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In difesa di Isa Warren, Isa Brown, Lohman, Harco, livornesi
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daniela78
Iscritto il: 20/05/2011, 18:00 Messaggi: 610
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quindi la livornese per te non è una razza, dato che non cova, e la gallina antipatica perché le ammazzano i fratelli. Bene.
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30/09/2011, 20:11 |
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GiulianoSerafini
Iscritto il: 25/11/2008, 9:37 Messaggi: 688 Località: Noceto
Formazione: universitaria
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La "Livornese industriale è una razza, e questo ormai sono stanco di dirlo, comunque non mi sembra si volesse dire che le ovaiole in genere sono "antipatiche", ma solo il modo in cui vengono prodotte...non inseguiamo polemiche sterili e non cerchiamo la rissa a tutti i costi. QUESTO è UN RICHIAMO PER TUTTI!
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30/09/2011, 20:28 |
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zimbo99
Iscritto il: 08/03/2011, 11:43 Messaggi: 2059 Località: una collina nei pressi del lago di Lecco....
Formazione: frequentante il liceo agro-ambientale
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Piccolamiss ha scritto: ZiaRina ha scritto: però se ci penso un attimo, io, nel mio piccolo anzi microscopico, una gallina che è stata allevata buttando i suoi fratellini maschi nel tritacarne perché scarsamente produttivi, selezionata apposta perché non covi andando contro la sua natura, nel mio pollaio non ce la voglio. un altro faccia come gli pare, io mi sento meglio così. Grande Zia Rina ! quoto pienamente!!!! io parto col dire che ho fatto "esperienza"(sottolineo le virgolette) con le Isa... io non metto in dubbio la dignità di nessun essere vivente...in quanto la libertà di vita è un diritto per qualsiasi essere vivente (dagli afidi all'uomo)bello o brutto,rosso o giallo,grande o piccolo che sia non importa rimarrà e dovrà essere in vita e io lotterò per farlo rimanere tale!!! Parlando delle Isa,non tollero invece il modo in cui vengono allevate e sopratutto come vengono """ PRODOTTE """ Quelle Isa che c'erano nel mio pollaio , sono state prodotte nello stesso modo di quelle degli allevamenti intensivi cioè in questo modo : - dopo circa 48 h di vita ( se non prima) maschi e femmine, scorrono su un macchinario - vengono divisi i maschi dalle femmine, i maschi vengono lanciati nel tritacarne (perché sono considerati svantaggio economico) _ le femmine vengono maneggiate senza rispetto e cura -ad esse vien tagliato il becco arrecando dolore istantaneo e permanente al individuo...(perché?? perché in gabbia rischierebbero di ammazzarsi a beccate) - la maggior parte di queste femmine, vengono usate negli allevamenti intensivi( e tutti noi conosciamo il modo di allevarle se di allevamento vogliamo parlare) ORA VOGLIO FARE UNA DOMANDA A TUTTI QUELLI CHE SONO A "FAVORE" DELLE ISA.... Questo secondo voi è rispetto per l'animale????? saluti stefano!!! Ps: comunque trovo bella l'idea di questa discussione..utile a scambiare i propri pareri. e spero che non si trasformi in discussione insulto!!
_________________ Ad ulteriore chiarimento è ben noto che gli ibridi commerciali non rappresentano l'eccellenza qualitativa ma il punto di equilibrio più vantaggioso per la redditività.
CIT:ALESSIO ZANON
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30/09/2011, 20:40 |
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GiulianoSerafini
Iscritto il: 25/11/2008, 9:37 Messaggi: 688 Località: Noceto
Formazione: universitaria
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Per chiarezza i polli economici del supermercato non sono ibridi ISA o affini, ma ibridi BROILER allevati solo per la carne e macellati poco più che pulcinotti, per questo "così peneri" ed economici. Le ovaiole a fine carriera vengono SMALTITE in altro modo e non arrivano sulle tavole, quelle più "fortunate" finiscono in mano a un commerciante che le vende a poco prezzo in un mercato.
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30/09/2011, 20:48 |
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zimbo99
Iscritto il: 08/03/2011, 11:43 Messaggi: 2059 Località: una collina nei pressi del lago di Lecco....
