Ragazzi,
faccio copia-incolla di un articolo comparso su Brescia Oggi e che mi è arrivato nella rassegna stampa del mio sindacato.
Che dire...si fa tanto per crescere qualche pollo per avere uova e carne come si deve e poi...
ecco l'articolo

"Brescia Oggi - 16/02
A Brescia, Sarezzo, Ospitaletto, Montirone e Castegnato
Analisi del sangue sui famigliari
Il paradosso di una vicina: «A me nessuno ha detto nulla e continuo a mangiare le uova»

Il pollaio deserto di Mario Gottardi a Castegnato «Ci fanno multe se spargiamo letame fuori dai giorni prestabiliti o se facciamo un falò di sterpaglie, quando poi ci sono industrie che da anni fanno quello che vogliono. E nessuno li ferma. Ecco adesso i risultati…». C'è amarezza e disincanto nelle parole del fratello di Giuseppe Tinti, titolari a Montirone di un'azienda agricola da 100 piò all'ombra della Stefana Profilati Nave e a poca distanza dalla Metalli Capra.

I veterinari dell'Asl di Brescia gli hanno imposto ad inizio gennaio di uccidere le sue quattro galline e di non mangiare per alcun motivo i polli che razzolano sulla sua proprietà. Ci fa vedere i verbali rilasciatigli dai veterinari dell'Asl e i numeri parlano chiaro. Sul campione di uova raccolte il 1 ottobre 2010 sono stati riscontrati valori di diossine e pcb pari a 16 picogrammi per grammo di grasso (il limite di legge, lo ricordiamo è di 6 picogrammi). Lui quelle uova le ha sempre mangiate (ne facevano tre quattro al giorno). Lui e la sua famiglia, tra cui un bimbo di 4 e una bambina di 7 anni. E' a lui che le istituzioni dovranno dare una risposta, spiegando come cavolo sono finite le diossine nel tuorlo delle sue uova.
Tuorli saporiti e arancio come non mai, perché cresciuti in galline ruspanti. Tuorli con un veleno micidiale, come la diossina. In realtà i Tinti la possono immaginare. «Hanno voluto sapere dove compro il mangime e probabilmente controlleranno anche quello. Ma con le due grosse industrie che ci ritroviamo qui, con quel fumo che sa di plastica che esce dai camini, credo sia facile capire da dove arrivi». Resta da capire come mai questi controlli non siano stati fatti anni prima: «questo è il primo in assoluto che ci fanno sulle uova». Quindi per anni la sua famiglia può aver assunto uova contaminate. Quali gli effetti sulla loro salute, lo si saprà una volta che avranno i dati sui prelievi del sangue effettuati. Chi li ripagherà di anni di veleni assunti a loro insaputa? A Montirone parlano di una recrudescenza di casi di tumore tra uomini e donne sotto i 50 anni. Gente che è morta. C'è un nesso con le fonti inquinanti presenti sul territorio?
Altra campagna altre storie. In località Cascina Lumini a Castegnato, schiacciata tra autostrada A4, la fonderia Montini di Roncadelle, la Ghial, fatta spostare da poco dal centro abitato, e la Gervasoni (fallita), c'è la grossa azienda agricola Gottardi. Qui i livelli di diossina sono tra i più alti riscontrati. Le galline del signor Mario sono state abbattute. Ma quelle dei vicini di casa, della signora Verzeletti? «Si io ho le galline e le uova le sto mangiando» spiega l'anziana. Chi sta tutelando questa famiglia? Possibile che non appena avuti i risultati del pollaio a fianco non si sia proceduto all'ordinanza anche sulle uova della vicina di casa? Perché non è stato avvisato il sindaco?
Altri casi da approfondire quelli riguardanti l'azienda agricola Pelizzari di Sarezzo, che pur trovandosi in zona collinare, ha indubbiamente risentito delle ricadute inquinanti presenti nell'aria malata d'industria del fondo valle.P.GOR."

Ciao,Angelo

che tristezza...

che altro dire!?!

certo che il benessere in qualche modo lo si paga.. e alla fine divengono, PER ASSURDO, piu' genuine le uova ed i plli industriali che i nostri allevati in casa..