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Re: Pollo transgenico?

23/01/2011, 19:25

grazie mille per il tuo interesse Jacopo..
io non son qui a difendere gli interessi degli OGM ne' tantomeno delle multinazionali.
Ci tengo che ci sia verita' nelle cose.

Iniziamo allora dalla balla che ho raccontato io, in buonafede specifico. IL GLIPHOSATE. Io son tre, anzi quasi quattro, anni che non mi occupo piu' direttamente di certa agricoltura e non ero aggiornato. Grazie dei tuoi ragguagli. mi scuso per quel che ho detto di erroneo. Come hai detto tu e' impossibile, per fortuna, conoscere tutto!

Venendo alle Vacche, il mio paragone era sulla manipolazione. E' manipolazione fecondare artificialmente, ed e' manipolazione modificae il genoma (in maniera cis o trans che sia). Fare differenze solo perche' una pratica e' piu' semplice di un'altra non mi pare giusto.
Che le vacche non possano sviluppare la propria etologia e' un altro fatto.. ma sono secoli che e' cosi'.. da quando esiste la stabulazione.
E per quel che riguarda gli animali SCHIAVI dell'uomo.. beh.. lo sappiamo entrambi che se stasera l'uomo morisse, oltre a tutte le vacche che morirebbero di fame perche' stabulate, quelle in condizione di semiliberta' o anche di liberta' molte morirebbero di mastite dopo il primo parto. Solo le razze da carne non producono un eccesso di latte rispetto alle necessita' del vitello.. Pero' possono avere il problema contrario.. produrne troppo poco..
Questo per dirti che molte specie sono gia' schiave dell'uomo.. un esempio sulle piante e' il mais.

CINTURE DI SICUREZZA: non le devi faare tu ma chi coltiva gli OGM.

SEMENTI PURE: nonle riponiamo nelle dite sementiere ma negli enti preposti a mantenerle.. le ditte sementiere producono sementi pure per venderle. Se all'improvviso tutti volessimo autoprodurci le nostre sementi sarebbe fattibile per quasi tutte le specie, ma con quale crollo della produttivita'? ..e' un equilibrio. Nel bene e nel male le ditte sementiere collaborano a preservare le sementi pure. Cosa che ben pochi contadini riuscirebbero a fare.
Di sicuro che ha la tradizione e la capacita' di farlo e' bene che continui.. ma quanti sono?
Se nel terzo mondo potessero acquistare le sementi piu' produttive secondo te avrebbero rimorsi ad abbandonare le vecchie? La biodiversita' va tutelata in maniea politica, cioe' istituendo enti per la conservazione e promuovendo la coltivazione dando sostegni al reddito.

Rischi sociali: ho gia' spiegato che la via di uscita non e' il proibizionismo, ma togliere il monopolio dalle moultinazionale e rendere la ricerca libera ma responsabile.
il fatto di brevettare qualche cosa di vivente e' ancora oggi un grosso tema di scontro. In molti paesi non e' possibile farlo, ed e' SACROSANTO, ma e' una scelta politica.

MAIS: ora non ho qui i miei testi e dovrei cercare, ma sono sicuro dei 500 metri. Ma metti che siano anche mille.
pensati le estensioni che ci sono in america, ma anche solo in francia. Puoi benissimo trovare estensioni di terra che permettano di avere una cintura senza mais a 100 metri nei 4 lati del campo. ma come ho gia' detto, specie per il mais in cui tanto la semente andra0' sempre riacquistata, la soluzione e' avere varieta' maschiosterili che sviluppino comunque il seme, idem la colza.
LA COLZA, come dici tu, e' ben piu' pericolosa, perche' il genere brassica e' ricco di specie anche da noi, al contrario del genere Zea (il mais).

non si puo' generalizzare un problema e una soluzione bisoga valutare caso per caso (punto che fa sempre parte del principio di precauzione che sia tu che io abbiamo ribadito)

CIAO

PS: avevo confuso un po le cose, volevo dire, nel mio precedente post, PRECAUZIONE e non prevenzione, ma il resto rimane uguale: bisogna essere cauti non prevenuti!

Re: Pollo transgenico?

24/01/2011, 0:13

Salve a tutti
Riprendo questa interessante discussione.

sono laureato in biotecnologie agrarie con lode, ho prodotto OGM ...........Sto Svolgendo un dottorato in Biologia Evoluzionistica.....................Ah, lo sto svolgendo in uno dei primi dieci enti universitari al mondo...
Credo, sia ben altro che impoverisca la dicussione..


