Salve! Volevo un consiglio per poter sfruttare al meglio tre ettari di terreno, non propio omogeneo con parte gia coltivata a olive ( circa 80 piante). Essendo uno zoonomo, ma non praticando ormai per scelte di vita la professione( diversi progetti sempre nell'ambito scientifico) volevo sapere come va il mercato e chi sa indicarmi su cosa si potrebbe investire. Mi piacerebbe inizare con qualcosa di leggero ma che mi dia un discreto ritorno. Non so su cosa buttarmi , so solo che dato il momento di crisi e di costi/benefici, escluderei il latte e penserei alla carne. Ma il problema è il carico, i reflui, e i notevoli costi per creare un capannone in cui inserire animali. Avevo pensato anche al biologico, tipo una piccola fattoria biologca da far crescere gradualmente. Qualcosa in cui credere insomma. So che chiedo la luna ma non credo sia impossibile ritagliarsi un attività di piccola impresa, avendo, un po di terreno e le capacità tecnico-pratiche nel continuare. Tra l'altro siamo in due uno zoonomo e un veterinario, mio fratello. Pensavo ai suini, al pollo , cmq alla produzione di carne. Ma non conosco i costi delle strutture per partire. Tutti itipi di consigli, suggerimenti, indiazione per eventuali fondi e incentivi sono ben accetti. Insomma come lo sfrutterete voi?
Perquanto riguarda l'ovicaprino la carne va meno del latte (tranne pasqua)mentre per l'allevamento se fai stato brado non hai bisogno di costruire capannoni, anche perchè su 3 ettari puoi mettere 40 adulti e 80 piccoli.con stato semibradopuoi aumentare il numero,considera anche che non è neccessario costruire un capannone ma una tettoia chiusa su tre lati è la cosa migliore.
ciao zoonomo. penso che micalizio, quando parla di spazio, intenda quello vitale e non il pascolo, perchè io ho messo 4 pecore in un ettaro a pascolare e dopo un anno sembrava un deserto, visto che le signorine si sono strappate le radici dell'erba... tieni anche presente quanto ovicaprini siano ostili agli olivi. tempo sette giorni e l'olio te lo scordi. o recinti tutto a costo non indifferente. i suini sono abbastanza redditizi, ma considera che "redditizio" in agricoltura significa "appena coprente le spese" o poco più... anche i conigli rendono, a meno che non decidano di morire tutti insieme all'improvviso e lo fanno spesso.. i polli sono richiesti anche dai gruppi di acquisto, costano pochino da pulcini e in venti giorni sono pronti. tutto sta ad avere una pelatrice.. a parer mio ti conviene sentire la richiesta nella tua zona, vedere cosa già fanno i vicini, considerare bene se hai pascolo abbastanza e coltivazioni in conflitto con alcune specie, chiedere anche ai gruppi di acquisto, che ultimamente sono dei buoni fruitori dei nostri prodotti, e poi decidere. tieni presente che ovicaprini da carne richiedono meno lavoro di quelli da latte. mungere due volte al giorno e fare il formaggio prende sempre parecchio tempo, inoltre, il prodotto richiede un buon pascolo fresco, altrimenti vai a discapito della qualità. e si sente, credimi, se fai il formaggio con la bestia a secco o a erba... e poi, in che zona stai? anche questo è importante.. ciao bea
Grazie per le risposte! Per micalizio: essendo una zona che include sia brevi tratti pianeggianti che di costa ( calanchi e altro) quindi parliamo di terreno svantaggiato , mi indurebbe a allevare ovini e caprini. Il problema è come diceva poggialorsa che lospazio vitale è ridotto, non pochissimo,ne tanto, maridotto e la zona pascolativa è cmq ristretta. recinzioni e capannoni costano una cifra....il suino purroppo richiede almeno 26-30 euro (parlo di biologico) per mq di struttura , considera che una struttura adeguata o giù di lì ( 500 mq, per 4800 polli) verrebbe tanto. Bugget non proponibile per un giovane come me. I suini costano molto in struttura e il biologico brado impone carichi non elevati per ettaro. Anzi se avete notizie sui capi/ha vi sarei grato. Addirrittura avevo pensato alle lumache , so che con un ettarosi hanno dopo due anni bei risultati. Vi risulta? Ci credete voi a questi dati. Apprendo tali notizie dall' ist. di cherasco, ma non so se sono pienamente affidabili! Cmq voi che fareste su tre ettari con una vecchia struttura ex-pollaio, un oliveto in piano ù qualche pianta in costa, pochi alberi da frutta( arance e mandarini - limoni10-15 alberi) qualche fico e altre da frutto? Grazie! Vi prego di continuare a darmi consigli su come impostare pian piano un'eventuale attività , che possa darmi reddito. Grazi di nuovo!
