Questa malattia si riconosce molto facilmente: si tratta di Puccinia malvacearum, agente di ruggine sulle malvacee (in questo caso su malvarosa). Metto tre foto: aspetto su foglia, dettaglio dei sori, teliospore (= teleutospore) bicellulari al microscopio ottico schiacciando un teleutosoro maturo (quelli scuri).

Sul forum si fanno domande e si danno risposte, non si spiegano argomenti dal nulla.

Ciao Alessandro. Mi piace molto la malvarosa, ma ho rinunciato alla coltivazione per via di questa malattia . Come stai curando le tue? Oppure fai dei trattamenti preventivi?

Per me un forum è uno spazio di discussione ma anche di divulgazione (io non riporto ma condivido ciò che osservo direttamente).
Se non fosse così, ma dovrebbe essermi confermato dai responsabili del sito, tanti saluti e addio....così rimarrete tra confidenti intimi

Come misure giardinistiche occorre che le piante abbiano attorno una buona circolazione e terreno ben drenato; in prevenzione si interviene con fungicidi (vanno bene quelli del gruppo dei triazoli) quando le foglie cominciano ad allargarsi. Ci sono varietà di Althea più resistenti, comela rugosa e la ficifolia.

Ho una piccola parcella sana in una fascia superiore e nella parcella inferiore, circa tre metri più sotto alcune hanno la ruggine,
strano le altre sia sane....

Ciao

Ma è malva o malvone o quale altra specie? Sono tutte della stessa varietà?
Le condizioni anche microambientali possono peraltro influire.

A 60 km da me, in montagna, c'è un paese turistico - lì fa freddo anche a luglio
Ho notato dei malvoni che crescono proprio attaccati alle case, nei piccolissimi spazi, praticamente nelle fessure tra i muri e le stradine .
Sono delle piante molto belle, alte, di tutti i colori... e non avevo notato alcun segno di sofferenza - le piante erano sane
Le mie, invece, si ricoprono subito di ruggine

Dal momento che prima Redi, poi Spallanzani e infine Pasteur dimostrarono l'infondatezza della generazione spontanea, affinchè ci sia una malattia infettiva bisogna intanto che sia presente in loco il patogeno...
...battute da vecchio professore a parte, i due casi prospettati (quelli di Jean e il Tuo) credo abbiano spiegazioni diverse.
In patologia vegetale viene considerato il c.d. triangolo della malattia: su un lato ci sta l'agente eziologico (con tutti i fattori intrinseci riguardo ad es. a ceppi patogeni e grado di virulenza), sul secondo ci sta l'ospite (anche qui con diverse gradazioni di suscettibilità anche in rapporto alla fase fenologica di crescita), e sul terzo infine le condizioni ambientali (le quali soltamente determinano la possibilità di attacco e sviluppo della malattia): è chiaro che se un lato, diciamo così, manca (per fortuna e ovviamente per gli equilibri ecologici il più delle volte è così), non c'è malattia.

La malvarosa e altre piante decorative (lupini, bocche di leone) che si ergono alte entro bordure e aiole fiorite creando un effetto di contrasto veticale, mi dice mia moglie - la quale acquista regolarmente riviste patinate di giardinaggio - che un tempo erano più diffuse e che sono tipiche dei giardini in stile inglese.