Complimenti per l'impegno profuso e per la specifica preparazione ma ugualmente ciò non giustifica e non qualifica l'uso dell'aggettivo "cavolate"!!
Se credi che sia ben altro che impoverisca la discussione, sono spiacente ma posso dirti che non è mai proficuo giudicare cavolate i pensieri degli altri se non a costo di, a dir poco, impoverire la discussione.

i politici hanno opinioni, la gente ha opinioni, la scienza quella con la S maiuscola, non ne ha. Ha dati oggettivi. Tutte le interpretazioni sono speculazioni.


Questo non lo sapevo, non credevo che la scienza avesse pareri univoci e non sapevo che le interpretazioni fossero sempre speculazioni.

che quello che avviene in natura non è mai pericoloso e legittima la manipolazione?

pericoloso o meno, in ogni caso, SI, legittima la manipolazione. Esempi dello stesso livello sono la fecondazione artificiale: la fecondazione avviene normalmente in natura, ma viene manipolato lo sperma per fare selezioni piu' spinte attuando la fecondazione artificiale.. Mi sempra che il 94% delle vacche al mondo siano nate da fecondazione artificiale, e credo che le uniche a lamentarsi siano porprio le vacche a cui manca il toro...


La scienza non è mai svincolata dalla morale o dall'etica e quando cerca di esserlo fa grandi passi in avanti ma compie anche delle immani tragedie, come nel tuo esempio con il mio no-comment.
Perciò le vacche hanno dei grossi problemi e li abbiamo anche noi, grazie alla scienza, no grazie a chi non ha voluto usare il buon senso e si è riferito, non a quello ma, ad altri "parametri".

Non averne mai sentito parlare...

e' solo una espressione linguistica. Scusa, sono stato poco professionale. Se tu conosci fonti che parlano di batteri cancerogeni perfavore citale.


Non averne sentito parlare significa solo non avere esperienza al riguardo, ed anche se ciò è dovuto al fatto che tale dato non si sia mai verificato o non sia stato mai "visto" non vuol dire che non possa verificarsi, o perlomeno non è possibile escluderlo a priori.


Il rischio ambientale è subdolo e si manifesta in diverse forme e modi , pensiamo all'abbandono di specie autoctone in virtù di semi transgenici, all'impollinazione tra questi ultimi e le varietà originarie o all' amaranthus glifosato resistente all'immissione in natura di batteri etc. ed aggiungerei anche i potenziali rischi sociali

quello di ieri era un grande minestrone, questa e' una minestrina :P
abbandono di specie autoctone: vengono abbandonate se non piu' convenienti, ci sono due modi per renderle convenienti: migliorandole, oppure proteggendole con adeguate politiche, tipo dando la differenza sul reddito che producono al coltivatore.


Cercherò di ignorare l'aggettivo volto a provocare la chiusura della discussione ;) e provero a rispondere.
Nel mondo vengono abbandonate coltivazioni di specie autoctone in cambio di specie che, grazie a petulanti venditori di altre certezze, riescono sul medio termine a far avere "convenienze" a chi effettua tale abbandono, salvo poi, a lungo, e non sempre tanto lungo, termine far ripensare a tale coltivatore quella scelta ed a ritenerla sbagliata, con la possibilità, nella migliore delle ipotesi di far dietrofront, e nella peggiore ritrovarsi completamente dipendente da tale scelta irreversibile!


impollinazione incrociata: si elimina creando varieta' maschiosterili (preferibili) o coltivando con le cosi' dette "cinture di sicurezza". ricordo poi che i coltivatori nella stragrande maggioranza dei casi non si producono la propria semenza ma la acquistano! ..e i produttori di sementi sanno dove e come produre sementi pure.

Le cinture garantiscono una percentuale di sicurezza che ha dei limiti, mai vicina al 100%, diciamo che teoricamente limitano i danni ma praticamente non impediscono la "fuoriuscita".

L'Amaranthus retroflexus e' una malerba, viene trattato con il gliphosate, che e' un erbicida totale che nel giro di 24 o 48 ore diviene acqua e anidride carbonica, quindi non produce alcun inquinamento. E' vero che sono sorti dei ceppi di malerbe resistenti a questo erbicida, ma di certo non si combattono con batteri, ne centrra in alcun modo la resistenza agli erbicidi con quealla ai batteri.
potenziali rischi sociali: CIOE'?!?!?!?!?!?!?!?!? ..credo di esser io ad aver difficolta' a capire, scusa.

