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Preparare il terreno per la coltivazione di piccoli frutti.
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Reuenthal
Iscritto il: 30/01/2018, 0:12 Messaggi: 7
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Salve a tutti. Vivo nelle Marche e nella mia zona i frutti di bosco vengon su molto bene ma nessuno prima d'ora ne ha mai fatta una fonte di reddito. Vorremo quindi iniziare a produrre frutti di bosco vari su un terreno di 1400 mq per poi col tempo estendere la coltivazione fino ad un ettaro; magari anche di più non mancando di certo il terreno libero. Non ne ho mai visti tanti ma al vivaio hanno detto che gli stormi di uccelli possono essere un pericolo, ma la rete può essere evitata semplicemente "recintando" la piantagione di frutti con rovi di more selvatiche. A voi risulta? Ho letto spesso che servono decine di quintali di letame e poi la pacciamatura del terreno, ma al vivaio ci hanno riferito che il microclima della mia area permette un uso limitato di letame, sostanzialmente uno strato poco spesso nel solco prima di impiantare gli arbusti, e la pacciamatura sembrerebbe solo un impiccio. Un impianto d'irrigazione goccia a goccia sembrerebbe sufficiente per mantenere il suolo umido. Questa estate ha fatto molto caldo e chi ha i frutti li ha visti praticamente bruciati, anche se costoro li hanno piantati anni or sono e non dedicano loro alcuna cura, bensì attendono che diano i frutti e come vengono vengono. Avete altri consigli? Ad esempio per le reti anti-grandine, se avere una piccola zona da dedicare alla lombricultura per produrre humus sarebbe un'ottima cosa, se bisogna fare una serra o lasciare tutto all'aperto, se bisogna recintare per evitare l'incursione di cinghiali o altri animali selvativi, ecc?
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30/01/2018, 0:27 |
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paolosame
Iscritto il: 10/04/2012, 23:20 Messaggi: 2664 Località: valle sabbia
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Le more selvatiche sul confine creano problemi.possono aumentare attacchi di drosofhila o di altri patogeni.il microclima non centra nulla con l utilizzo del lettame.se non vuoi avere problemi in futuro devi fare una bella concimazione di fondi.80 q di letame x 1000 mq.la pacciamatura è indispensabile specialmente in posti con estati asciutte e calde. Fatti consigliare da un agronomo e non da un vivaista
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30/01/2018, 8:07 |
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edu
Iscritto il: 21/02/2011, 22:37 Messaggi: 568 Località: fermo
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Reuenthal ha scritto: Salve a tutti. Vivo nelle Marche e nella mia zona i frutti di bosco vengon su molto bene ma nessuno prima d'ora ne ha mai fatta una fonte di reddito. Vorremo quindi iniziare a produrre frutti di bosco vari su un terreno di 1400 mq per poi col tempo estendere la coltivazione fino ad un ettaro; magari anche di più non mancando di certo il terreno libero. Non ne ho mai visti tanti ma al vivaio hanno detto che gli stormi di uccelli possono essere un pericolo, ma la rete può essere evitata semplicemente "recintando" la piantagione di frutti con rovi di more selvatiche. A voi risulta? Ho letto spesso che servono decine di quintali di letame e poi la pacciamatura del terreno, ma al vivaio ci hanno riferito che il microclima della mia area permette un uso limitato di letame, sostanzialmente uno strato poco spesso nel solco prima di impiantare gli arbusti, e la pacciamatura sembrerebbe solo un impiccio. Un impianto d'irrigazione goccia a goccia sembrerebbe sufficiente per mantenere il suolo umido. Questa estate ha fatto molto caldo e chi ha i frutti li ha visti praticamente bruciati, anche se costoro li hanno piantati anni or sono e non dedicano loro alcuna cura, bensì attendono che diano i frutti e come vengono vengono. Avete altri consigli? Ad esempio per le reti anti-grandine, se avere una piccola zona da dedicare alla lombricultura per produrre humus sarebbe un'ottima cosa, se bisogna fare una serra o lasciare tutto all'aperto, se bisogna recintare per evitare l'incursione di cinghiali o altri animali selvativi, ecc? Sono marchigiano anche io e da tempo ho questo desiderio di coltivare piccoli frutti per farne un reddito. Ti vedo molto confuso sul tuo approccio alla coltivazione. I frutti non sono tutti uguali. Da noi non ci sono cooperativa a cui vendere e nemmeno persone esperte. Ti potrebbe capitare che sia il vivaista che agronomo siano dei somari patentati perche non lavorano con quei frutti se non sporadicamente.