Formazione: frequentante il liceo agro-ambientale
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GiulianoSerafini ha scritto: Le ovaiole a fine carriera vengono SMALTITE in altro modo e non arrivano sulle tavole, quelle più "fortunate" finiscono in mano a un commerciante che le vende a poco prezzo in un mercato. questo non lo sapevo... ma me lo potevo immaginare...e ora non voglio nemmeno pensare a COME vengono smaltite!! ora cerco un video pubblicato qualche mese fa su questo gruppo!!
_________________ Ad ulteriore chiarimento è ben noto che gli ibridi commerciali non rappresentano l'eccellenza qualitativa ma il punto di equilibrio più vantaggioso per la redditività.
CIT:ALESSIO ZANON
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30/09/2011, 20:52 |
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zimbo99
Iscritto il: 08/03/2011, 11:43 Messaggi: 2059 Località: una collina nei pressi del lago di Lecco....
Formazione: frequentante il liceo agro-ambientale
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_________________ Ad ulteriore chiarimento è ben noto che gli ibridi commerciali non rappresentano l'eccellenza qualitativa ma il punto di equilibrio più vantaggioso per la redditività.
CIT:ALESSIO ZANON
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30/09/2011, 21:07 |
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Piccolamiss
Iscritto il: 11/05/2010, 21:56 Messaggi: 3998 Località: Sabina (Ri) Lazio
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Quoto quanto detto da Giuliano riguardo le isa più fortunate. In un comune limitrofo al mio, ogni anno un allevamento di galline dismette quelle che non servono le quali vengono vendute tipo a 2-3 euro. Le ho viste perchè più di una volta le ha acquistate una vicina di casa: sono isa brown giovani. La prima cosa che accade è che con mangime normale e pascolo, non fanno uova almeno per 10-15 giorni. Poi iniziano e fanno belle uova grosse. nonostante siano le fortunate, a me fanno una gran tenerezza.
_________________ Se ami qualcuno lascialo libero
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30/09/2011, 21:37 |
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domybsl
Iscritto il: 17/02/2011, 20:00 Messaggi: 274 Località: litorale nord di Roma
Formazione: laurea
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Il mio scopo era di innescare un dibattito sull'argomento e devo dire che il risultato e stato superiore alle mie piu lusinghiere aspettative:in sole 24 ore ho raccolto 16 risposte, compreso un intervento di censura del moderatore, e tutte frizzanti e scritte con passione. Questo significa che l'argomento, anche se provocatorio o sopratutto per questo, coinvolge. Il ché è senzaltro una bella cosa;Quindi consentitemi un intervento di replica! Prima riflessione io non ho preso posizione; ho solo fatto delle considerazioni, sulle quali poi giustamente gli altri si sono inseriti per portare il proprio contributo di pensiero, chi in una direzione chi nell'altra. Il professor Paolo Bonizzi insegnante nel Regio Liceo di Modena nel suo manuale Animali da cortile pubblicato dalla Hoepli nel 1888 (moderatore attenzione è una citazione storica , non un riferimento commerciale!) scrive quando parla di statistiche che la produzione media annuale di uova di una gallina dell'epoca è di 90 uova all'anno. Io possiedo 8 ovaiole fra isa warren, Harco e ovaiole bianche(non so se è lecito chiamarle livornesi), che tengo in campagna in un pollaio di 12 mq. Hanno a disposizione circa 3000 mq. per razzolare, e li nutro con i residui di cucina di casa, più becchime e un 30% di mangime per ovaiole. Non li ho mai maltrattate, e loro mi gratificano con una media di 2 uova pro capite ogni tre giorni (circa 220 uova all'anno). Quando fra due tre anni finiranno di deporre uova, spero di metterle in pentola per fare un'ottimo bollito con brodo. Qualcuno mi dice per cortesia dove il mio comportamento è censurabile? Altra riflessione: in questo forum si sviluppano delle sinergie fra due argomenti che secondo me invece devono rimanere ben separati e distinti: - il rispetto per animali è una materia che costituisce oggetto di varie Convenzioni internazionali, Normative europea,singole legislazioni nazionali che consentono o vietano determinati trattamenti; - le qualità nutritive ed organolettiche dei prodotti dell'industria alimentare che arrivano sulle nostre tavole,sono a loro volta sottoposte a controlli e regolamentazioni nazionali e sovranazionali abbastanza stringenti, ma di altro genere. Le due materie sono separate e distinte e tali devono rimanere. L'equazione: cattivo trattamento (leggi trattamento industriale) degli animali = cattiva qualità dei prodotti alimentari da essi derivati
è considerato un dogma in questo forum! Non è così, se vi è un fondamento in tale equivalenza, questa va dimostrata con dati scientifici e probanti e non con suggestive chiacchere al vento pronunciate "ad sputazinam agendam" (traduco: tanto per produrre saliva). Per stasera fermiamoci qui, ma come diceva Corrado ai tempi della Corrida , non finisce qui!