L'immissione in ambiente di OGM trans non può essere limitata in un recinto, abbiamo già detto di contaminazioni da polline etc., ritirare la pianta non è come ritirare un farmaco che abbia creato danni ad un certo numero di pazienti, ma sarebbe piuttosto come "chiudere la stalla quando i buoi sono già scappati"!
il polline del mais che si diffonde per via anemofila (vento) no va oltre i 500 metri di distanza (glii altri pollini compiono distanze ben minori). con le "cinture di sicurezza" sei gia' salvaguardato, ma con i maschio sterili ancora di piu'! Ritirare un farmaco e' altrettanto difficile, perche' ci sono i problemi delle scorte di magazzino per cui di solito di postpone la data anche di anni (vedi aulin) senza contare tutti i flaconi che sono nelle case della gente che sono potenzialmente usabili anche per 10 anni dalla data di ritiro dal commercio. Le piante coltivate di solito compiono il loro ciclo in circa 100 giorni, in media, massimo 300 (orzo) ma dopo di che e' morta e se viene proibita la coltivazione non ce n'e' piu' in giro!


Quì per non ripetere concetti e rendere la discussione noiosa, ti rimando all'ultimo intervento dell'amico Jacopo che esprime concetti per me totalmente condivisibili e credo per te esplicativi.

Aggiungo che l'Amaranthus è il Palmeri e si beve il Roundup con crescita di 5cm al di, con danni in Miliardi di dollari.

I rischi di cui sopra sono reali, e sono rischi e non certezze, c'è invece troppa sicurezza nelle tue parole e gli argomenti dei no_ogm non "tantavverano" nulla, e pensare di risolvere il tutto con una etichetta è un pensare abbastanza ingenuo!

che tu abbia le tue opinioni e' legittimo, ma ci sono dei punti in cui bisogna sforzarsi di essere obiettivi! il cambiamento di valore nutrizionale (senza specificare se in piu' o in meno) che razza di rischio e'?!?
dammi pure dell'ingenuo, ma e' con le soluzioni piu' semplici che si risolvono i problemi, non certo con il proibizionismo.


Il proibizionismo va contro ai miei personali principi, preferisco parlare di regole e di buon senso cercando di essere obbiettivo, principio di precauzione.

La terra ha qualche miliardo di anni e il suo "surriscaldamento" va e viene, forse ti riferisci a delle date precise, dove il calore è aumentato!!
di sicuro la terra si scalda e si raffredda ciclicamente, ma vuoi negare che l'attivita' antropica non ha innalzato esponenzialmente la concentrazione di gas-serra aumentando appunto l'effetto serra e quindi il riscaldamento del globo? ... :shock: :shock: :shock:


C'è sempre un motivo, ed ogni razza presente sul pianeta, superando la densità demografica fissata da un equilibrio ipotetico, avrebbe ed ha avuto un influenza sul riscaldamento del pianeta, è inevitabile, ed è per questo che forse sarebbe bene avere un insieme di regole dettate dal buon senso e attuate magari con il contributo scientifico.Per mettere in pratica ciò bisogna non avere dogmi ne religiosi ne scientifici ne morali etc.


Ma forse non ci si capisce, l'accesso al cibo in questo mondo è dato dalla disponibilità di denaro e se per seminare devo spendere di più avrò minore accesso, perciò - maggiore spesa per coltivare = minore accesso = maggiore fame, non fa una grinza!!

non farebbe una grinza se minuendo e sottraendo non fossero errati. Anzi e' errata la base di partenza, perche' non e' il solo danaro a dare accessibilita', ma e' un problema POLITICO. Perche' fa comodo che 2/3 del mondo muiano di fame.. e ci si illude che istituzioni come medici senza frontiere facciano del bene.. quando non bisogna portare la la "pappa pronta" ma bisogna andar li ad insegnare a coltivare e a coltivare cio' che e' adatto a quei luoghi e a quelle popolazioni, cosa che fa Agronomi senza frontiere..


Quì mi par di veder riaffiorare una idea di socialismo....... idea a cui, tra parentesi, sono anche molto "affezionato"!

La politica la fanno gli stessi "esseri" che fanno la scienza, anche quella con la S, ci sono moltitudini di persone, professionisti di tutti i campi, che farebbero qualsiasi cosa per il proprio interesse, vatti a fidare...!
Certo che andare ad insegnare le tecnologie agli altri sarebbe un buo proposito, ma purtroppo le tecnologie sono sempre state il mezzo per avere un divario sociale e di civilizzazione e per permettere di dominare altre popolazioni, da quando l'uomo è uomo e non più scimmia, almeno secondo la scienza e le religioni, che fra l'altro più si va nello specifico e più si assomigliano.
Mi spiego meglio, l'uomo in passato (ed ancora oggi) si è sempre rivolto ad un dio per risolvere i suoi problemi terreni come oggi si rivolge alla scienza, non si va più dal "mistico" ma si va dal "dottore" e si fa diligentemente tutto quello che ci dice di fare, meno quando si usa il buon senso.


la scienza non va a buon senso.. e ti ho gia' fatto un esempio ieri di cos'e' il buon senso! ..altro che "No comment"..
e la biogenetica e' la stessa sia per la trans che la cis.
Se tu hai un tuo punto di vista, tienitelo. ma sappi che si basa su valutazioni soggettive e non oggettive. cio' non toglie che sia al 200% legittimo.

