lucadibba ha scritto:
allora li ho presi con 4 imbeccate al giorno poi lallevatore mi ha fatto passare a tre ora anno piu di un mese e mezzo ma niente no non ho mai avuto altre esperienze
Allora io i piccoli inseparabili non li costringo allo svezzamento come fanno alcuni, cioé per spiegarmi meglio ci sono delle tempistiche che ti dicono
Età del Soggetto Numero dei pasti quotidiani
dai 05 ai 20 giorni di età n°5 imbeccate al dì
dai 20 ai 30 giorni di età n°4 imbeccate al dì
dai 30 ai 40 giorni di età n°3 imbeccate al dì
dai 40 ai 45 giorni di età n°2 imbeccate al dì
dai 45 ai 50 giorni di età n°1 imbeccata al dì
Io quando iniziai la mia esperienza come allevatore trovai questo scritto su internet che divenne la mia guida per i piccoli allevati a mano
– Lo svezzamento abbondante -
di Bobbi Brinker(l'ho un pochino tagliata ed ho modificato alcune parti, però il succo del discorso rimane quello)
E’ accertato che il modo nel quale un piccolo è stato svezzato, influenzerà la
sua personalità ed il suo comportamento per il resto della sua vita.
Il piccolo conta sul suo padrone (stormo) per
essere nutrito e protetto; inizia ad avere fiducia negli uomini tramite chi si
prende cura di lui.
Qualsiasi fattore interferisca con questo sviluppo, come un metodo sbagliato di
svezzamento, può danneggiare il piccolo seriamente e permanentemente. I
piccoli svezzati impropriamente avranno difficoltà ad avere fiducia nell’uomo,
potranno sviluppare delle cattive abitudini alimentari o strapparsi le penne. Per
questi motivi, chi vuole comprare un piccolo di allevamento, dovrebbe
informarsi sul metodo usato per svezzarlo, e non dovrà mai comprare un
piccolo “non”svezzato se non ne ha esperienza o per lo meno dovrà essere seguito dall'allevatore fino al completo svezzamento.
Un allevatore che nega il cibo ad un piccolo con lo scopo di svezzarlo, lo
predispone ad avere problemi psicologici che potrebbero rivelarsi in età più
adulta. Mentre un piccolo sazio inizierà presto ad esplorare gli altri cibi che gli
vengono offerti, e s’interesserà non solo al cibo, ma anche ai giochi.
Se affamato ed ansioso penserà solo ad una cosa: alla sua fame ed alla
persona che gli nega il cibo; sarà molto difficile per lui diventare un compagno
fiducioso e sicuro di se. Considererà l’uomo come chi ha cercato di farlo morire
di fame. Il suo nuovo proprietario non riuscirà a capire perché il suo pappagallo
non è mai soddisfatto, è timoroso, e non ha fiducia nella persona che vuole
rassicurarlo, amarlo e proteggerlo.
I giovani pappagalli, ed i Cenerini in particolare, non dimenticano questo tipo di
svezzamento forzato; gli individui timidi, che non vogliono uscire dalla loro
gabbia e che beccano, vengono da situazioni nelle quali non era stata
compresa la delicatezza con la quale vanno trattati, sia fisicamente
che psicologicamente. La loro straordinaria intelligenza li rende anche
vulnerabili ad esperienze spiacevoli o pericolose. Lo svezzamento forzato(cioé seguire schematicamente la tabella sopra indicata) è devastante per i giovani pappagalli, e non si possono stabilire regole sull’età
giusta per svezzare, ci si accorgerà che è giunto il momento perché sarà lo stesso pappagallo a farcelo capire preferendo cibi diversi dalla pappetta che gli stiamo proponendo.
I piccoli hanno personalità individuali, alcuni sono più fiduciosi ed indipendenti;
altri sono più insicuri ed hanno bisogno di essere rassicurati e nutriti a mano
più a lungo.
Gli allevatori che sostengono che TUTTI i piccoli di xx settimane, devono essere
nutriti xx volte al giorno e svezzati a xx settimane, sono quelli che poi vendono
dei pappagalli ansiosi, timorosi e nervosi; sospettosi di qualsiasi cosa non gli
sia familiare, cibi, gabbie, posti e persone. Non hanno imparato a fidarsi di ciò
che non conoscono.
