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Re: genopasticci: tenere o no gli incroci per fare selezione?

20/01/2011, 12:39

il tuo ragionamento curcuma e' molto valido..
se si hanno questi ceppi discendenti su cui lavorare per ricostruire "artificialmente" la razza. ..e questi in teoria ci sono!

ma nel momento in cui ti ritrovi per le mani certi genotipi, come nel caso di andrea, hai quantomeno la tentazione di provare questa via.

Certo, in un mondo ideale si potrebbero seguire ambo le vie..
ma nella realta' non sia ha il tempo, gli spazi e spesso eanche il materiale genetico su cui lavorare..

Re: genopasticci: tenere o no gli incroci per fare selezione?

20/01/2011, 12:47

Zimbar è per questo che io dico che è molto più produttivo lavorare così. Alla fine della baracca, poichè Andrea non conosce quello che c'è stato dietro ai paciughi sulle sue Polverara, non sa neanche se quelle caratteristiche della polverara arrivino dalla percentuale di sangue polverara o meno. Mi spiego come? Avere l'orecchione bianco perchè ti arriva da una polacca, così come si suppone sia arrivato alla polverara in passato, alla fine ti inquadra molto di più l'animale nella direzione voluta piuttosto che non, magari, l'uso di un ibrido con orecchione bianco grazie a un padre Livorno.
Il discorso è molto meno empirico di quel che sembra. Io non so, i miei vecchi maestri mi dicevano molto suggestivamente che "ogni gene se ne tira dietro degli altri". I miei limiti nella conoscenza della genetica mi impediscono di valutare la fondatezza scientifica o meno di questa teoria: la mia personalissima pratica (su cani e galline) però mi dice che è vero.

Re: genopasticci: tenere o no gli incroci per fare selezione?

20/01/2011, 13:06

ogni gene si tira a se tutta la sua regione genica, che viene definita volta per volta dagli hot spot sul cromosoma(punti di rottura, non sempre gli stessi).
Quindi, non solo e' vero, ma come dici tu e' ben visibile nella pratica.. come anche tu hai visto e detto a proposito di cani e galline..
A proposito carino il tuo sito sui Corgi! Complimenti!

Ma ti ripeto.. l'ideale sarebbe seguire le due vie..

Re: genopasticci: tenere o no gli incroci per fare selezione?

20/01/2011, 16:37

ciao ragazzi,
primo, per zimbar: sulla cuccola o capparola trovi qualcosa nel pollicoltura padovana del 1934
per standard-foto-immagini: sì, ci sono, alcune cose sono però molto complesse e legate alla storia della razza, comunque sia qualche immagine le trovate in appendice al post, ci sono due disegni dal catalogo Lion dei primi anni '900 e una foto di Pochini del 1890 circa. Il mio obiettivo sarebbe arrivare almeno ad avere animali simili a quelli di Pochini.

discorsi genetici. allora, sì, è vero. c'è il crossing over. e c'è da dire che un gene se ne porta dietro altri. però...

però la strategia che ho scelto è stata motivata da una serie di considerazioni secondo me pratiche.

primo, negli ultimi 4 anni ho martellato di domande chiunque avesse avuto a che fare anche solo parzialmente con le polverara e la loro ricostituzione. per cui ho ricostruito abbastanza fedelmente la storia di 'ste bestiacce. Delle Polverara pure di ceppo Rossetto conosco la storia degli ultimi 50 anni, da quando cioè rossetto le acquistò (una coppia di nere) nel 1956. so quando e come è stato tagliato il sangue della razza (fine anni 50: femmina di sumatra. fine anni '80: femmina di siciliana bianca. primi anni '90: maschio di cornish bianco. Degli ultimi loro incroci invece conosco gli antenati di alcuni e non di altri. Delle polverara commerciali conosco i principali tagli di sangue dei vari ceppi commerciali e da esposizione. Così, se in tutte quelle commerciali c'è sangue di padovana, moroseta e cornish, in quelle da esposizione più belle c'è sangue la flèche mentre in quelle blu che ogni tanto si vedono in giro c'è sangue brabanter - solo per fare un esempio, la situazione è molto più complessa. per cui ho scelto di partire dal ceppo meno inquinato geneticamente dopo aver appunto verificato ogni indicazione da più fonti.