Se vuoi posso dirti che nel periodo nazifascista tedesco, la scienza ha fatto dei passi da gigante proprio grazie all'approccio privo di etica, morale e di buon senso dei suoi sostenitori, le scoperte effettuate dai "geni" nazisti in un secondo tempo sono state usate dai "vincitori" e messe a disposizione di tutti.
Questo ha richiesto un tempo inferiore ad una crescita di conoscenza equilibrata e nella norma, ma a quale prezzo?
Ne è valsa la pena?
Forse si forse no, quì dovremmo usare il "vecchio" buon senso per giudicare al meglio!

spiega! ma spiega con dati oggettivi, non con opinioni..


Le caratteristiche che hanno acquisito le piante della stessa specie nelle differenti condizioni ambientali e climatiche sono determinate da una crescita che ha avuto a disposizione anni e tempi lunghissimi, certe peculiarità, come la resistenza a certi parassiti o il minor bisogno di apporto idrico, sono oggi, grazie alla genetica trasportabili e applicabili, almeno in via teorica, in pochissimo tempo, lungi dall'essere pratica priva di conseguenze da valutare sempre e comunque, ma saranno conseguenze nella maggior parte prevedibili ed avranno pochissime probabilità di provocare reazioni inaspettate, proprio perchè avranno un banco di prova guià assodato, nella evoluzione avuta nei loro habitat naturali, parlo dei donatori, certo è che anche lì il buon senso dovrà avere la meglio sul "resto" perchè, il calo o la scomparsa di parassiti o il minor assorbimento idrico, potrebbe avere conseguenze spiacevoli.
Per spiegarmi meglio potrei dire che ogni essere vivente ha un suo "compito" o ruolo nell'equilibrio biologico e la sua comparsa\scomparsa improvvisa può essere negativa ed avere effetti nefasti diretti o indiretti per la razza umana.

Perche non usare allora una metodica che assicura che il problema non sussista?

perche' il trasferimento di allergeni e' possibile anche nello stesso genere, o in alcuni casi anche nella stessa specie.
inoltre ti ricordo per l'ennesima volta che tutto cio' che e' possibile fare tecnicamente viene fatto prima o poi, percio' il proibizionismo non e' la via da sguire!

Si ritorna al buon senso!!
e dai e ridai con sto buon senso..

Proprio per questo bisogna seguire sto' cavolo di buon senso, perchè sappiamo che tanto verrà fatto prima o poi, bisogna prevedere ed agire di conseguenza, non lasciar fare, ma fare ricerca e informazione, e applicarla o farla applicare solo quando i rischi saranno, almeno in via teorica, minori dei vantaggi ed accettabili, senza dogmi ma guardando anche all'etica e alla morale che sono frutto sempre di esperienze umane.
In una parola, fare - Politica - !!
(Credo che l'amico jacopo nel suo intervento sul "principio di precauzione" abbia ben espresso quello che per me è il buon senso)

certo è che il mondo è di tutti e poterlo rovinare in pochi è una opinione di tanti!!

non ci sono piu' le mezze stagioni, rosso di sera bel tempo si spera...
non e' questione di ideale politico, e' questione di POLITICA cioe' di scelte fatte dall'autorita' competente, si spera in maniera competente. Nascondere il problema sotto il tappeto facendo finta che non esista (con il proibizionismo) non e' di certo una soluzione.. tant'e' che tutta la soia che importiamo e' OGM. magari coltivata con metodi biologici, ma e' OGM.


Non ci crederai ma la frase sopra mi era venuta così di impulso senza mai averla sentita o scritta prima, :D che ne pensi? Una bel luogo comune? :lol: Però era venuta bene e rende anche l'idea!! ;)

Comunque volevo dire che non si deve lasciar fare tutto quello che vogliono ai professionisti, di qualunque campo, perche in nome del "bene comune" possono far danni grossi.

Se la soia importata in occidente oggi è tutta OGM è segno che il proibizionismo non è stato messo in atto, io posso solo aggiungere che avere a disposizione, alla bisogna, solo soia transgenica non sarebbe positivo.

