26/03/2013, 20:38
26/03/2013, 20:47
IK1LBL ha scritto:Ragazzi/e spiegatemela questa del sangue !!!
Urgono ricette dettagliate !!!
26/03/2013, 21:31
IK1LBL ha scritto:Io ho un'azienda agricola, ma nel settore florovivaistico, nulla c'entra con alcun tipo di ambiente alimentare...
Se per pochi animali uno deve avere il lavandino inox a norma, locali a norma etc etc... meglio comprarsi i polli pieni di antibiotici del super mercato....
Solo per ammortizzare un tavolo INOX quanti polli devi vendere?
Qui stiamo parlando del contadino che vorrebbe potersi vendere 50 polli serenamente......fioccodineve ha scritto:occorre mettersi in regola sì anche per pochi animali...io, per sole tre arnie in apicoltura, ho tutto in regola...con normativa HACCP, fisco, leggi varie e via dicendo... Ti dico che ne vale la pena sempre perchè anche per poche bestie è una bella soddisfazione poter aprire un'azienda agricola ed iniziare da zero.
20/04/2014, 18:39
ftrocchi ha scritto:Ci risiamo… ogni settimana qualche ragazzo (presumo) vuole partire all'avventura con la mattazione e vendita di …una ventina di polli ed io ogni volta a ripetere con pazienza le stesse cose. Ci provo anche questa volta. Allora, se vuoi mattare e vendere a “umma umma”, lo puoi fare come ti pare, assumendoti tutti i rischi di un’azione illegale e pericolosa (pensa soltanto se uno che abbia mangiato un tuo pollo viene ricoverato per diarrea in ospedale,con denuncia, ecc. ecc.), ma se vuoi fare, come si deve fare, le cose in regola allora ti serve:
1. Partita IVA agricola;
2. Commercialista con denuncia IVA annuale (300 euro anno);
3. Costruzione o ristrutturazione di un locale, secondo le prescrizioni del Servizio Veterinario della Tua ASL , con installazione di bagno doppio, lavelli a norma, ecc.(10.000 Euro);
4. Autorizzazione del sindaco del tuo comune ad esercitare la mattazione;
5. Autorizzazione del Servizio Ambiente della Provincia allo smaltimento dei liquami provenienti dal mattatoio, previa depurazione;
6. Autorizzazione del Servizio Veterinario a smaltire i residui della mattazione (piume, interiora, ecc. ecc.) con il ritiro degli stessi da parte di una ditta autorizzata ad effettuare il servizio(150 euro almeno per ogni carico, con rilascio di fattura, che dovrà essere conservata almeno per 5 anni)
7. Furgone coibentato e refrigerato (15.000 euro, tra furgone usato, coibentazione e frigorifero);
8. Autorizzazione del Servizio Veterinario al trasporto delle carcasse, previo collaudo del furgone di cui sopra.
9. Accordo con il Servizio Veterinario, che verrà ad ispezionare ante mortem i soggetti da mattare e ti autorizzerà di volta in volta a svolgere sotto il oro controllo le operazioni di mattazione, confezionamento, refrigerazione, ecc. ecc.
Vedi tu se ti conviene per …..20 polli. Ah, mettici pure che quasi sicuramente riceverai una visitina da parte dei NAS dei CC, che al primo capello per terra…..
21/04/2014, 18:23
ReTarquinio ha scritto:atvpolaris ha scritto:io ribadisco il concetto esposto qualche post fa...
Per quanto riguarda la macellazione aziendale di avicoli (polli, tacchini, oche, colombi, fagiani, ecc) e dei conigli, le attuali normative comunitarie permettono la macellazione aziendale e la vendita diretta delle carni, fino a 500 capi all'anno, senza la necessità di particolari strutture e attrezzature.
I prodotti ottenuti da tale attività possono essere commercializzati nel seguente modo:
1. direttamente al consumatore finale nell'azienda;
2. ad un dettagliante per la vendita diretta al consumatore finale a condizione che questo eserciti la sua attività nella stessa località del produttore o in una località limitrofa.
Per dettagliante si intendono macellerie, supermercati, ristoranti, mense ed altre collettività analoghe.
Per stessa località o località limitrofa si intende lo stesso territorio di competenza dell'Asl dove insiste l'allevamento.
E le norme d'igiene asl ?!?!?!
ReTarquinio
14/10/2014, 23:01
14/10/2014, 23:23
30/06/2016, 2:58
FabioVibio ha scritto:Anche le carni di pollame e lagomorfi (conigli) devono essere ottenute in macelli riconosciuti. Tuttavia, secondo l’art. 1, comma 3, lettera d) del Regolamento (CE) n. 853/2004, e le Linee Guida della Conferenza Stato-Regioni del 17 dicembre 2009, sono previste due deroghe all’applicazione del Reg. 853/2004, che interessano le aziende agricole:
è consentita la macellazione fino a 500 capi/anno di pollame, lagomorfi e piccola selvaggina allevata, senza strutture dedicate, purché si tratti di cessione occasionale che avviene nella stessa azienda agricola, a richiesta del consumatore finale o del dettagliante “a livello locale” (nella provincia o province contermini) e in sua presenza. Le modalità sono disciplinate dalle Regioni;
la macellazione di quantitativi fino a 50 Unità Bovine Equivalenti complessive annue, corrispondenti a 10.000 polli e 6.250 conigli (1 UBE = 200 polli o 125 conigli), può avvenire in un macello annesso all’allevamento, non riconosciuto ma semplicemente registrato a seguito di notifica di inizio attività; ciò purché la macellazione sia finalizzata alla cessione diretta delle carni al consumatore finale o a dettaglianti a livello locale (provincia e province contermini) che forniscono direttamente il consumatore finale. I quantitativi suddetti valgono fatti salvi eventuali limiti più restrittivi imposti dalle Regioni, anche se talvolta sono stati fissati limiti più ampi (Regione Lombardia, Decreto Direzione Generale Sanità n. 5593 del 27-05-2010: 10.000 polli e 7.500 conigli). Devono essere rispettati i requisiti di cui al Reg. 852/2004 e devono essere predisposte e attuate procedure basate sul sistema HACCP.
Informazioni complete a: http://www.pubblicitaitalia.com/ilpesce ... 12013.html" target="_blank
08/04/2020, 4:37
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