Micoplasmosi
I micoplasmi sono i più piccoli e semplici procarioti, caratterizzati dalle dimensioni ridotte (0.2 - 0.8 micron) e dall'assenza di parete cellulare.
Le infezioni sostenute da micoplasmi hanno una grande importanza di tipo economico perché possono sfociare in forme morbose ma possono anche restare allo stato latente (asintomatico) peggiorando i livelli produttivi degli animali.
Fra i micoplasmi di maggiore interesse, citiamo il Mycoplasma gallisepticum (MG) e il Mycoplasma synoviae (MS).
Entrambe interessano diverse specie domestiche. Il MG è responsabile della malattia cronica respiratoria (aerosacculite fibrinosa) nel pollo e della rinosinusite nel tacchino.
Il MS invece è responsabile della sinovite infettiva (forma articolare) e di varie forme respiratorie in entrambe le specie.
Epidemiologia
Per la diffusione ed il mantenimento di queste infezioni nell'allevamento avicolo intensivo, un ruolo primario è giocato dalla trasmissione verticale che ne permette il perpetuarsi di generazione in generazione. La trasmissione verticale è legata alla presenza di micoplasmi nell'apparato riproduttore femminile ma, in alcune specie dove si effettua l'inseminazione artificiale (soprattutto tacchini), anche lo sperma di maschi infetti ha un ruolo attivo. La trasmissione orizzontale è limitata a causa della scarsa resistenza del micoplasma al di fuori dell'ospite: in soggetti conviventi, si realizza facilmente per via respiratoria mentre più difficile è la trasmissione attraverso vettori (il M in aerosol resiste solo 4 ore). In generale, abbiamo dei livelli di contaminazione pari al 30% per il MG e del 2-3% per la trasmissione verticale per il MS ma in compenso questo è estremamente veloce nella trasmissione orizzontale all'interno di un gruppo.
Fattori predisponenti ed aggravanti
Virus respiratori
Batteri (E. coli, Haemophilus paragallinarum, Pasteurella spp., altri micoplasmi)
Agenti immunodepressivi (reovirus, micotossine)
Fattori ambientali (ammoniaca, polvere, freddo, umidità, cattiva ventilazione)
Situazioni di stress (manipolazioni, debeccaggio, trasporto, stress sociali, sovraffollamento)
Infettività
Le varie forme morbose hanno un andamento cronico e gravi conseguenze sullo stato generale dell'animale.
La diffusione dell'infezione in un gruppo raggiunge il 100% ed il MS è il più rapido a diffondersi. La morbilità è in media del 20-30% mentre la mortalità del 15-20%. Molto peggiori sono i danni a livello produttivo: broiler infetti con MG hanno un aumento dell'IC e degli scarti al macello del 10-20% mentre le ovaiole producono circa 21 uova in meno (media procapite) rispetto ad animali sani. Si ha inoltre una mortalità embrionale del 5-10%.
Segni clinici
In caso di MG, inizialmente si osservano starnuti, tosse, dispnea e si inizia a notare il calo nell'ovodeposizione e la mortalità embrionale. Si osserva quindi una infiammazione catarrale delle prime vie respiratorie con, successivamente, la formazione di essudato fibrinoso in vari organi (sacchi aerei in particolare).
Con il MS, nelle forme respiratorie, i segni clinici sono i medesimi mentre la sinovite infettiva si ha poliartrite con essudato chiaro e filante, pesanti ripercussioni sullo stato generale e fenomeni di amiloidosi reattiva (non frequente).
Diagnosi
La diagnosi può essere diretta (batteriologica: lenta e costosa. È possibile la PCR su materiale patologico) o indiretta (la più utilizzata) con prove sierologiche: test di agglutinazione rapida (RPT, RSA) o lenta (TT), ELISA e HI.
Terapia e controllo
La terapia è a base antibiotica e può avvenire per iniezione o di massa .
Per controllare e cercare di eradicare il micoplasma si può agire su più livelli:
monitoraggio sierologico frequente dei gruppi in allevamento (soprattutto riproduttori)
misure di profilassi igienica ed isolamento dei gruppi sieronegativi
trattamento delle uova da cova per abbassare/ sopprimere la trasmissione verticale in riproduttori sieropositivi con diversi metodi (fisici e chimici)
Attenzione: nessun metodi garantisce la sterilizzazione delle uova
trattamento farmacologici nei gruppi positivi per ridurre la presenza dell'infezione
profilassi vaccinale con vaccini spenti per impedire l'infezione in allevamenti a rischio (soprattutto usati nelle ovaiole contro il MG)
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