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Bambini genitori e polli! 
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Iscritto il: 03/06/2010, 16:35
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L'uccisione per diletto o per prepotenza sono palesemente sbagliate ma è ben diverso da quello che facciamo noi nel macellare i nostri polli (tra l'altro cercando di dare meno sofferenza possibile all'animale).
Noi macelliamo i nostri animali, a cui abbiamo tentato di dare il più possibile una vita dignitosa fino alla fine, per la nostra esigenza biologica di mangiare carne.
Perciò trovo il tuo intervento abbastanza fuori luogo. Non giudico tutto il tuo pensiero o la tua persona ovviamente, ma il singolo intervento.


12/08/2011, 18:13
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Iscritto il: 16/09/2009, 15:25
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salve
premesso che educare i propri figli è il mestiere più difficile che esiste ........ e io penso che la principali direttive siano
non mentire mai
esere se stessi nei rapporti con loro
e essere coerenti con quello che si insegna

poi il mondo gli amici i parenti ecc faranno di loro quello che sarà
riguardo a questo tema io gli ho insegnato a mangiare e vedere uccidere le galline e i piccioni ecc quando andavano dai nonni in campagna.. specialmente quando sono piccoli si attengono al comportamento degli adulti..
se sei tranquillo anche loro lo sono..
li ho portati a pescare e abbiamo mangiato i pesci pescati..
ho ucciso una vipera davanti a loro...
adesso che sono grandi
il maggiore mangia carne sopratutto salame :D :D vive avveturosamente in sport "quasi estremi"
il secondo è vegetariano ha una grande sensibilità verso gli animali domestim e selvatici... aveva una morosa della LAV ecc

un episodio il secondo trova una lumaca in stradas vicino a casa e la prende delicatamente e la mette in un orto al di la della siepe...

gli ho detto : tu hai salvato la lumaca dall'essere investita da una macchina, ma sarà contento il vicino che la lumaca gli mangerà la sua lattuga allevata con tanta cura??

eravamo in montagna nell'orto che stavo coltivando e vediamo una serpe che si sta mangiando un rospo che viveva nel nostro orto, io gli sono andato incontro con la vanga e la serpe ha mollato il rospo ed è fuggita nessuno ha sapito rispondere alla domanda è un cosa giusta?
ho salvato il rospo ma forse ho condannato alla fame una serpe.

C'è chi dice è meglio uccidere i selvatitici per nutrimento vivono felici fino alla morte che allevarli in spazi ristretti facendoli soffrire per tutta lo laro breve vita..

cioa Nino
più invecchi e meno ci capisci.... :lol: :lol:

_________________
Non importa quanto freddo sia l'inverno, dopo c'è sempre la primavera. E. VEDDER


12/08/2011, 18:55
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Iscritto il: 14/06/2009, 10:45
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Località: colline lago maggiore (novara)
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tutti gli esseri viventi di questo pianeta nel momento stesso della venuta al mondo (dagli pure la definizione che vuoi) insieme alla sua esistenza (vivere) inizia la sua strada che inevitabilmente lo porterà alla morte, potrà succedere dopo un minuto, un giorno, un anno, un secolo ed anche più ma di eterno non esiste nulla (per fortuna :!: :!: ) ma sempre per rimanere nel tema della discussione voler asserire che infiliamo 50 uova in una incubatrice pensando di far vivere i pulcini che nasceranno......certamente ci pensiamo :!: :!: ...................e non pensiamo a quando li metteremo in padella.. :o :o ...........................come atto finale, e che per far ciò li dovremo macellare perchè se morissero di morte naturale nessuno (o quasi)li mangerebbe, è anacronistico e ipocrita :!: :!:

_________________
LA DONNA MAGRA PIACE ALL' UOMO SENZA .....DENTI!!!

LA TEORIA NON HA MAI PRODOTTO NULLA, LA PRATICA TUTTO (ivano il mantovano)


12/08/2011, 21:49
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Iscritto il: 16/05/2011, 20:44
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<<Tutto nasce per morire in un modo o nell'altro su questo non ci piove>>. È stata solo la genericità di questa affermazione che non ho condiviso. Sarà anche incastonata nella nostra più ampia discussione, ma non l’ho condivisa ed ho spiegato il perché. Ho provato a sottolineare la differenza tra i modi e le ragioni della morte, come tu stesso hai scritto. Entrambi concordiamo sul fatto che sia meglio un rinoceronte morto per cause naturali, anziché uno morto per l’avidità di qualcuno. Entrambi preferiamo il primo modo e non facciamo confusione.
Ti auguro una buona serata.


