Switch to full style
Sei nuovo? Presentati alla comunità
Rispondi al messaggio

Mi ripresento.

01/11/2008, 9:15

Ciao a tutti, sono Tremor, metto qui questa discussione perchè è un po politica per cui parla un podi tutto e un po di niente,
Leggo sull'Allevatore magazine (già l'inglesismo mi disturba ma per una rivista gratuita lo concedo): "Solo di Pezzata Rossa, solo per veri intenditori".
Ma voi che siete del mondo della scuola, intendendo con "voi" moderatori e studenti, riuscite nelle vostre lezioni, che immagino verteranno anche sul tema della qualità dei prodotti e degli scenari di mercato attuali, a distinguere con lucidità quanta propaganda c'è dietro un titolo come questo e quante possibilità concrete offre, come dice poi l'articolo che segue, la possibilità di produrre formaggio con solo latte di Pezzata Rossa o pellami esclusivamente ottenuti dalla concia delle pelli di quella razza o carni di origine esclusiva di Pezzat Rossa.
Fate questo tipo di analisi? Ve lo chiedo da ignorante perchè non conosco i programmi degli istituti di agraria e forse la questione dovrebbe essere posta a livello universitario ma, per farla breve e qui mi rivolgo agli insegnanti, insegnate ai ragazzi a distinguere le balle dai fatti?
Scusate l'escursus.

Re: Mi ripresento.

01/11/2008, 13:27

Caro Tremor, faccio di tutto per evitare inquinamenti da pubblicità, ma li spingo anche verso una onestà tecnica ed intellettuale che deve sempre accompagnare un tecnico, si può giustificare chi vende ma non certo uno addetto al settore come noi, ma non è così facile, ciao, saluti, Mario.

Re: Mi ripresento.

01/11/2008, 22:08

Io penso che siano i professori sopratutto a doversi preocupare! ad informarsi su quello che infondino sia giusto perchè gli anni in cui si và a scuola sono gli anni in cui uno studente forma e arrichisce la propria cultura e quindi gli alunni credono a ciò che dice il professore, secondo me gli alunni sono le maggiori vittime di queste informazioni false.

Re: Mi ripresento.

02/11/2008, 8:45

Grazie per le vostre risposte, io non sono un professore, questo lo vorrei ribadire, ma, come tutti, ho delle idee in merito alle priorità dell'insegnamento e mi interessa conoscere quali sono effettivamente queste priorità nella scuola del ventunesimo secolo in italia. Chi risponderà soddisferà l'esigenza di un curioso quindi che comunque ringrazia per il beneficio concessogli.

Ciao

Re: Mi ripresento.

02/11/2008, 18:57

Caro Tremor la questione, molto riassunta, è molto semplice: ci sono dei programmi ministeriali a cui attenersi, sono rigidi e le autonomie di insegnamento veramente ridotte. Ti faccio un esempio pratico, gli esami di stato vedono la seconda prova scritta, spesso proprio quella di zootecnia e da quando insegno e c'è questa riforma ogni volta esce un compito sui bovini prevalentemente da latte. Cosa significa?!? che io che mi trovo in una regione dove abbiamo pochissimi bovini da latte, per le famose quote, mentre la pecora è la specie più importante sotto l'aspetto economico/sociale (leggi l'articolo sulla sarda in Toscana firmato da me e Marco Caldelli sulla rivista di agrari.org) a seguire troviamo il cavallo sportivo... mi trovo costretto a fare un programma che tenga conto di questa situazione reale, quindi la mia priorità è mandare sereni e preparati i miei studenti indipendentemente da tutto il resto. Che tristezza, naturalmente ti ho fatto un esempio concreto che mi riguarda, sicuramente ci saranno altre situazioni, ma credimi per i veri tecnici che credono e sperano di formare i nostri studenti cozziamo contro una feroce licealizzazione della scuola che sotto questo punto di vista ha solo risvolti negativi, ciao, saluti, Mario

Re: Mi ripresento.

03/11/2008, 7:42

Mario ha scritto:Che tristezza, naturalmente ti ho fatto un esempio concreto che mi riguarda, sicuramente ci saranno altre situazioni, ma credimi per i veri tecnici che credono e sperano di formare i nostri studenti cozziamo contro una feroce licealizzazione della scuola che sotto questo punto di vista ha solo risvolti negativi, ciao, saluti, Mario


Il fatto è che a tali situazioni, che a ben guardare si incontarno pressochè in tutti i settori economici e sociali di questo disgraziato paese, pare non esserci soluzione, è quasi un anatema che ci costringe sempre ad arrangiarci meglio che si può, raggirando le regole, omettendo informazioni, associandoci in corporazioni impenetrabili, piangendo continuamente per ciò che non riusciamo a essere nostro malgrado.
Io non credo che questo stato di cose si risolva da dentro, tentando di cambiare le regole, dovremo aspettare la catarsi di un disastro economico finanziario per poter ricominciare daccapo con nuove regole, forse più adeguate. Speriamo di poter evitare la violenza.
Rispondi al messaggio