Ciao Carmen, per quest'anno seguile li dove sono, al inizio della prossima primavera puoi metterle a dimora, per quest'anno, per ogni piantina, lascia un solo germoglio, il più vigoroso e fallo crescere in altezza legandolo ad un tutore, prima di trapiantarle il prossimo anno potale, lasciando un pezzo di tralcio nuovo, accertati che sia ben lignificato, la lunghezza varia in base alla vigoria di ogni singola pianta. Se sono viti europee però molto probabilmente potranno avere un'esistenza difficile perchè facilmente attaccabile da un pericoloso parassita che si chiama fillossera, ma non costa niente provare, ciao Gianni
Carissimo Gianni, le talee le ho fatte solo x provare. Non le butterò comunque, e seguirò i tuoi consigli. Sono uva bianche, uno da tavola ed uno con i acini piccoli (nei mercati non li ho visti, credo che sono x il vino). Veramente sto recuperando dei alberi da frutto e delle viti del mio suocero, che non c’è più.
Quest’autunno farro delle talee della vite “uva fragola”. Avevo capito che sono buone come portainnesti. Una volta che hanno attecchito, dopo quanto si possono innestare altre viti sopra?
Ti dicevo che ho preso i rametti delle talee da viti che non sono più curate. Poi metterò una foto. Queste viti, che da anni nessuno se li cura, possono ancora dare frutti buoni, una volta curate? non si inselvatichiscono? Le mie talee saranno buone? Grazie della pazienza e della tua cortesia. Ciao Carmen
La vite è una pianta nolto versatile, anche dopo diversi anni di abbandono, se viene capitozzata in 2 anni rincomincia a produrre, però se fai delle talee di viti locali, c'è il problema delle malattie importate dall'America, prima di tutto come ti dicevo la fillossera che attacca le radici, poi se sopravvivono devono fare i conti con oidio e peronospera, che se non tratti con rame e zolfo hai poche speranze di produrre, l'uva fragola essendo un ibrido come il clinton e il baco non ha problemi di malattie, le talee falle alla fine dell' inverno, non in autunno, per innestarle devi aspettare almeno un anno. L'università di Udine ha prodotto diverse varietà di vite resistenti alle malattie che danno un prodotto migliore ai vecchi ibridi, molto simile all'uva normale, e tra poco saranno omologale e comercializzate, io appena si troveranno ho intenzione di provarle, sono interessanti specialmente per chi vuole mettere solo qualche pianta, se ti interessa ti tengo aggiornata, ciao, Gianni.