penso sia necessaria la casetta per i lombrichi, vivono bene nel terreno, se poi lo arricchirai di buona sostanza organica andrà più che bene. Come siete messi con l'acqua? È il caso di predisporre delle cisterne di raccolta? Buon lavoro e buone cose.
Tutto l'agro del mio paese è servito dal sistema idrico agricolo del consorzio locale di bonifica.
L'acqua fortunatamente non manca.
Abbiamo già una cisterna da 1000 ltri, ne prenderemo altre per far decantare l'acqua prima di darla alle piante.
Per quanto riguarda la concimazione, in realtà sono piuttosto combattuto.
Il mio obiettivo è quello di ottenere un suolo "autofertile", che sia così in equilibrio da non avere bisogno di interventi esterni di concimazione. Se ci pensate un bosco non viene mai concimato, eppure è uno dei "sistemi" più funzionali e con miglior rapporto "costi benefici". La concimazione rischia sempre di "impigrire" la terra, seppur possa sembrare il contrario, e crea un rapporto di dipendenza: se concimi per 2 anni di seguito e il terzo anno non concimi, le piante ne risentiranno moltissimo. Però la terra è molto compattata e il terreno un pò sofferente, per cui penso faremo un approccio graduale, partendo da concimazioni con compost organico i primi tempi ma con in mente l'idea di arrivare appunto all'autofertilità del suolo.
Le casette sono utili per la moltiplicazione rapida dei lombrichi. Più casette metti, più lombrichi ci saranno a produrre concime naturale e ad areare il terreno.
Grazie per gli incoraggiamenti! Sono molto graditi: anche se sono complessivamente fiducioso, ho un sacco di dubbi e ogni tanto mi assalgono le paure di non riuscire...
Formazione: laurea umanistica, esperienza in sala parto suini e fecondazione artificiale
Re: Ritorno alla terra
06/12/2020, 0:07
Io credo che sia utile raggiungere qualche compromesso se vuoi avere una buona produzione, penso sia necessario concimare. Il bosco è in equilibrio, ma per la gran parte nulla viene tolto. Inoltre molta frutta e verdura sono forti consumatori. Ma non sto parlando di concimazione chimica, moltissimo può essere dato dal tuo compost e dal letame che potrai apportare (anche quello dei polli, dovutamente maturato e diluito). Anche nel bosco ci sono animali. Per avere un suolo totalmente autofertile , pari a quello del bosco, dovresti lasciar cadere la frutta e farla marcire, così da concimare il terreno, invece puoi compostare i tuoi scarti vegetali della cucina e gli sfalci verdi e dopo un anno avere un ottimo terrriccio soffice e nutritivo. Ti direi di non fissarti eccessivamente con i principi più rigidi, prima fai delle prove e adattali al tuo terreno e cerca di ottenere ciò che è meglio per te, con flessibilità. Ci riuscirai.
Grazie! Si mi scuso se messaggi precedenti son sembrato un po' talebano. Volevo solo enunciare i principi che più mi piacciono, ma per arrivare ad un "orto-frutteto autofertile" ci vorrà tanto lavoro, tanta sperimentazione e tanti anni. E per l'orto compost ne userò letteralmente tonnellate! Ho calcolato una media di 1metro cubo ogni 10 metri quadri di orto... Leggevo proprio ieri notte: uno dei motivi per cui spesso gli orti sinergici falliscono è dato dal calo di produzione. Primo anno, con le aiuole rialzate (cartone "ferma erbe" più 10cm di compost) si ha una produzione ottima. Secondo e terzo anno, calo di produzione, delusione, abbandono... In realtà il calo di produzione è temporaneo, se si lavora bene con consociazioni e alternanze entro il 4° o 5° anno la produzione si stabilizza su un'ottima media. Il discorso su "concimazione si o no" riguarda maggiormente gli alberi da frutto. La mia paura è quella di "impigrire" gli alberelli, ma d'altra parte è verissimo il tuo discorso: in natura il ciclo del bosco è più strutturato di quel che può sembrare, i frutti tornano alla terra, i funghi danno una mano, gli animali arano concimano puliscono, ecc ecc.
Grazie ancora!
PS voglio ringraziare anche i creatori/amministratori di questo forum! È uno strumento che può donare enorme aiuto a chi si avvicina alla terra. Grazie!