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Eccoti un articolo di Giurisprudenza sul "problema controlli" di cui ti accennavo precedentemente. Spero aiuti a chiarire.
In ogni caso ricorda: maggiore è il valore reale del terreno, più evidente sarà tale escamotage. Se poi il terreno vale poco e parliamo di poche decine o centinaia di Euro dubito si lamentino. Una differenza nell'ordine delle poche migliaia inizierebbe a dare sospetti...
Ma come detto, non esiste una soglia arbitraria per cui intervenire, tantomeno questi controlli dovrebbero essere sistematici.


29/05/2012, 21:54
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no, il problema non sono quei 9.000 di differenza; il problema è che quel terreno vale più del denaro prestato e in base alla valutazione, il notaio ha detto che non si può venderlo sottocosto. Questa persona ha perso il lavoro da circa un anno e mezzo; essendo piccolo artigiano e non essendo stato pagato da alcuni clienti per cui ha lavorato, egli non ha più potuto osservare all'obbligo di pagare tasse IVA e quant'altro. Così gli hanno fermato l'auto con la quale lavorava; e le banche alle quali si era rivolto per chiedere un mutuo per riavviare l'attività vogliono indietro i soldi che lui non ha. Però ha un piccolo appartamento dove abita ma che non riesce neppure a pagare le spese perché non c'é lavoro e se non glielo porta via la Banca molto probabilmente glielo porterà via il fisco. Ha già il fermo macchina e l'appartamento ipotecato che nel frattempo si è svalutato e non riesce a vendere, e ha questo terreno che ha ricevuto in eredità dopo la morte del padre. A questo punto visto che fino ad ora l'ho aiutato per mangiare e per girare con la mia auto a cercare lavoro Lui mi voleva restituire quello che non può, regalandomi appunto il terreno. Ma il notaio dice che non può regalarmelo perchè (visto la situazione in cui si trova) potrebbe sembrare una truffa e quindi il nuovo proprietario (che sarei io) potrebbe essere obbligato a restituirlo allo Stato in conto del debito dell'ex venditore. Ma anche vendendomelo ad una cifra inferiore al suo valore il notaio dice che non si può perchè bisogna stare entro tabelle valore. Ecco perché ho sollevato il quesito, non per truffare a mia volta, ma perchè mi piacerebbe l'idea di farmi la mia casetta e andare a viverci fino alla fine dei miei giorni senza indebitarmi a mia volta ma con tutta questa burocrazia è praticamente impossibile. E sinceramente sto cercando di informarmi sul da farsi seguendo varie risposte sui forum perché ogni volta che chiedi qualcosa ad un notaio avvocato geometra ecc. devi spendere una paccata di soldi. Ecco questo è tutto. Scusate la lungaggine e lo sfogo.



DiesIrae ha scritto:
Il 18% sul prezzo di compravendita sono imposte dovute allo Stato. Non credo che appartenendo ad una categoria queste svaniscano (altrimenti tutti si dichiarerebbero Coltivatori Diretti o IAP). Ovviamente ti dico credo, quindi non ne sono sicuro al 100%, ma a rigor di logica dovrebbe essere così. E in ogni caso essere Coltivatore Diretto o IAP non è un semplice titolo, devi realmente esserlo.
Se poi dobbiamo fare una furbata a tutti i costi (e, personalmente, cosa che a me sinceramente non piace)...riduci il valore di compravendita del 18% (d'accordo con il tuo conoscente).
Mi spiego: il terreno vale realmente 50.000€, al lordo delle imposte si arriva dunque a 59.000€. Se il tuo problema sono quei 9.000€ dichiara nell'atto di compravendita un valore virtuale\fasullo di 42.373€, di modo che poi al lordo il valore raggiunga i 50.000€.
Ognuno dovrebbe essere libero di vendere i propri beni al prezzo che più preferisce, però, non so a che soglia di differenza rispetto ai prezzi ordinari scattino i controlli (se un terreno simile, stessa zona, stesse dimensioni vale 3 volte il valore dichiarato da te, allora qualcosa puzza. Capisci?), forse è effettivamente cosa fattibile, e addirittura a soglie più alte (tipo abbassare il prezzo del 25% anzichè 18%). Si tratta pur sempre di un terreno e quindi si considera il suo valore dichiarato (a discrezione del venditore) e non la rendita catastale come per gli edifici (stabiliti arbitrariamente dello Stato).


31/05/2012, 17:00
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Sul farci casa come ti ho spiegato devi chiedere al Comune in cui il terreno è sito (chiedi della misura Piano Casa nelle zone rurali, se è adottato anche in quel Comune, quale dev'essere la superficie minima del terreno per potersene avvalere e quale l'indice di cubatura). Una volta che hai queste informazioni sai se potrai farci una casa oppure no (questo ti aiuterebbe anche a decidere sul da farsi del terreno).
Sulle tasse, ieri facevo l'IMU per mio padre, e ho visto che i terreni agricoli hanno un moltiplicatore diverso se Coltivatori Diretti oppure no (110 i primi e 135 i secondi), e la differenza non è poca. Ma qui non mi addentro perchè non so. Penso che i Coltivatori Diretti siano soggetti a trattamenti pensionistici diversi (quindi altre tasse previdenziali, che magari hai già pagato col tuo attuale lavoro) e debbano anche possedere Partita IVA (visto che tutte questa categorie esistono per una sola ragione: applicare tasse diverse). Insomma, non vorrei ti ritrovassi a pagare due volte per la stessa cosa per un'informazione sbagliata data da me...
Ti consiglio di chiedere nelle sezioni "Fisco in Agricoltura" e\o "Aspetti Legali in Agricoltura". Magari rimanda a questa discussione, visto che abbiamo già parlato ampiamente della questione. :)
Su una cosa siamo daccordo: la burocrazia italiana è indecente.


31/05/2012, 17:47
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Grazie per tutto

DiesIrae ha scritto:
Eccoti un articolo di Giurisprudenza sul "problema controlli" di cui ti accennavo precedentemente. Spero aiuti a chiarire.
In ogni caso ricorda: maggiore è il valore reale del terreno, più evidente sarà tale escamotage. Se poi il terreno vale poco e parliamo di poche decine o centinaia di Euro dubito si lamentino. Una differenza nell'ordine delle poche migliaia inizierebbe a dare sospetti...
Ma come detto, non esiste una soglia arbitraria per cui intervenire, tantomeno questi controlli dovrebbero essere sistematici.


31/05/2012, 17:51
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