secondo, la ricostituzione della razza a partire dalle stesse progenitrici sarebbe forse interessante filologicamente, se e solo se però le razze progenitrici non si fossero evolute e se esistessero ancora con le stesse caratteristiche di un tempo. mi spiego. Non si sa da dove siano derivate esattamente le polverara, certo dall'unione di polli padovani con polli ciuffati dell'est... ma di che polli si trattava? e da dove venivano? Di sicuro non potevano essere le old polish come noi le conosciamo: le old polish hanno per esempio cresta semplice, i polli dell'est dovevano invece avere cresta a cornetti, perchè le polverara ce l'hanno. e dove troverei oggi polli di tipo mediterraneo ma di grande taglia come probabilmente erano quelli utilizzati nel '300 per "fare" la polverara? Oggi non ce ne sono più!
di questo discorso ne ho la riprova pratica con la gigante padovana, ricostituita a partire da polverara e cocincina, molto diversa dalla vecchia gigante proprio perchè la polverara comemrciale odierna NON è la vecchia polverara di metà ottocento, che a sua volta non era già più quella di fine settecento... per cui, se devo cercare di salvaguardare non una semplice espressione fenotipica, come sarebbe la ricostituzione tramite razze parentali, ma un patrimonio genetico selezionato sul territorio per secoli, ad esso adattato ed assuefatto, devo cercare di incrementare il più possibile la quantità di geni delle polverara originali eliminando nel contempo quelle caratteristiche che provengono quasi certamente da incroci con le altre razze.

per cui, facendo un ipotesi, se accoppio il gallo incrociato con sua sorella, e poi la prole con le polverara pure, mi ritrovo con una PRIMA generazione in cui il patrimonio genetico è ancora più frammischiato, proprio perchè il crossing over avviene tra bestie con percentuale di sangue polverara del 20%e come avete detto voi "si portano dietro altri geni". Iniziando il prima possibile l'incrocio con polverara pure e continuandolo per un numero elevato di generazioni dovrei poter invece limitare percentualmente questa diluizione. inoltre, c'è da dire che comunque i geni che caratterizzano il fenotipo della polverara sono facilmente individuabili e selezionabili: se porto in omozigosi caratteri come barba e cresta a cornetti, per fare un esempio, sono certo che derivano SOLO dal patrimonio genetico della polverara perchè tra tutte le razze presenti nel sangue degli incroci e delle pure solo le polverara hanno queste caratteristiche. spero di essermi spiegato, è una cosa un po' complessa.

e ancora: sono costretto a lavorare così perchè le femmine pure fertili che fanno un numero discreto di uova sono due o tre - e non temete, non mangio uova di Polverara da almeno un anno.... :( :twisted: :twisted:

da ultimo:

sperando che per allora la polverara rossetto, la boffa e altre razze non si siano estinte ;)


Miii...Zimbar... Quanto me 'sto a toccà i gabbazisi..... :lol: :lol: :lol: :lol:
Allegati
pol1.jpg
pol2.jpg
pol3.jpg

Re: genopasticci: tenere o no gli incroci per fare selezione?

20/01/2011, 17:38

andreamangoni ha scritto: spero di essermi spiegato, è una cosa un po' complessa

chiaro come il sole!

..e tranquillo.. non voglio certo portar sfiga a nessuno.. men che meno alle povere pennute..

Re: genopasticci: tenere o no gli incroci per fare selezione?

20/01/2011, 17:56

:o ...sento di farvi i miei complimenti per l impegno e la costanza :D .........penso che non sia semplice lavorare con i ""geni""........ ;)

Re: genopasticci: tenere o no gli incroci per fare selezione?

20/01/2011, 19:36

noto con immensa felicità, che anche le <<pure>> sono alla fin fine delle bastarde, opppure avendo letto in fretta ho frainteso quanto la TRIADE di cervelloni stanno dicendo :?: :?: se così fosse sono sulla buona strada :!:

i GENI in questo caso possiamo asserire che siete voi tre e non quelli degli animali. ;) ;)

ciao a tutti, è un piacere leggervi.

Re: genopasticci: tenere o no gli incroci per fare selezione?

21/01/2011, 18:11

mantovano46 ha scritto:i GENI in questo caso possiamo asserire che siete voi tre e non quelli degli animali. ;) ;)

ciao a tutti, è un piacere leggervi.


Concordo pienamente... anche se ho dovuto salvare le pagine e rileggermele con calma qualche volta prima di venirne fuori!!! :D :D :D

Mandi

denispol

Re: genopasticci: tenere o no gli incroci per fare selezione?

22/01/2011, 22:55

Sono anch'io appassionato di POLVERARA nere. Il mio sogno è comune a a quello di Andrea Mangoni perchè le Polverara nere di mia proprietà non covano.
Ho trovato una "checchina" come la chiamiamo noi in veneto completamente nera... e dovrebbe covare alla grande.
Possiedo un gallo polverara molto tipico di tre anni speriamo bene... e un galletto di luglio dell'anno scorso...
Non conosco i genitori della checchina nera e quindi calcoli di probabilità non posso farne.
Spero nella natura...
Vi terrò aggiornati.

Re: genopasticci: tenere o no gli incroci per fare selezione?

22/01/2011, 23:04

VOGLIAMO LE FOTOOOOOO :D :D :D

non deluderci ;)
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