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30/01/2018, 8:23 |
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Ilona73
Sez. Piante Ornamentali
Iscritto il: 19/01/2016, 14:59 Messaggi: 3933 Località: Usa
Formazione: laurea, madrelingua russa
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Ciao Jordan e benvenuto tra noi Mi ricordo una discussione che rispecchia un po' la tua... piccoli-frutti-f85/consigli-inizio-coltivazione-frutti-bosco-t110858.html" target="_blank Edu ha detto molto bene: "Ti potrebbe capitare che sia il vivaista che agronomo siano dei somari patentati perche non lavorano con quei frutti se non sporadicamente."
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30/01/2018, 8:48 |
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marcello79
Iscritto il: 18/02/2014, 21:30 Messaggi: 7023 Località: PALERMO
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Bisogna agire con logica! Il mio consiglio è di impiantare poche piante a scopo "sperimentale" Da qui ti farai un resoconto sulla tua coltivazione. Per quanto riguarda l'agronomo deve essere specializzato su queste colture. Per il vivaista dipende, ci sono vivaisti che vendono e non sanno una mazza e vivaisti che producono quindi questi sanno benissimo come farli cresce e gestirli al meglio, quindi le piantine meglio comprarle in questi vivai.
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30/01/2018, 10:25 |
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Reuenthal
Iscritto il: 30/01/2018, 0:12 Messaggi: 7
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Chiedo scusa se nel post sembro confuso, ma ieri ero stanco e ho scritto di getto. Infatti trovo più pratico posizionare una rete contro uccelli e grandine piuttosto che faticare immensamente di più a piantare more selvatiche che, pur crescendo in abbondanza, richiedono di esser anch'esse curate; poi la grandine non la bloccano mica! Il letame come va messo? Quale tipo di pacciamatura consigliate? A primavera andrò ad un corso specializzato, ma se fin d'ora potete chiarirmi alcuni concetti ve ne sarei grato.
Per quel che concerne la futura vendita ho già contatti diretti con ristoranti, pasticcerie, ecc. Il vivaista ha caldamente consigliato di acquistare un abbattitore per conservare i frutti in eccedenza senza che perdano le loro caratteristiche organolettiche. Cosa ne pensate a riguardo?
Per quanto riguarda il clima qua ci sono inverni freddi ed estati calde, ma nonostante l'estate molto calda del 2017 i vari frutti piantati e lasciati incustoditi dai miei compaesani, essi sono venuti su molto bene, pertanto dedicarsi a loro credo possa dare grandi soddisfazioni e ricavi.
Alcuni suggerimenti su come pianificare e costruire un impianto di irrigazione? L'acqua non è un problema avendo un pozzo enorme che si riempie grazie ad una falda acquifera.
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30/01/2018, 13:14 |
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paolosame
Iscritto il: 10/04/2012, 23:20 Messaggi: 2664 Località: valle sabbia
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Fai delle analisi x capire se alcuni piccoli frutti dovrai farli fuori suolo. Poi spargi letame e ari.volendo si puo dare anche 25 kg di solfato ammonio 25 kg di perfosfato minerale e 25 kg di solfato potassico magnesiaco.(dosi x 1000 m)la pacciamatura migliore è il telo intrecciato.le piante prendile solo da chi ha piante con certificazione fitosanitaria e trova un agronomo che possa seguirti.magari al corso lo trovi.
