Messaggi senza risposta | Argomenti attivi Oggi è 03/02/2025, 19:29




Rispondi all’argomento  [ 9 messaggi ] 
centro imballaggio 
Autore Messaggio

Iscritto il: 09/05/2013, 12:14
Messaggi: 9
Località: Genova
Formazione: diploma
Rispondi citando
Salve a tutti,
sto cercando di produrre uno studio di settore per una piccola azienda avicola incentrata sulla produzione di uova.
Alcuni campi mi sono chiari altri meno...
Considerando che vorrei poter vendere le uova ad intermediari/aziende ( bar, pasticcerie, forni, etc..) avrei bisogno di un centro imballaggio per le mie uova, per poterle marchiare...
1)di cosa necessito? (locale adatto, certificazioni, vaccini per le galline, etc...
2) costo indicativo per un piccolo centro di imballaggio?
3) quanti capi minimo mi servono per riuscire ad ammortizzare i costi in un tempo ragionevole?

Grazie in anticipo

Luca


24/06/2014, 14:44
Profilo
Sez. Supporto Didattico
Sez. Supporto Didattico
Avatar utente

Iscritto il: 13/03/2008, 19:23
Messaggi: 68950
Località: Pinzolo (TN) - Firenze
Formazione: Laurea in Scienze agrarie
Rispondi citando
Quante ovaiole? All'incirca che produzione giornaliera?

_________________
Segui Agraria.org anche su Facebook Immagine e Twitter Immagine!

Sei già iscritto all' Associazione di Agraria.org? ;)


24/06/2014, 21:25
Profilo WWW
Avatar utente

Iscritto il: 17/02/2014, 7:05
Messaggi: 87
Località: Jesi
Formazione: Maturità tecnica
Rispondi citando
Dovresti prima di tutto considerare il numero di clienti che intendi rifornire con le tue uova ed il numero di uova che ciascuno di loro richiede. Inoltre oggi molti forni e pasticcerie utilizzano meno uova fresche e piu prodottigia preparati e pastorizzati come tuorli gia zuccherati o albumi. Questo anche perché se non erro la normativa impone a chi utilizza uova fresche di aprirle inun locale apposito e portarle in laboratorio già degusciate. Comunque secondo me ti converrebbe iniziare con un centro di imballaggio accquistando le uova da allevatori riducendo l'investimento iniziale e permettendoti di valutare piu attentamente cosa ri hiede il mercato. Poi magari inizi anche ad allevare galline da deposizione.
Ciao ;)

_________________
Non ci sono limiti per chi li accetta.


24/06/2014, 23:42
Profilo

Iscritto il: 09/05/2013, 12:14
Messaggi: 9
Località: Genova
Formazione: diploma
Rispondi citando
Ciao,

il fatto è che come I.A. senza centro d'imballaggio potrei al massimo avere 50 capi per non dover stampigliare le uova, ed inoltre avrei l'obbligo di venderle solo ai privati.
Per poterle vendere ad aziende (dove ho già alcuni contatti) devo stampigliarle ma ho paura che l'investimento sia oneroso e che per potermi permettere un centro di stampigliatura debba avere almeno 1000 capi...esiste una via di mezzo percorribile e legale, tra i 50 e i 1000 capi?
Inoltre, è vero che senza stampigliatura posso vendere le uova solo a privati e non a centri di imballaggio già autorizzati?

Grazie per le delucidazioni

Luca


25/06/2014, 13:30
Profilo

Iscritto il: 12/03/2014, 20:57
Messaggi: 247
Rispondi citando
Se non lo hai già fatto puoi leggerti il dlgs 267/03 relativo agli allevamenti di ovaiole, e successivi.
A grandi linee come azienda agricola è possibile vendere uova sino a 50 ovaiole, senza la prevista marchiatura del prodotto, purchè il codice di allevamento sia apposto sul luogo di vendita o comunque comunicato all'acquirente.
E' possibile la vendita SOLO al consumatore finale, che deve avvenire o in azienda o presso mercati locali, ambulante o porta a porta, mi pare una s.c.i.a. al comune per la parte fiscale, poche cose in tutto.
A livello regionale esistono delle deroghe che ti consentono di destinare una percentuale anche ad aziende ma con forti limitazioni geografiche e quantitative e dipende da regione a regione.

Se da allevamento rurale <250 capi passi a oltre 250 capi devi fare la registrazione all'anagrafe zootecnica e farti dare il codice che poi vai ad apporre sulle uova, ma in questo caso le leggi cambiano e anche i requisiti che devi avere, e non so se il gioco vale la candela.

Comunque senza pensare ai grandi capannoni automatizzati esistono, marchiatrici per uova anche manuali da 1 o 6 uova (se non dico stupidaggini :mrgreen: ) se vuoi chiedo e poi ti so dire.


25/06/2014, 17:31
Profilo

Iscritto il: 09/05/2013, 12:14
Messaggi: 9
Località: Genova
Formazione: diploma
Rispondi citando
Ragazzi, forse mi stò perdendo qualche passaggio...

1) fino a 50 capi in età di produzione vendita diretta
2) + di 250 capi ( sul dlgs citato parlano di 350) iscrizione all'anagrafe zootecnica, affibbiazione numero progressivo per stampigliatura su uova, vendita a P.IVA
3) e se i capi sono + di 50 e meno di 250? questa opzione non è contemplata? a quali leggi devo rifarmi, e come/a chi posso vendere una buona produzione di uova di 50/100 pz al giorno?