Visto anche che due delle più fornite banche del seme, del novecento, erano in Iraq ed in afghanistan e sono andate, quasi, perdute mi auguro che si riesca ad avere nelle nuove, Svalbard etc. tutte le varietà possibili, in modo che se serviranno non ci piangeremo addosso, questo forse sarà possibile grazie al buon senso che hanno avuto alcuni "soggetti" da cui il buon senso proprio non ce lo aspettavamo, nel caso dell'Iraq, ad esempio, dove la maggior parte di quelle scorte sono finite in Siria, per mano di "loschi" figuri noti al mondo per aver perpetrato danni all'umanità di grandezza notevole.
Scherzi del destino?

"utopia socialista",
ti dico che in Svizzera, dove vivo e lavoro si sta andando in questa direzione.. e pensati che questa e' la patria di molte multinazionali.. percio' il contrasto e' bello acceso.


L'ho sempre detto io che la Svizzera è molto più "grande" di quanto sembri!! :lol:
Anche se tu come svizzero e come studioso del caso sei in flagrante e conclamato "conflitto di interessi" 8-)

Del tuo ultimo messaggio, secondo me molto più ragionevole degli altri, ci sono un paio di punti che vorrei dibattere, se vuoi:

Il crollo della produttività con l'uso di massa dell'agricoltura tradizionale, fatto cui i dati in mio possesso oggi non confermano.

La totale importanza dell'uomo sulla sopravvivenza delle specie animali, quì un mio personalissimo pensiero contrario.

Per la schiavitù di certe piante come il Mais sono abbastanza d'accordo anche se vi sono ancora decine di razze a disposizione, prendi le razze andine, che producono abbastanza per poter fare ancora una buona selezione genetica sostitutiva.

Poi dico che "togliere i monopoli alle multinazionali" non sarà facile, mi sa che occorrera il fucile... 8-) scelte politiche comprese!

E sono d'accordissimo sul principio di precauzione e sono contento di apprendere che anche per te sia prioritario, il tono della conversazione era su un altro binario ma fra esseri intelligenti le incomprensioni possono essere facilmente superate! Sempre!!! ;)

Potrei dire che anche essere prevenuti, con le esperienze che si sono avute nel passato, è abbastanza comprensibile, non me la sentirei di dar torto ad un cittadino che fosse prevenuto nei confronti di una qualsiasi multinazionale :mrgreen: anche se, dopo un attimo di solidarietà, consiglierei, come dici anche tu, un giudizio caso per caso!

Saluti

Re: Pollo transgenico?

24/01/2011, 20:36

zimbar ha scritto:Se all'improvviso tutti volessimo autoprodurci le nostre sementi sarebbe fattibile per quasi tutte le specie, ma con quale crollo della produttivita'? ..e' un equilibrio. Nel bene e nel male le ditte sementiere collaborano a preservare le sementi pure. Cosa che ben pochi contadini riuscirebbero a fare.
Di sicuro che ha la tradizione e la capacita' di farlo e' bene che continui.. ma quanti sono?
Se nel terzo mondo potessero acquistare le sementi piu' produttive secondo te avrebbero rimorsi ad abbandonare le vecchie? La biodiversita' va tutelata in maniea politica, cioe' istituendo enti per la conservazione e promuovendo la coltivazione dando sostegni al reddito.


Bene! ...ma non bisticciate! ;)
Personalmente non sono molto d'accordo sulla visione legata all'autoproduzione delle sementi: le ditte sementiere hanno agevolato la scomparsa della memoria e della trasmissione dei saperi tra padre e figlio e tra agricoltore e agricoltore.
In che modo?
Hanno fornito su un piatto d'argento, soprattutto dagli anni 40 con forti campagne pubblicitarie invoglianti, sementi sempre più alterate (vedi grano duro) e produttive, ma anche sempre più esigenti e "schiave" dell'uomo.
Ciò è un bene per voi?
Penso proprio che se il Terzo Mondo accettasse l'invasione delle sementi produttive del cosìdetto - famigerato - Mondo (sotto)Sviluppato sarebbe la sua fine, fatta di fame e morte, molto più di quanto già ora accada.
Un esempio: incentiviamo l'Africa a fare il pane con il grano tenero Pandas, invece che con il Sorgo, oppure, facciamogli fare un bel pascolo poliannuale di dactylis, festuca e trifogli, invece di lasciargli usare il Sudan Grass... :oops:
La biodiversità avrà un vero valore solamente quando i Popoli si convinceranno che vale la pena, anche economicamente, coltivarla ed incentivarla: un'essere vivente esprime al meglio il proprio potenziale (economico ed ecologico) solamente nel proprio ambiente di selezione, non dimentichiamolo!
Jacopo
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