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Riproduzione tra consaguigni? 
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Anzitutto complimenti per i post interessanti. Quoto Gigio per molti aspetti (tranne che per le percentuali entusiastiche :lol: ), ma la mia ottica sposa quella di Andrea. La consanguineità non va vista come qualcosa che fa male e va tenuta lontana, il concetto di "indebolimento" non è legato alla consanguineità. E' la fissazione dei caratteri ereditari la posizione da cui si parte. In noi umani la consanguineità è così deleteria perchè siamo.... mal selezionati :D :D ... come giustamente ha ricordato fantagigio e ci saltano fuori tutte le rogne recessive che teniamo nascoste nei meandri puzzolenti del nostro DNA :oops: ...
Gli animali hanno seguito criteri selettivi decisamente più rigorosi e per me, alla fine, il lavoro in consanguineità consapevole, con validi riproduttori cioè, ha nettamente maggiori effetti positivi che non negativi.


20/09/2010, 1:38
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Vi ricordate Mario Lazzeri l'allevatore che ha salvato la Mora Romagnola, prestigiosa razza suina dell'areale omonimo?!? Rimase per oltre 20 anni l'ultimo allevamento mentre politici e università giocavano a fare gli uomini del futuro, allora chi conservava le vecchie razze era un terrone, aveva un piccolo allevamento che ebbi modo di vedere, aveva pochissimi animali molto belli e accoppiava tra consanguinei, non avendo altre possibilità; ebbene la media di nati per parto era intorno a 2/3 di cui la metà morivano svezzandone, quando andava bene, uno o due; una percentuale di maschi altissimi che lui testava erano sterili e poi ... ... altri problemini e problemoni, quindi il mio pensiero è che la consanguineità ha un senso se saputa gestire e in modo soppesato, non dimentichiamo che esistono livelli diversi: stretta (qui vi risparmio la storia dei faraoni), media e larga, con la media e larga si lavora bene concentrando i caratteri da noi desiderati, e riducendo gli effetti indesiderati, così è stata formata la nota razza bovina Charolaise ... saluti, Mario


20/09/2010, 8:43
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Buongiorno, ho letto con interesse i vostri scambi di opinione, purtroppo ho seguito fino ad un certo punto poi mi sono persa.
Pongo una domanda pratica:
Ho un gallo e una gallina provenienti da allevamenti diversi quindi non vi è consanguineità.
Fanno un pulcino, diciamo maschio.
Il pulcino, una volta gallo, è consigliabile che si accoppi con la mamma o no?
La stessa cosa se il pulcino fosse femmina: è consigliabile che la figlia sia coperta dal padre al fine di far nascere nuova prole?

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20/09/2010, 10:13
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Piccolamiss ha scritto:
Buongiorno, ho letto con interesse i vostri scambi di opinione, purtroppo ho seguito fino ad un certo punto poi mi sono persa.
Pongo una domanda pratica:
Ho un gallo e una gallina provenienti da allevamenti diversi quindi non vi è consanguineità.
Fanno un pulcino, diciamo maschio.
Il pulcino, una volta gallo, è consigliabile che si accoppi con la mamma o no?
La stessa cosa se il pulcino fosse femmina: è consigliabile che la figlia sia coperta dal padre al fine di far nascere nuova prole?


Assolutamente sbagliato


20/09/2010, 10:19
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Ho seguito con interesse gli scambi di opinioni su questo interessante tema .
Vorrei aggiungere alcune precisazioni che chiariscono ulteriormente aspetti tecnici .
L'effetto negativo della consanguineità presenta gradi diversi di manifestazione .
Rettili non manifestano generalmente problemi legati anche alla consanguineità stretta .
Uccelli moderatamente sensibili alla consanguineità.
Mammiferi ,molto sensibili.
Fra gli animali zootecnici il maggior grado di sensibilità agli effetti negativi di consanguineità è riservato a maiali e conigli.

Spesso la numerosità di una razza non la mette al sicuro dal rischio di consanguineità .

La Firisona rappresentata da milioni di capi soffre in ragione di un forte sbilanciamento del rapporto tra femmine maschi riproduttori.
Tantissime femmine pochissimi maschi.

