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Re: perche' no al pane?

06/07/2011, 11:44

........SI PARLA DI ALIMENTAZIONE CORRETTA??????
........IL PANE FA MALE??????

Allora andiamo ad analizzare le schifezze che tritano in mezzo alle granaglie............
Come tutte le cose l'eccesso fa male.....ma dare qualche avanzo ai nostri polli e pane raffermo......se questo fa male allora noi saremo morti da tempo...........

Re: perche' no al pane?

06/07/2011, 16:12

AlexT ha scritto:........SI PARLA DI ALIMENTAZIONE CORRETTA??????
........IL PANE FA MALE??????

Allora andiamo ad analizzare le schifezze che tritano in mezzo alle granaglie............
Come tutte le cose l'eccesso fa male.....ma dare qualche avanzo ai nostri polli e pane raffermo......se questo fa male allora noi saremo morti da tempo...........


Quoto ;)

I contadini di una volta non stavano tanto a scegliere le granaglie migliori, i polli mangiavano o mais intero o quello che avanzava, pane compreso.
è oggi che sono uscite tutte ste malattie, :roll: aviaria e compagnia bella che non si sà più cosa viene mischiato nei mangimi :o

Re: perche' no al pane?

06/07/2011, 16:55

Cito solo la "Mucca Pazza"........tra le tante forme di malattie dovute all'alimetazione.

Ricordo che una tipica gallina Campana estinta si chiamava "MONNEZZARA" perchè mangiava tra la spazzatura...........


Chissà se non era estinta in questi ultimi tempi poteva risolvere il problema della spazzatura in campania. ;)

Re: perche' no al pane?

06/07/2011, 17:10

Questa è buona davvero Alex :D :D :D :D :D :mrgreen: :mrgreen: :mrgreen:

tanto per rimanere in tema vi propongo la lettura di un testo dei primi del novecento .

http://www.summagallicana.it/Pascal_Teo ... cal_01.htm" target="_blank" target="_blank

nel testo che potete scaricare e stampare in pdf vengono citate molte vecchie razze italiane.

Riguardo alla regione Campania ne viene citata un' altra:

Mi piace di citare ancora una sottorazza della gallina italiana, che oramai è completamente piombata nell’oblio e forse anche estinta. Alludo alla gallina storza, che sino a un decennio fa inondava i cortili della Campania: la stessa non è altro che la gallina italiana a cresta rimpicciolita, a volume aumentato e ridotta a camminare sui trampoli, talmente è notevole la lunghezza dei tarsi. Su per giù la gallina storza si potrebbe definire la Barbézieux a caratteri italiani: è veramente deplorevole l’abbandono di questa sottorazza che io vorrei propriamente chiamare razza.

Diversi vecchi della contrada ove soggiornai per vario tempo (circondario di Caserta) ricordano una gallina scodata a tarsi gialli e cresta e bargigli quasi come l’italiana (Fig. 6). Essi affermano che la carne era molto superiore a quella della italiana, pur restando inalterata la prerogativa della fetazione abbondante.


trovate il testo integrale all'interno del libro.

Re: perche' no al pane?

06/07/2011, 17:33

Non ho avuto ancora modo di leggere il testo ma per me che sono di origini Campane, è bello sapere che esisteVA una razza, la storza. Lo apprendo ora da questo post. Qui nel forum, in passato, ho sentito nominare la monnezzara. Non mi intendo di razze di polli di animali e di niente ma permettimi di dire che, a senso, secondo me la monnezzara non può essere il nome di una razza, forse un modo popolare per appellare una gallina. Alessio, correggimi se sbaglio. ciao Susanna

Re: perche' no al pane?

06/07/2011, 19:46

Nei vecchi testi di avicoltura si parla di una razza campana detta Monnezzara.

Immagino che fosse riferito ad una sorta di rusticità nel nutrirsi dei miseri avanzi .Le galline sono anche moltoattirate dalle concimaie dove venivano un tempo raccolte le immondizie ed il letame delle stalle.

http://books.google.it/books?id=mxxDAAA ... CCwQ6AEwAQ" target="_blank

"The two Monnezzara hens were light in weight with short legs devoid of feathers and yellow in colour, single comb with large white ear-lobes. Accustomed to free range they were always on the move."

le due galline Monnezzara sono di aspetto leggero con tarsi corti privi di piume e di colore giallo, cresta semplice con grandi orecchioni bianchi. Abituate a spazi liberi, erano sempre in movimento. "
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