_________________ Saluti Domenico
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30/09/2011, 22:29 |
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domybsl
Iscritto il: 17/02/2011, 20:00 Messaggi: 274 Località: litorale nord di Roma
Formazione: laurea
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Pubblicato dal giornale la Repubblica il 29 agosto 2011
ALIMENTAZIONE Galline a terra o in gabbia le uova sono sempre le stesse Una ricerca pubblicata su Poultry science mostra che le proprietà qualitative non cambiano: identici i livelli di vitamine e colesterolo. Leggere differenze solo nel contenuto di grassi e di beta-carotene. Il test eseguito su un campione di 400 esemplari
Galline a terra o in gabbia le uova sono sempre le stesse ROMA - Per gli animalisti e per i cultori dell'agricoltura tradizionale sarà una delusione. Le galline che vivono in libertà - magari nell'aia di una fattoria - e quelle allevate in gabbia depongono uova con le stesse proprietà qualitative. La vita all'aria aperta, insomma, non fa la differenza. A sostenerlo è uno studio pubblicato su Poultry science da alcuni ricercatori della North Carolina State University, guidati da Kenneth Anderson.
I ricercatori hanno esaminato le uova deposte a 50, 62, e 74 settimane di età da 400 galline - alcune allevate a terra, altre in gabbie - sottoposte a un'identica alimentazione. I test sono stati eseguiti in quattro diversi laboratori specializzati. L'obiettivo era rilevare i livelli di acidi grassi, di colesterolo e di vitamine A ed E contenuti in ognuna.
Dagli esami è emerso che, nonostante il contenuto di grassi totali fosse leggermente più alto nelle uova delle galline allevate in libertà e le uova da gabbia fossero risultate leggermente più ricche in beta-carotene, i livelli di colesterolo e delle vitamine A ed E risultavano del tutto equivalenti. "Alla luce dei dati ottenuti - spiega Anderson - non può essere stabilito un significativo vantaggio nutrizionale delle uova prodotte da galline allevate a terra contro quelle delle galline cresciute in gabbia".
Lo studio, comunque, promuove le uova sul piano delle qualità nutrizionali. E sottolinea che contengono un livello di colesterolo più basso rispetto a quanto finora previsto dal ministero dell'agricoltura degli Stati Uniti. Anche in questo caso, comunque siano state deposte. Nelle linee guida americane, dunque, il livello di colesterolo è stato rivisto e abbassato da 213 a 185 milligrammo per ogni uovo.
(29 agosto 2011)
_________________ Saluti Domenico
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30/09/2011, 23:23 |
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agris
Iscritto il: 29/06/2011, 14:33 Messaggi: 233 Località: Liguria
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Salve a tutti, mi permetto una precisazione. L'articolo del Prof. Anderson pubblicato su Poultry Science afferma che i due differenti regimi di allevamento [u]hanno un effetto significativo[/u] sul contenuto di tutti i nutrienti nell'analisi, fatta eccezione per il colesterolo. Meno significative le differenze per le vit A ed E che variano con l'età dei soggetti. Con il termine di acidi grassi si sott'intende una gamma numerosissima di sostanze le cui variazioni anche infinitesimali possono concorrere a determinare non solo le qualità organolettiche ma anche il gusto di un alimento. Mi permetto inoltre di sottolineare che i due gruppi di polli (500 e non 400) oggetto dello studio (Hy-Line Brown) sono stati alimentati con lo stesso mangime.
Se in queste condizioni già ci sono differenze, quali saranno con alimentazione solo a granaglie, verdura ed insetti? E quali le differenze in uova non di ibrido commerciale?
Senza polemica, citare una fonte scientifica tramite una fonte divulgativa può essere..... almeno azzardato. L'argomento è interessante così come la provocazione.
saluti
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01/10/2011, 1:26 |
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