12/08/2011, 22:17
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Iscritto il: 16/05/2011, 20:44
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Località: Foggia
Formazione: Scuola ebraica
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emanuele123 ha scritto:
Ferenzin hai ragione sono d'accordo su quanto tu dici, solo che volevo qualche notizia in più su come possono reagire i bambini.

Se il bambino ti chiede di assistere alla macellazione, vuol dire che ha curiosità, e questo già lo predispone positivamente. Tu sii graduale prima di presentargliela. Tuo figlio avrà visto e vedrà costantemente animali o pesci morti al supermercato. Potresti partire da lì e rispondere a tutte le sue domande tenendo conto dell’età, della maturità affettiva e della sua serenità nell’ascoltare le tue risposte. Qualora notassi un turbamento, fermati. Aspetta che le domande tornino. Quelle torneranno. Lo stesso potrai fare al momento della macellazione. Osserva il bambino e se noti turbamenti in lui, fermati e portalo altrove, rasserenandolo. Ma ripeto che potrai essere solo tu ad operare le scelte più giuste e solo tu a scegliere le parole migliori, proprio perché non esiste una soluzione generale, ma esiste la vita di tuo figlio, esistono le sue esperienze, i suoi modi di sentire, la sua maturità affettiva. Solo tu conosci queste cose. Se sei attento a tutto questo, in ogni modo il bambino reagirà bene e senza alcun trauma.
Buona serata.


12/08/2011, 22:31
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E' la cosa più bella da farsi come tu dici. Grazie. Emanuele.


12/08/2011, 23:26
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Solo adesso ho il tempo di rispondere.
Per prima cosa, anche se non sono un Moderatore, mi sento di chiedere a Mantovano e Ferenzim di abbassare i toni: credo che questo atteggiamento (provocatorio da entrambe le parti) rischi di "sciupare" questa bella discussione.
Sinceramente quoto BRUCE quando dice
Cita:
milioni di animali vengono macellati ogni giiorno per soddisfare le necessità alimentari. certo che si può discutere dei modi ma non delle necessità.

e lo straquoto quando dice
Cita:
altrimenti diventerà come tanti bamboccioni che girano attualmente, figli della campana di vetro in cui sono stati tenuti. e questo capita soprattutto nelle città.
perciò se vuoi allevare per macellare devi dire da subito cosa succederà alle bestie, perchè poi quando accadrà sarà una cosa naturale. se invece allevi e un bel giorno dici, caro figliolo, questa bestia che con tanto amore abbiamo allevato, ora la facciamo fuori e ce la mangiamo...... avrebeb un impatto devastante

In pratica ha detto con parole sue anche un mio pensiero.

andreamangoni poi mi pare che sia stato il più "sereno" nell'affermare cosa farebbe con il figlio, e trovo il suo metodo ineccepibile.
Ed in effetti riece ad elargire un consiglio che credo sia di fondamentale spunto per tutti i padri alla lettura...

saltino87 poi riesce a replicare a ferenzim così:
Cita:
Noi macelliamo i nostri animali, a cui abbiamo tentato di dare il più possibile una vita dignitosa fino alla fine, per la nostra esigenza biologica di mangiare carne.
Perciò trovo il tuo intervento abbastanza fuori luogo. Non giudico tutto il tuo pensiero o la tua persona ovviamente, ma il singolo intervento.

Ed onestamente anche io ho difficoltà a contestualizzare certe affermazioni di ferenzim all'interno di questa discussione.
Non mi disturba la visione di tale immagine, ma la trovo gratuitamente fuori luogo in questo post.
qui si parla di BAMBINI, GENITORI E POLLI...e la mia affermazione (quotata da mantovano) forse avrebbe dovuto (a scanso di evitabili polemiche) essere aggiunta con un:"si vive per poi morire"
E magari questo avverbio (magari sostituito con successivamente oppure alla fine :mrgreen: ) avrebbe potuto rendere chiaro che intercorreva un tempo tra l'inizio e la fine, e quel tempo era fondamentale (come l'inizio e la fine stessa della vita di...UN POLLO). ;)
...e specifico pollo NON perchè la sua vita valga meno di quella di una tigre, ma perchè questo (rimanendo IT...) è già allevato da un padre che si pone la questione di come dirlo al figlio...
se poi vogliamo fare una più approfondita analisi del concetto INIZIO E FINE della vita di tutti gli esseri viventi, credo che rischieremmo di innondare di pagine questa discussione sempre più allontanandosi da punto iniziale: come dirlo?
e come detto prima andreamangoni ci ha risposto.
Ci sono altre esperienze da annoverare?