In questo senso un solo gallo è molto deleterio se si vuole conservare una razza nel proprio pollaio.


Il fatto di cambiare o meno spesso la provenienza dei riproduttori va vagliato anche in ragione degli obbiettivi che uno si propone.

Fissare , migliorare, selezionare una razza passa obbligatoriamente attraverso consanguineità ed incrocio ( intrarazza e fuorirazza) .

Diverso il discorso se ci troviamo di fronte ad animali vari (senza razza) in questo caso si può anche scambiare spesso il riproduttore a patto che si utilizzino soggetti compatibili in incrocio e siniergici . In caso contrario si assiste spesso a passi indietro al posto di notare una generale costanza nelle performance produttive ( condizione solita da osservarsi in popolazioni Poco selezionate (in cui si effettuano contiunui apporti di nuovo sangue sotto forma di riproduttori)

Il paradosso è che chi spesso immette nuovo sangue in realtà convinto di selezionare fa l'esatto contrario aumentando costantemente l'eterozigosi del suo ceppo di allevamento.

riguardo la domanda di Piccolamiss.
Si possono tranquillamente accoppiare padre con figlie, madre con figli .
Meno consigliabile fratelli fra loro.
Ma se ci si trova in un comune pollaio con animali non di razza, si può tranquillamente comprare un gallo nuovo ogni anno sicuri di non andare a spostare minimamente produzioni e rusticità dello stesso.

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Dobbiamo avere più coraggio di guardare la realtà, così ci farà meno paura. Alessio Z.

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20/09/2010, 10:32
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curcuma ha scritto:
Assolutamente sbagliato


alessiozanon ha scritto:
riguardo la domanda di Piccolamiss.
Si possono tranquillamente accoppiare padre con figlie, madre con figli .
Meno consigliabile fratelli fra loro.

sono un po' disorientata... :?

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20/09/2010, 10:44
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Alessio, su quale base dici che sia meglio accoppiare padre/figlia piuttosto che non fratelli? Io credo che dipenda dall'ottica con la quale rispondi, diversa conformemente all'obiettivo che ti poni. Se è quello di mantenere la maggiore variabilità genetica possibile, l'accoppiamento tra fratelli è di gran lunga migliore di quello padre/figlio.
L'inbreeding di 1° grado è infatti un vero e proprio collo di bottiglia genetico, mi sbaglio?
Perchè dici che va meglio?


20/09/2010, 10:50
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piccolamiss:
capisco tu sia un tantino disorientata: qual'e' lo scopo del tuo pollaio? che razze tieni? ti interessa seguire gli incroci per selezionare individui belli e/o produttivi?

delinea questo prima e poi puoi scegliere se tenere una eterozigosita' alta oppure bassa


20/09/2010, 11:07
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Ho degli ibridi.
Il mio obiettivo è avere animali sani a prescindere dall'attenzione nella pulizia del recinto e al pascolo che faccio del mio meglio per garantire.
Elemento sano penso sia sinonimo di bello e produttivo. Se poi ho una gallina sana che anzichè farmi 5 uova a settimana me ne fa 3 mi va bene lo stesso, ma vorrei capire cosa fare perchè ho appunto figli e figlie nuove per la prima volta. Susanna

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20/09/2010, 11:19
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Se hai degli ibridi commerciali, gia' come F1 puo' venirti fuori tutto ed il suo contrario.. in F2 idem con patate. Se sono invece ibridi di fattoria, magari un po stabilizzati, come spesso ci sono nelle aie di campagna allora la cosa e' un po diversa.

quello che ti consiglio e' il rinsanguamento, anche se c'e' un certo dibattito interno. Mantieni alta l'eterozigosita', hai una buona probabilita' di avere polli sani e forti ma di sicuro non compi nessuna opera di miglioramento.

ti sconsiglio il backcross (cioe' usare il padre o il nonno) come gallatore di figlie o nipoti. E' un collo di bottiglia come dice curcuma. ma dipende lo scopo che ti prefiggi. se vuoi stabilizzare alcuni caratteri invece va bene.

Se non vuoi comperare dei riproduttori esterni, e vuoi matenere la'eterozigosita' piu' alta accoppia fratelli.

Auguri


20/09/2010, 11:27
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