AuroraM ha scritto:
marcello79 ha scritto:
Ma poi i professionisti? e non si vede mai nulla di Quello che sbraitano. A marsala coltivano ettari senza uso di pesticidi.
Infatti secondo me non è il discorso di quante piante coltivi, ma di cosa vuoi mangiare... o far mangiare.. non vedo perché, se per esempio un antiparassitario naturale come l'infuso di ortica, funziona per 10 piantine di fragole del mio orto, non può funzionare per ettari di coltivazione.
La realtà è che usare pesticidi naturali non conviene a chi vende quelli dannosi. E forse si fa prima ad irrorare un campo di fragole con qualche schifoso prodotto dannoso per noi e per gli insetti (vogliamo parlare della moria di api?) che a perdere tempo a far decantare un antiparassitario naturale per 15 giorni. E poi, diciamocela tutta, e siamo sinceri. La colpa è anche dei consumatori: se andiamo al supermercato e compriamo quelle fragole da 150 gr l'una, e magari disdegniamo quelle più piccole e bruttine, è ovvio che l'offerta sarà sempre peggiore, in termini di qualità.
Tu hai ragione ma è il mercato bellezza.
Se lo fai per mangiare una vaschetta di fragole ogni tanto non dai nulla perché alla fine se viene o non viene non ti incide.
Se lo fai per lavoro non ti puoi permettere di perdere il raccolto e vai oltre quello che vorrebbe l'etica.
Aggiungi la concorrenza di prezzo al ribasso grazie a prodotti esteri e il locale si ritrova solo la nicchia di chi ha fiducia nella buonafede di chi vede in faccia.
Bisognerebbe scacciare la nostra visione della società e del fine della vita stessa, scacciare la nostra maestria nel usare il tecnicismo estremo, quella cosa che noi chiamiamo impropriamente progresso tecnologico.
Nella parola veleno competitività non è palese il concetto di ottenerla con tutti i mezzi.
Chi si sente tirato in causa non sprechi parole vuote per dire che non tutti sono cosi o ci sono tabelle che dicono cosa è consentito e cosa non lo è.
Tabelle scritte alla bisogna di chi tira i fili e sicuramente non per chi è poi il consumatore finale.
Di fatto siamo in un sistema in cui per mangiare buono te lo devi autoprodurre ma per autoprodurlo devi avere il tempo e il terreno per farlo ma non è qualcosa con cui ci puoi vivere oggi.