Ciao Zoonomo78, posso indicarti i carichi animale/mq richiesti dall'assessorato all'agricoltura della Regione Puglia per il riconoscimento di alcuni indennizzi per chi converte la propria azienda al biologico (si utilizza come parametro di riferimento le emissioni di Azoto da deiezioni):
Classe o specie Numero massimo di animali per ettaro (equivalente a 170 kg N/ha/anno) Equini di oltre 6 mesi 2 Vitelli da ingrasso 5 Altri bovini di meno di 5 Bovini maschi da 1 a me 3,3 Bovini femmine da 1 a 3,3 Bovini maschi di 2 anni 2 Giovenche da allevamento 2,5 Giovenche da ingrasso 2,5 Vacche da latte 2 Vacche lattifere da riforma 2 Altre vacche 2,5 Coniglie riproduttrici 100 Pecore 13,3 Capre 13,3 Suinetti 74 Scrofe riproduttrici 6,5 Suini da ingrasso 14 Altri suini 14 Polli da tavola 580 Galline ovaiole 230
mi vergogno un pò asavonitti, ma non riesco a capire la tua tabella... me la puoi spiegare meglio? una pecora quanti metri vuole? di pascolo o di alloggio? scusa l'ignoranza, ma quello che dici mi interessa. mi sembra di aver capito che 13 pecore e un "pezzetto" stanno bene in un ettaro. ma non ci mangiano. dunque parli anche tu di spazio vitale come micalizio? o di pascolo? grazie bea
Ciao a tutti, La tabella dice che, LIMITATAMENTE ALLE DEIEZIONI PRODOTTE PER OGNI SPECIE, possono alloggiare su ogni ettaro un certo tot di animali! non si parla di autosufficienza alimentare prodotta dall'appezzamento! tanto è vero che nel disciplinare di conversione dell'azienda da convenzionale a biologica vengono anche indicate le integrazioni di fieno e granella da dare prima di mandare le bestie al pascolo. Il riferimento è il regolamento comunitario 1804/99 che indica il quantitativo di azoto massimo spandibile nell'azienda come deiezioni zootecniche che ammonta a 170 kg. Il quantitativo di azoto è trasformbile in Unità di Bovino Adulto (U.B.A.) che permette una conversione dell'intero bestiame aziendale in un parametro uniforme. Il carico massimo di bestiame per ettaro è pari a 2 U.B.A.. Quindi in base alla quantità media di deiezioni prodotte da ogni singola specie si fanno i debiti rapporti! (p.e. 1 bovino= 50 conigli etc.). E' più che altro un'indicatore di sostenibilità "ambientale" dell'azienda. Personalmente posso riportare la mia esperienza: 100 tacchini in un oliveto da mezzo ettaro (non diserbato!): quasi autosufficienti (100 gr a testa di orzo come integrazione) 2 maiali (macellati a 120 kg) in un ettaro coltivato a metà con patate e metà con erba medica: crescita lentissima ma completamente autosufficienti. Spero di non averti confusa ulteriormente! Saluti. Andrea
Ciao Assonavi o Andrea! Grazie mille per le info: Si il ragionamento delle UBA lo conoscevo molto bene in quanto materia di esame, ti ringrazio in particolare per il carico numerico equivalente. Detto ciò volevo chiederti come prevede oggi la legge un avvimento ad all. biologico. I miei studi ricordano questo passaggio: prima alevameno convenzionale e poi dopo le dovute concessioni e accortezze burocratiche, all. biologico. Giusto? Adesso ti chiedo la legge prevede oggi di poter partiredirettament dal biologico, quindi da zero. Se si come e seno quanto è lunga la