prendo spunto da quest'ultima frase per inserirmi nel discorso...
i bambini d'oggi vanno eudcati diversamente da quelli di cinquanta anni fa. Se uno volesse usare gli stessi metodi e le stesse soluzioni, farebbe tanti danni a tutti.
E mi chiedo: esiste un modo MODERNO E ATTUALE che sia CORRETTO di educare un figlio?
beh, gradirei una risposta, magari accademica, perche da quello che leggo qui si parla di PANCIA o di CUORE E MENTE.
non so se fra di noi ci siano degli psicologi, ma sicuramente ci sono molti genitori...e sopratutti siamo tutti figli!
ognuno di noi sviluppa una propria esperienza, e lungo il corso della propria vita questa tende ad arricchirsi dei tanti episodi (piccoli e grandi che siano) che vengono vissuti.
uno parte dall'essere figlio, e dal vedere i propri genitori come PUNTO DI RIFERIMENTO: sulla base di ciò (cose reputate giuste e cose reputate ingiuste) si tende a costruire il proprio "stile educativo", ma...come dicono i vecchi...il mestiere di genitore non lo si impara mai!
magari proprio grazie agli sbagli uno corregge l'atteggiamento, ma se come tali (sbagli appunto) non vengono percepiti, si tira dritto per la propria strada mantenendo i propri convincimenti.
Ed ecco che quoto quanto dice mantovano, senza vederlo come un burbero di altri tempi, ma bensì un padre ed un nonno PRAGMATICO, che certamente avrà avuto CUORE nel suo essere padre e TESTA nel suo essere educatore dei propri figli (che a quanto pare non sono traumatizzati in alcun modo).
Vedi caro ferenzim, qu dici una cosa MERAVIGLIOSA...
Sei tu che conosci i tuoi figli ed i tuoi nipoti. Sei tu che devi trovare modi, tempi e parole giuste per spiegarglielo. Sei tu, con tutta la tua persona, con le parole, le carezze ed anche, a volte, con la voce dell'adulto, che dovrai dialogare con loro.
...salvo poi entrare in contraddizione giudicando in modo così
geometrico l'atteggiamento di mantovano stesso, e questo mi pare una forte contraddizione.
Io ho 32 anni, e magari sono il più giovane in questa discussione, e se dovessi basarmi sulla mia di generazione, sarei decisamente confuso: siamo cresciuti con paperini e mucchine che parlavano, con conigliolini dai teneri e grandi occhioni, dove nella storia c'era sempre un cacciatore (brutto, sporco e cattivo) che aveva appese teste di ogni animale della foresta....
...siamo cresciuti con l'idea che IL PANINO fosse l'alimento perfetto, e che le pere e le mele nascessero nelle cassette del supermarchet...
...ed oggi, peggio ancora: sono aumentati gli animalini parlanti, gli occhioni sono sempre più grandi e dolci, per divertirci portiamo i nostri figli in posti dove dentreo ai panini non sappiamo neanche cosa (e come) ci viene messo...investiti dai colori e dai suoni, facendo credere ai nostri figli che i "bocconcini" o le fettine di carne dalle più disparate forme nascono nella confezione dentro al supermercato...
...
...e mi pare (ma naturalmente è una mia opinione) che aumenti sempre più il divario tra i bambini e la realtà...
Allora che percezione credete che rischino di avere i piccoli di oggi?
Quali messaggi gli lanciamo...allora?
io non dico di macellare, scannare e squartare animali difronte ai piccoli, ma neanche dico di privarli di quel senso fondamentale a loro per il resto della vita: il senso della Natura.
Si può spiegare ad ogni età (con il giusto modo) quale che sia il senso della natura...e non solo il mamma e babbo uccellino ed il loro ovetto, ma anche il cosa siamo noi...e noi siamo anche quello che mangiamo.
Educazione...e magari educazione alimentare sin dai primissimi anni di vita.
Il macellaio, il cacciatore, l'allevatore...non sono figure cattive, come non è cattivo ciò che fanno: i bambini ( se coadiuvati dai genitori) questo lo capiscono bene.
E ripeto le parole che farenzim aveva giustamente detto: siamo NOI (e quindi con la nostra sensibilità..esperienza...e conoscenza dei propri figli) che sapremo dialogare con loro..purchè non si lasci che questo accada, e che magari immagini cruente ed improvvise possano scioccare la mente di un piccolo.
Concludo con la mia considerazione finale: il dialogo sta alla base di ogni rapporto civile (questa non è mia...perdonate la citazione).
solo parlando e spiegando a loro la Natura (o il senso della natura) li potremo mettere di fronte (anche da bambini piccoli) a cosa siamo chiamati a partecipare, e a capire perchè lo facciamo e lo faremo per il resto della nostra (e della loro) vita.
E tutto questo fa parte dell'equilibrio della natura.
Spieghiamo loro cosa è la morte, e che significato abbia: attorno a me ho tanti bambini che capiscono queste cose (certamente meglio di me), e che sin dai primi anni hanno la coscienza e la conoscenza del ciclo della Natura...e non mi sembrano traumatizzati.