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30/01/2018, 13:57 |
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edu
Iscritto il: 21/02/2011, 22:37 Messaggi: 568 Località: fermo
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Reuenthal ha scritto: Chiedo scusa se nel post sembro confuso, ma ieri ero stanco e ho scritto di getto. Infatti trovo più pratico posizionare una rete contro uccelli e grandine piuttosto che faticare immensamente di più a piantare more selvatiche che, pur crescendo in abbondanza, richiedono di esser anch'esse curate; poi la grandine non la bloccano mica! Il letame come va messo? Quale tipo di pacciamatura consigliate? A primavera andrò ad un corso specializzato, ma se fin d'ora potete chiarirmi alcuni concetti ve ne sarei grato.
Per quel che concerne la futura vendita ho già contatti diretti con ristoranti, pasticcerie, ecc. Il vivaista ha caldamente consigliato di acquistare un abbattitore per conservare i frutti in eccedenza senza che perdano le loro caratteristiche organolettiche. Cosa ne pensate a riguardo?
Per quanto riguarda il clima qua ci sono inverni freddi ed estati calde, ma nonostante l'estate molto calda del 2017 i vari frutti piantati e lasciati incustoditi dai miei compaesani, essi sono venuti su molto bene, pertanto dedicarsi a loro credo possa dare grandi soddisfazioni e ricavi.
Alcuni suggerimenti su come pianificare e costruire un impianto di irrigazione? L'acqua non è un problema avendo un pozzo enorme che si riempie grazie ad una falda acquifera. Se possibile puoi dirmi di che zona sei anche in mp. Il corso di cui parli dove lo si tiene? Non sono un esperto ma del abbattitore che te ne fai? Costa un botto e è a uso ristorazione. Quanto potrà contenere 4 teglie?
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30/01/2018, 15:24 |
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Reuenthal
Iscritto il: 30/01/2018, 0:12 Messaggi: 7
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paolosame ha scritto: Fai delle analisi x capire se alcuni piccoli frutti dovrai farli fuori suolo. Poi spargi letame e ari.volendo si puo dare anche 25 kg di solfato ammonio 25 kg di perfosfato minerale e 25 kg di solfato potassico magnesiaco.(dosi x 1000 m)la pacciamatura migliore è il telo intrecciato.le piante prendile solo da chi ha piante con certificazione fitosanitaria e trova un agronomo che possa seguirti.magari al corso lo trovi. Pensavo di farle le analisi del terreno, però vedendo che i miei compaesani hanno mirtilli, more, ribes e lamponi mi ha fatto pensare che magari non servono. Basta un campione qualsiasi o debbo fare un campionamento per tutto il terreno? Il campo è attualmente coperto d'erba, pertanto il letame ed i vari sali dovrò metterli dopo una prima lavorazione del terreno? Ecco, cosa sarebbe la certificazione fitosanitaria? La pacciamatura a telo intrecciato sarebbe quello in materiale plastico, giusto? Avete dei siti affidabili dai quali acquistare prodotti e piante? Una curiosità: come si determina il prezzo di vendita delle varie bacche? Possibile che una pianta di frutti di bosco costi tra i 12 ed i 15€? Online stanno a questo prezzo, mentre il vivaista parlava di 5€. Ho il dubbio che il tizio del vivaio sappia poche cose.
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30/01/2018, 15:31 |
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edu
Iscritto il: 21/02/2011, 22:37 Messaggi: 568 Località: fermo
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paolosame ha scritto: Fai delle analisi x capire se alcuni piccoli frutti dovrai farli fuori suolo. Poi spargi letame e ari.volendo si puo dare anche 25 kg di solfato ammonio 25 kg di perfosfato minerale e 25 kg di solfato potassico magnesiaco.(dosi x 1000 m)la pacciamatura migliore è il telo intrecciato.le piante prendile solo da chi ha piante con certificazione fitosanitaria e trova un agronomo che possa seguirti.magari al corso lo trovi. Paolo il fuori suolo è un altro mondo. Un incrocio tra allevamento economico spinto e centillatore chimico. Chiaramente questo è quello che passa il convento ma è mia opinione pensare che sia un buon affare. Per chi vende i prodotti e attrezzature. Opinione personale.
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30/01/2018, 15:31 |
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