Salve a tutti, ho da raccontarvi qualche news riguardo alla vicenda dell'allevamento... giusto per informazione riguardo alla vendita diretta di uova e al timbro, nel caso qualcuno sia interessato ad intraprendere questa strada...
Oggi stesso sono stato all'asl per la 3a volta, ho risolto che:
-Fino a 250 capi, l'allevamento riguardo a norme di benessere animale, e controlli veterinari vari, ha pochi requisiti che perlopiù si rivalgono al buon senso dell'allevatore e del controllo veterinario della vostra ASL, quindi mangiatoie che non permettano l'accesso ad animali selvatici, abbeveratoi, e un ricovero notturno abbastanza capiente(la normativa sotto i 250 capi non ha dei limiti ben precisi, ma ovviamente non potete tenere 200 polli in una scatola) in ogni caso, tutte le norme riguardo al benessere animale sono ampiamente rispettate di solito da noi amatori( anzi, facciamo molto di più) quindi non dovremmo aver proplemi...
Per quanto riguarda il timbro è obbligatorio sopra i 50 capi, così come un manuale di autocontrollo e quindi una zona destinata a timbrare le uova, mi han detto che(perlomeno per quanto riguarda la regione piemonte), aver 51 ovaiole o 2000 non cambia niente se lo scopo è la vendita diretta di uova(cambiano ovviamente i requisiti sul benessere animale e i controlli veterinari, vaccini, smaltimento delle deiezioni, ricoveri etc etc etc) basta una stanza adibita al timbro delle uova, in cui si entra si timbrano le uova, si mettono in dei plateau e si portano al mercato, nel punto vendita aziendale o al domicilio del cliente, purchè rientri nella regione dell'azienda(e come "regione" si intende un raggio di 10km non la regione di appartenenza)...
Questa stanza può essere multifuzionale, quindi, con adeguato piano di autocontrollo e sanificando le superfici ogni volta, si possono ad esempio, timbrare le uova e essicare le erbe aromatiche, in tempi diversi....
In ogni caso con vendita diretta si intende vendita al consumatore finale, e in seguito a una normativa europea abbastanza recente, i ristoranti non sono più considerati "consumatori finali" ergo, puoi vendere le uova a chiunque le usi direttamente e non le trasformi per rivenderle..
(quindi la mia idea di rifornire qualche ristorante o rivenditore è andata a farsi benedire)
In ogni caso, Una volta sentito l'ufficio per l'igiene alimenti e nutrizione, se considerano idonea la stanza che ho intenzione di adibire per lo stampaggio delle uova, rifinisco il pollaio e avvio le pratiche... se il comune da il via, si fà un inizio attività e si può iniziare a lavorare, poi l'ASL ha tempo qualche settimana per fare i controlli se tutto fila liscio ti lasciano continuare e si incrociano le dita che le galline producano sufficienti uova.......
Ovviamente questa è la questione Sanitaria... poi c'è la questione fiscale... ma è un altra storia(meno male che ci sono le associazioni di categoria per questo) ... e dire che ho deciso di iniziare quest'attività perché in giro dicono che lavorare all'aria aperta in agricoltura, libera dallo stress... hmmm