alessiozanon ha scritto:Quando vedrò come nel caso da lei riportato forti incongruenze con quanto accade nella realtà stia certo Sergio E che lo farò notare alla luce della mia esperienza pluriennale nel settore.
Quanto da lei affermato non corrisponde alla realtà di molteplici razze autoctone ed allevamenti , non vedo perchè dovrei lasciare che la sua interpretazione venga letta come una visione realistica di quanto accade.
Le galline di ceppi ibridi sono ottime galline da prodotto per allevamenti intensivi, nessuno lo nega ne lo mette in dubbio ma per gli allevamenti all'aperto le cose sono diverse.
Vedo scrivere ottime pascolatrici per galline che non si spostano dal cortile e mi chiedo ??????
Quali parametri scientifici vengono presi in considerazione per dire ottime pascolatrici???
Per dire che depongono ogni giorno???
Per affermare in modo sicuro che effettuano una muta ogni due anni!!!!!!
L'esperienza di un allevatore non può certo fare scuola sullle caratteristiche di una razza o di un ibrido commerciale.
Esistono raffronti statistici e prove sperimentali per fare chiarezza su questi aspetti assai importanti in zootecnia.
Prima di incominciare ad allevare galline per uso personale non avendo altra esperienza che quella dei miei genitori che le hanno da sempre, mi sentivo comunque impreparato.
Ho così acquistato tutti i libri (Amatoriali) in materia, che ho trovato sul mercato francese, italiano e inglese.
Già leggendoli mi sono accorto che l'argomento era oggetto assieme alla buona volontà di trasmettere nozioni anche di un abbastanza palese campanilismo.
Quasi che chiamare una gallina di ceppo italiano o francese sia oggetto di tifo da stadio. Mescolare i desideri con la l'obiettività non mi pare una buona tecnica per far avanzare la conoscenza, o no?
Della seconda cosa di cui mi sono accorto, ognuno sembra schierato e i più determinati sono i sostenitori delle vecchi razze autoctone. Trovo lodevole lo sforzo di cercare di preservarle, meno se con argomenti non obiettivi.
Col tempo sono passato all'allevamento delle beneamate, come in tutti gli altri casi ho applicato il metodo che da sempre mi da soddisfazione vale a dire la verifica dei dati appresi e devo dire che le sorprese sono state parecchie.
Ne ho concluso che l'argomento allevamento amatoriale, non era stato ancora ben studiato dai vari specialisti o supponenti tali.
I miei interventi sull'argomento sono quindi stati fatti per confrontarmi con altri per capire se i fenomeni inspiegabili alla luce dello scibile avicolo avevano altri riscontri. Li ho avuti e sono soddisfatto. Non sono una certezza ripetibile però soddisfano ampiamente il mio bisogno di conoscere e per proseguire nella ricerca.
Quando comprai le prime due ovaiole rosse da un conoscente con un'allevamento di penso almeno 20.000 galline, rimasi esterrefatto dall'angustia dello spazio che occupavano, dall'odore e dal rumore. Da allora non ho più assaggiato un pezzo di pollo industriale.
Portate a casa, le nostre due neppure sapevano camminare e saltare, la sera le mettevo sulla pertica a 25cm da terra.
Passati alcuni mesi, dopo che si sono allenate sul terreno circostante, circa 8000mq su un versante terrazzato e non, ma con dislivello di almeno cento metri
sono pronto a scommettere che la maggior parte degli studiosi da scrivania che affermano le ovaiole industriali non essere buone pascolatrici se lasciate in libertà, faticherebbero alquanto a seguirle per l'intera giornata.
Non essendo tipo da polemiche dopo questa mia replica non risponderò più ad affermazioni generiche.
Resto naturalmente a disposizione per fatti e esperienze volte alla maggiore conoscenza.
Saluti a tutti.
Sergio