Solo adesso ho il tempo di rispondere.
Per prima cosa, anche se non sono un Moderatore, mi sento di chiedere a Mantovano e Ferenzim di abbassare i toni: credo che questo atteggiamento (provocatorio da entrambe le parti) rischi di "sciupare" questa bella discussione.
Sinceramente quoto BRUCE quando dice
milioni di animali vengono macellati ogni giiorno per soddisfare le necessità alimentari. certo che si può discutere dei modi ma non delle necessità.
e lo straquoto quando dice
altrimenti diventerà come tanti bamboccioni che girano attualmente, figli della campana di vetro in cui sono stati tenuti. e questo capita soprattutto nelle città.
perciò se vuoi allevare per macellare devi dire da subito cosa succederà alle bestie, perchè poi quando accadrà sarà una cosa naturale. se invece allevi e un bel giorno dici, caro figliolo, questa bestia che con tanto amore abbiamo allevato, ora la facciamo fuori e ce la mangiamo...... avrebeb un impatto devastante
In pratica ha detto con parole sue anche un mio pensiero.
andreamangoni poi mi pare che sia stato il più "sereno" nell'affermare cosa farebbe con il figlio, e trovo il suo metodo ineccepibile.
Ed in effetti riece ad elargire un consiglio che credo sia di fondamentale spunto per tutti i padri alla lettura...
saltino87 poi riesce a replicare a ferenzim così:
Noi macelliamo i nostri animali, a cui abbiamo tentato di dare il più possibile una vita dignitosa fino alla fine, per la nostra esigenza biologica di mangiare carne.
Perciò trovo il tuo intervento abbastanza fuori luogo. Non giudico tutto il tuo pensiero o la tua persona ovviamente, ma il singolo intervento.
Ed onestamente anche io ho difficoltà a contestualizzare certe affermazioni di ferenzim all'interno di questa discussione.
Non mi disturba la visione di tale immagine, ma la trovo gratuitamente fuori luogo in questo post.
qui si parla di BAMBINI, GENITORI E POLLI...e la mia affermazione (quotata da mantovano) forse avrebbe dovuto (a scanso di evitabili polemiche) essere aggiunta con un:"
si vive per poi morire"E magari questo avverbio (magari sostituito con
successivamente oppure
alla fine ![Mr. Green :mrgreen:](https://www.forumdiagraria.org/images/smilies/icon_mrgreen.gif)
) avrebbe potuto rendere chiaro che intercorreva un tempo tra l'inizio e la fine, e quel tempo era fondamentale (come l'inizio e la fine stessa della vita di...UN POLLO).
...e specifico pollo NON perchè la sua vita valga meno di quella di una tigre, ma perchè questo (rimanendo IT...) è già allevato da un padre che si pone la questione di come dirlo al figlio...
se poi vogliamo fare una più approfondita analisi del concetto INIZIO E FINE della vita di tutti gli esseri viventi, credo che rischieremmo di innondare di pagine questa discussione sempre più allontanandosi da punto iniziale: come dirlo?
e come detto prima andreamangoni ci ha risposto.
Ci sono altre esperienze da annoverare?