Come possono fidarsi, se la persona dalla quale dipende la loro sopravvivenza,
smette di nutrirli? Ecco perché gli allevatori competenti useranno la tecnica
dello Svezzamento Abbondante. Usando questa tecnica, illustrata da Phoebe
Linden sul Pet Bird Report, si avranno dei piccoli calmi, fiduciosi e sicuri; dei
piccoli che considereranno positivamente tutte le novità; i nuovi giochi
verranno aggrediti con vigore(segno ottimo per un pappagallo... ricorda un pappagallo che non distrugge il suo gioco ha qualcosa che non va...), gli alimenti nuovi attireranno subito la loro
attenzione, accetteranno il contatto di persone che non conoscono.
Ai piccoli NON deve essere permesso di
essere affamati, non devono esserci
interferenze nel loro sviluppo, dovranno sempre sentirsi al sicuro. Il cibo, in
varie forme,dovrà essergli offerto spesso; se un piccolo accetterà poca
formula, dovrà sempre e comunque avere a disposizione una ciotola di cibo. Il
cibo lo deve circondare sempre. Phoebe Linden consiglia di offrire inizialmente(per arrivare allo svezzamento)
cibi umidi, morbidi e caldi; se li rifiutano la prima volta, è probabile che li
accettino la seconda, nel frattempo continuate con la pappetta.
Ai miei piccoli offro molto presto dei cibi di svezzamento; quando vedo un
piccolo che esamina col becco i suoi piedi, quelli dei suoi fratelli, o un punto
immaginario sulla parete dell’incubatrice, allora so che è il momento di
cominciare ad offrirgli altri cibi; di solito questo succede quando hanno circa 6
settimane, anche se a volte sono più precoci o ci possono anche mettere di più. Inizio ad offrirgli dei semini
piccoli, perché sono più facili da mangiare, molte volte all'inizio glieli devo sbucciare io davanti ai loro occhi e glieli offro, in genere(se hai fatto bene prima, sempre) tutto ciò che tu gli darai lo prenderanno per buono da mangiare...
poi gli offro la frutta senza semi mi raccomando, in una ciotola bassa di colore chiaro, per far risaltare i colori, piccoli pezzi di mela, arancia, uva, un cucchiaio di fagioli e riso cotti, un poco di pane di granturco sbriciolato. Può capitare che non la mangino, prendi una "briciola" di mela e mettigliela sul becco ripeti l'operazione con il soggetto più intraprendente fino a quando non l'assaggerà bene a quel punto mettigli lo spicchio di mela davanti e vedrai che dopo un pochino di esitazione comincerà a girarci intorno per capire come mangiarla, e poi passerà maldestramente all'azione e gli altri lo seguiranno.
I cibi colorati attirano la loro attenzione, ed i diversi sapori li incuriosiscono; ed
anche dopo aver preso la pappetta, vanno diritti ad esplorare le ciotole; più
avanti chiedono la pappetta per essere rassicurati.
Di regola, durante lo svezzamento, i piccoli cominciano a mangiare di meno,
perdendo mediamente circa 30 grammi di peso. Alcuni cercano di svezzarsi
prima, e perdono qualcosa di più; possono essere molto ostinati, e l’unica cosa
che si può fare è di cercare di rendergli il cibo il più appetitoso possibile; può
essere molto pericoloso cercare di nutrire un piccolo con la forza, perché si
rischia che aspiri il cibo.
A volte vi sono dei piccoli con una personalità più tranquilla e dipendente;
continuare a dargli la pappetta oltre l’età media di svezzamento, lo aiuterà a
diventare più sicuro ed indipendente; è una contraddizione? Niente affatto,
mantenere un rapporto piacevole e tranquillizzante (nutrendolo), aiuterà il
piccolo a sentirsi più sicuro di sé , se sa che il cibo è sempre disponibile. Il
piccolo ha delle opzioni; noi tutti ci sentiamo più sicuri quando abbiamo delle
opzioni; il lusso di NON selezionare quella della crescita, ma permettere invece
che ci si prenda cura di lui con gentilezza ed amore, lo rassicura che in futuro
non gli verranno mai a mancare cibo, attenzione ed affetto.
Se tutti gli allevatori usassero la tecnica dello Svezzamento Abbondante, vi
sarebbero meno pappagalli bisognosi di aiuto; meno pappagalli abusati o
ignorati; meno pappagalli che si spennano, che urlano, tenuti in isolamento.