aestile
Iscritto il: 10/04/2022, 21:04 Messaggi: 34
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Ciao a tutti.Mi presento. Mi chiamo Albino,sono titolare di un'Autofficina meccanica anche se tutto ciò non ha nulla a che vedere con questo forum. Torniamo indietro di alcuni decenni,esattamente all'anno 1987,quando mi sposai ed abbandonai definitivamente la casa dei miei genitori,anche se le frequenti capatine non mancarono mai fino alla morte degli stessi. Mio padre aveva un vitigno di quattro ettari con piante prevalentemente di Salamino e Ancellotta,nel detto volgare contadino delle nostre parti si dice "Stafera" per la prima e "uven"per la seconda.Classiche uve per la produzione del nostro Lambrusco.Di queste uve,gran parte veniva venduta alla cantina sociale,mentre una piccola quantità era utilizzata per la produzione di vino ad uso famigliare.Notevole era l'impegno prestato da mio padre per la cura del vigneto,e da lui ho imparato le tecniche di potatura,pigiatura e vinificazione.Senza naturalmente tralasciare la cura del vigneto e l'innesto delle barbatelle. Nell'anno 1987,una volta sposato,entrai a far parte di una nuova cerchia di parentado dove pure loro avevano la vite da coltivare e accudire,ma le tecniche di potatura e cura del vino non corrispondevano affatto con quelle tramandate dal mio genitore e quindi ho preferito non intromettermi assolutamente. Arriva purtroppo il dicembre Dell'anno 2020 e perdo uno dei miei zii.Passano soli tre mesi e viene a mancare per la stessa infame pandemia mio suocero.Erano gli unici che accudivano a questo vigneto.Dopo pochi giorni il covid prende di mira il sottoscritto,che fortunatamente,dopo soli 21 giorni di febbre a 39° e ad un passo dal ricovero ospedaliero,inizia a migliorare e ad uscire di casa e siccome il vitigno era solo a pochi passi dalla mia abitazione,mentre aspetto di negativizzarmi.cammino in mezzo ai filari e vedo con molto dispiacere,lo scempio che è stato fatto a queste povere viti.Noto però con stupore un particolare molto interessante.Il tronco non è inserito sul selvatico,ma sono tronchi nati direttamente da tralci piantati in terra sopravvissuti alla filossera. E dico tronchi perchè una volta guarito,interrogo l'ultimo rimasto dei miei zii e mi conferma che sono viti piantate e non inserite ed hanno quasi settant'anni(mio zio acquisito ha solo 91 anni)A questo punto,se pur con molto ritardo,inizio un restauro di questo vitigno che sicuramente dai miei calcoli,l'intervento lento e non invasivo durerà per almeno altri due anni,anche se quest'anno ha dato i suoi frutti producendo non solo dell'ottima uva,ma anche dell'ottimo vino che tutt'ora sta barricando. Spero di non avervi annoiato e ringrazio anticipatamente tutti i partecipanti a questo forum.
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Marco
Sez. Supporto Didattico
Iscritto il: 13/03/2008, 19:23 Messaggi: 68592 Località: Pinzolo (TN) - Firenze
Formazione: Laurea in Scienze agrarie
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Benvenuto nel forum di Agraria.org Allora anche ti tuo contributo sarà molto prezioso nella sezione dedicata al vino. Ricordati di inserire la località nel tuo profilo. Ciao Marco
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