13/08/2011, 1:30
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Ho dovuto intervenire cancellando alcuni interventi dai toni un po' accessi e fuori argomento.
Marco Salvaterra
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13/08/2011, 10:20
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Formazione: Scuola ebraica
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Tosco, io scrivo perché ti ritengo una persona molto intelligente. Quindi, non farai fatica a comprendere che se le mie considerazioni su quell'affermazione non trovano contesto in questa discussione, allora non lo trova nemmeno l'affermazione stessa. Peggio ancora il quotare quell’affermazione, perché il quotare ha concesso maggiore tempo per riflettere. Io ritengo che la frase e le mie affermazioni siano assolutamente attinenti e pregnati. L’affermazione riguarda il senso della vita e della morte. Riguarda l'essere. Per questo ho affermato di non condividerla. Se consenti, si insegna ai piccoli ciò che si è e non che si sa ( che si ha). Sapere (avere) e trasmettere, semplicemente trasmettere, cosa sia il ciclo della vita e la catena alimentare potrebbe essere ancora nulla, se nel proprio essere non c’è la capacità di rispetto della vita in generale e se non si è capito cosa sia la vita, prima di tutto quella umana. Un uomo non può presumere di ottenere la soluzione ottimale di un problema, se non è un essere completo. Questo vale soprattutto in educazione. Ti ripeto che quell’affermazione aveva ed ha un valore che coinvolge l’essere. Viene prima e dopo della gestione delle emozioni in un bambino durante la macellazione di un pollo. Certamente, chi dovesse credere che si nasca per morire (così era scritto), eseguirà e presenterà la macellazione al bambino in modo molto diverso da chi crede che si nasca per vivere. Questo lo pensa uno che è intervenuto varie volte in questo Td esprimendo concetti totalmente attinenti e che potresti contestare, ricevendone gratitudine.


13/08/2011, 13:58
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ferenzim...
ti leggo, e rimango sempre molto colpito dalla tua capacità linguistica e grammaticale.
lo dico senza scherzare...visto che io non ho tale capacità.
Ma c'è una cosa che non vuole tornarmi in questo tuo discorso, e te la riscrico senza citarla:Certamente, chi dovesse credere che si nasca per morire (così era scritto), eseguirà e presenterà la macellazione al bambino in modo molto diverso da chi crede che si nasca per vivere.
Mi sono corretto, e se mi rileggi ho colto l'eventuale errore inserendo un avverbio ricco (tutta una vita) di significato: POI!
Io invece la penso in modo diverso da te, ma credo che sia oramai divenuto prolissa questa discussione a due dove ciascuno di noi è fermo sulle proprie posizioni...e ripeto che si rischia di "impantanare" la discussione stessa.
Ognuno di noi è libero di vivere la propria vita come meglio crede, di trasmettere l'insegnamento (reputato migliore) ai propri figli, etc.
Ma (per quanto mi riguarda) non farei di tutta l'erba un fascio, e cercherei (intanto) di spiegare chi siamo e cosa rappresentiamo nella natura: un bambino piccolo saprà prendere con semplici parole tutti i nostri discorsoni fatti sino ad adesso.
Se poi (amo questo avverbio...) avremo voglia da subito di intraprendere un discorsò così ampio, ognuno di noi saprà farlo secondo la propria sensibilità e capacità.
Personalmente ritengo che si debba smitizzare il tabù della morte, sopratutto difronte una mente giovane...
Ma forse molti di noi devono ancora combattere con il proprio "ideale di morte" a tal punto da voler riversare, nell'insegnamento alla prole, così tante aspettative che forse rischierebbero di porre questioni troppo ingombranti sin dal principio .
Beh...l'ho scritto male, e me ne scuso...
...se magari fossimo di fronte ad un bicchiere di vino sotto ad una pergola riuscirei certamente a farmi intendere di più.
Voglio dire che prima dovremmo risolvere le nostre paure (vecchie o future) e fare chiarezza dentro di noi: magari successivamente riusciremmo a farci intendere anche da un bimbo, senza rischiare di schiacciarlo con temi troppo pesanti per lui.
Partiamo dal pollo...e poi vedremo ;)


13/08/2011, 17:40
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