Parlando chiaramente, in famiglia abbiamo qualche terreno e assieme ai miei vecchi ho sempre seguito le galline, sto acquisendo info x iniziare una piccola attività che in qualche anno vorrei diventasse la mia nuova occupazione.
La voglia non manca, si lavorerebbe in pollaio 1 ora al mattino e 2 ore verso sera e tutto il week-end, qualche soldo posso investirlo...ma ho paura di iniziare o troppo piano (50 capi non rendono quasi niente) o troppo forte ( 500 capi da gestire e i soldi per l'avvio in grande stile mi sembrano tanti).

Attendo vs preziosi consigli e/o delucidazioni in merito.

Luca


25/06/2014, 23:07
Profilo

Iscritto il: 12/03/2014, 20:57
Messaggi: 247
Rispondi citando
cerco di spiegartelo dal punto di vista legislativo, a grandi linee
il dgls 267/03 è la prima definizione degli allevamenti, seguono modifiche e infinite norme e regolamenti.

Se ti leggi l'allegato alla Gazzetta Ufficiale serie generale n.22 del 28-01-2014 (la più recente in merito) trovi le definizioni degli allevamenti avicoli, nel tuo caso:
allevamento familiare: allevamento rurale con capacità strutturale inferiore a 250 capi che non
movimenta avicoli verso altre aziende e nel quale gli avicoli sono allevati esclusivamente per
autoconsumo o utilizzo personale, senza alcuna attività commerciale, fatte salve le eccezioni previste dal
regolamento (CE) 852/2004. Questi allevamenti non ottemperano agli obblighi di registrazione delle
movimentazioni/accasamenti di cui al capitolo 7 del presente manuale;


qui ci sono 2 cose, primo che è concessa la deroga agli obblighi dei grandi allevamenti.... (va fatta comunque la denuncia all'asl) e secondo che c'è un'eccezione alla vendita in base al regolamento CE 852/2004

Senza che tu vada a leggertelo tutto, trovi art.1, comma 2, lettera C:
c) alla fornitura diretta di piccoli quantitativi di prodotti primari dal produttore al consumatore
finale o a dettaglianti locali che forniscono direttamente il consumatore finale.


ATTENZIONE c'è scritto dettaglianti non pasticcerie o altro esercizio di trasformazione!

per sapere poi a quanto ammontano questi "piccoli quantitativi" devi andare a vedere il Regolamento (CE) n. 1028/2006 del 19 giugno 2006 che tratta della commercializzazione delle uova.
Li trovi art 1, paragrafo 2 :
2. Gli Stati membri possono esonerare dagli obblighi del presente regolamento, fatto salvo l’articolo
4, paragrafo 3, le uova vendute direttamente dal produttore al consumatore finale:
a) nel luogo di produzione, o
b) in un mercato pubblico locale o nella vendita porta a porta nella regione di produzione dello
Stato membro di cui trattasi.

e art 4, paragrafo 3 :
3. Le uova vendute dal produttore al consumatore finale su un mercato pubblico locale nella regione
di produzione dello Stato membro di cui trattasi sono stampigliate in modo conforme al disposto del
paragrafo 1 del presente articolo.
Tuttavia, gli Stati membri possono esonerare da questo obbligo i produttori aventi fino a 50 galline
ovaiole, a condizione che il nome e l’indirizzo del produttore siano indicati nel punto di vendita.


il tutto viene poi riconfermato dall'applicazione del regolamento da parte del parlamento, articolo n.8 comma 2 trovi:
2. Le disposizioni di cui al comma 1 non si applicano, ai sensi dell'articolo 4 del regolamento (CE) n. 1028/2006, ai produttori aventi fino a 50 galline ovaiole, a condizione che il nome e l'indirizzo del produttore siano indicati nel punto di vendita con un cartello a caratteri chiari e leggibili.

Concludendo
Chiunque può avere avicoli sino a 250 capi per solo AUTOCONSUMO, e deve denunciarlo alla propria ASL (allevamento familiare o rurale)
SOLO gli Agricoltori con PARTITA IVA possono vendere uova per sole 50 galline ovaiole senza rientrare nelle normative di allevamento e possono venderle SOLO al consumatore finale.

Se le vendi per 51 ovaiole o più diventi allevamento anche se resti sotto i 250 capi totali

Se decidi di passare all'allevamento ti leggi:
CE 852/04
CE 853/04 centri di imballaggio
CE 1028/06
CE 1234/07
CE 589/08 che applica il 1234/07
e ti cerchi i relativi applicativi del parlamento


26/06/2014, 15:25
Profilo

Iscritto il: 09/05/2013, 12:14
Messaggi: 9
Località: Genova
Formazione: diploma
Rispondi citando
Chiarissimo Nicos....grazie 1000.

Visto che le OVAIOLE possono essere al max. 50 sono esclusi galli e pulcini, giusto?

e se tengo anche delle oche? vengono equiparate alle galline o fanno conto a parte?

Luca


29/06/2014, 14:50
Profilo

Iscritto il: 12/03/2014, 20:57
Messaggi: 247
Rispondi citando
250 è il numero di avicoli totali siano essi oche, tacchini, polli .... o quaglie.


29/06/2014, 20:35
Profilo
Visualizza ultimi messaggi:  Ordina per  
Rispondi all’argomento   [ 9 messaggi ] 

Chi c’è in linea

Visitano il forum: Nessuno e 56 ospiti


Non puoi aprire nuovi argomenti
Non puoi rispondere negli argomenti
Non puoi modificare i tuoi messaggi
Non puoi cancellare i tuoi messaggi
Non puoi inviare allegati

Cerca per:
Vai a:  
POWERED_BY
Designed by ST Software.

Traduzione Italiana phpBB.it
phpBB SEO

Informativa Privacy