trafila. Seconda domanda :a me piacerebbe avviare l' attività di allevatore e gestire quindi un' allevamento che mi dia soddisfazioni professionali ed econimiche. Mi rendo conto che non è il momento migliore questo per la zootecnia, ma non avendo altro sbocco lavorativo qui in Basilicata e non volendo lasciare i valori , gli affetti e tutto ciò che di caro qui mi circonda, avevo pensato di imparare a diventare il direttore di me stesso. Pensavo fondamentalmente a due settori : 1) allevamento per produzione di carne 2) specie su cui puntare: suini - avicoli( polli o tacchini)-o cunicolo. Ho appreso da altri gli andamenti del mercato e considerando i costi per un capannone e per acquisto e tipo di gestione di un all. intensivo, avevo mirato al biologico ,estensivo ( brado o semibrado per i suini). Tu cosa faresti di tre ettari di terreno di cuin parte coltivata a olive.? Grazie
Ciao Zoonomo78, faccio una premessa: forse questo non è il topic giusto, quindi è meglio che i moderatori ci spostino su uno più adeguato, soprattutto per coinvolgere altre persone interessate! Io non faccio l’allevatore come primario impiego, comunque sono riuscito con caparbietà a ritagliarmi una nicchia economica che mi permette una buona arrotondatura! Credo quindi che se tu ti lanci con serietà (e hai pure le competenze giuste) sicuramente otterrai buoni risultati: l’importante è non demordere! Sono partito con la riconversione di un’aziendina di mio cognato e quindi non saprei indicarti come e se è possibile partire direttamente col biologico, inoltre non frequento le associazioni di categoria e quindi non saprei a chi chiedere lumi, prova a chiedere presso gli uffici della tua Regione. In Puglia è stato redatto un manualino per la riconversione aziendale ed è stato istituito un ufficio di consulenza, se vuoi te lo rigiro per email. Io mi occupo quasi esclusivamente di “bassa corte” e tratto solo con gruppi di acquisto locali e privati “sensibili”: è l’unico modo per spuntare un prezzo decente e perseguire una corretta pratica estensiva! La clientela non è sterminata ma sono io che non voglio ingrandirla ulteriormente per non dover essere costretto a fare le concimaie, aumentare la concentrazione degli animali e magari chiamare qualcuno ad aiutarmi con conseguente aumento dei costi! Per quanto riguarda la terra a tua disposizione credo che per i suini allo stato brado sia poca! Soprattutto se vuoi un prodotto certificato biologico e se ci tieni agli alberi! Prova con gli avicoli, si vendono bene in tutte le stagioni, sono adattabilissimi alla vita all’aperto e soprattutto….fanno pure le uova! (da non sottovalutare come entrata!). Ciao. Andrea
Sono daccordo con te in tutto! Conosco la zootecnia anche se non ci vivo direttamente dntro. Sulle soccide per avicoli che ne pensi? Capannoni, e lettiera permanente intendo! Dici che il mercato di grossa impresa ti affoga, in tutti i sensi, o provare a avviare un capannone anche piccolo di 200-300 mq potrebbe andare a buon fine? So cheper un capannone del genere ci vorrebbero tanti soldi, ma il ciclo biologico del pollo se condotto bene porta a due forse tre partite l' anno. Tu cosa pensi a riguardo? Grazie ancora!