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Edera 
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Alessandro1944 ha scritto:
giotemerario72 ha scritto:
Purtroppo non posso trattare la pianta, li ho degli animali e il mio giardiniere mi ha sconsigliato di usarlo per la loro incolumità, mi ha anche detto che se la pianta riuscirà ad arrivare all'inverno, sopravvivrà.


Ma che animali hai? Il sapone molle o anche l'olio paraffinico dato sulle foglie non vedo come potrebbero addirittura ledere l'incolumità di animali a sangue caldo (peraltro se hai cani e usi collari o spot-on antiparassitari ti assicuro che somministri loro insetticidi alcuni dei quali adesso anche molto limitati o revocati per uso agricolo come imidacloprid, fipronil o diazinone).

In verità io non riesco a farmi un'idea chiara del problema nel suo complesso. Un'edera non è di per se stessa di gran valore e anzi talvolta ha uno sviluppo invadente, ma occorrerebbe capire cosa altro c'è sulla tua proprietà.
L'aleirode spinifero è polifago e invasivo (è stato inserito nelle liste EPPO come organismo da quarantena): mi pare ovvio che un numero limitato di esemplari non siano mortali, ma esso è in grado di causare danni non da poco oltre che essere fastidioso a causa della melata che provoca.
Che sia difficile da contenere è indubbio, ma lasciarlo proliferare indisturbato non mi sembra scelta condivisibile apriori.

Nella tua Regione, da dove è iniziata la diffusione di questo pest (2008), fino ad alcuni anni fa veniva monitorata la sua diffusione con bollettini che ne aggiornavano la presenza e presso l'Università di Bari i ricercatori ne hanno studiando la biologia e le possibili contromisure compresi insetti antagonisti (le prime foto che ho potuto avere per scopi didattico-editoriali me le inviò gentilissimamente il docente universitario di cui allego un file).
http://www.aipp.it/UserFiles/File/24For ... anthus.pdf" target="_blank" target="_blank" target="_blank

Come già detto l'edera e le altre piante, mi servono a creare habitat per alcune anatre ed uccelli acquatici che ho. Cercherò di fare quell'olio che mi ha consigliato mhanrubatholamotho (spero di averlo scritto bene ;) ) . Comunque dato che sembra interessante, vi mostro con delle foto la situazione nel Salento. Infatti da me, questa malattia è tanto comune, che la gente non si preoccupa, il mio giardiniere cura i miei alberi ogni anno con successo, ma il vicino non lo fa. Quindi i miei alberi vengono contagiati. Quest'anno abbiamo provato un trattamento biologico, ma non ha prodotto risultati. Alcuni curano gli alberi, ma altri non lo fanno ed ecco i risultati. Macchina e asfalto. Ricoperti di quella patina appiccicosa.


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19/08/2019, 19:17
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19/08/2019, 19:19
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19/08/2019, 19:19
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alla fine diventerà un problema per tutti ed allora obbligheranno ad intervenire.

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19/08/2019, 19:55
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Esistono nemici naturali di questi aleurodidi. Poi continuare a dare olio minerale nonè il massimo visto che vai ad ammazzare una marea di insetti utili. Stiamo parlando di un edera.... Se ci mettiamo a trattare pure la roba che non mangiamo e che sono d aiuto a insetti e piccoli vertebrati siamo aposto


20/08/2019, 13:33
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paolosame ha scritto:
Esistono nemici naturali di questi aleurodidi. Poi continuare a dare olio minerale nonè il massimo visto che vai ad ammazzare una marea di insetti utili. Stiamo parlando di un edera.... Se ci mettiamo a trattare pure la roba che non mangiamo e che sono d aiuto a insetti e piccoli vertebrati siamo aposto


Se ti dai la pena di dare un'occhiata alla pubblicazione che ho linkato constaterai che si tratta di un insetto importato e per il quale da noi non esistono limitatori specifici ed efficaci (infatti all'Università di Bari hanno studiato i possibili limitatori indigeni anche, penso, in prospettiva di una eventuale lotta biologica); inoltre è molto polifago e in particolare causa problemi seri su agrumi ed è pure inserito nella lista di allerta A2 della EPPO (cosa che significa l'obbligo di controllo in quanto organismo nocivo di potenziale importanza economica).

Si è diffuso negli scorsi anni in Campania e nel Lazio (specie attorno a Roma) e lo scorso anno è stato trovato modenese (personalmente feci una segnalazione vedendo foto su un forum di utente di quella provincia, e mi confermarono la presenza nell'area anche se al momento non destava preoccupazione per i fruttiferi).

In poche parole sta rischia di diventare una emergenza fitosanitaria.

Se non si interviene contro organismi invasivi da quarantena cos'altro si dovrebbe combattere? Solo le avversità di cui ha conoscenza/esperienza diretta sulle proprie colture?


20/08/2019, 14:07
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sono in accordo ,osservando il link postato da Alessandro ci si rende conto di quanto non sia da sottovalutare il problema.
quando vennero segnalate le prime cimici asiatiche fu data poca importanza, i risultati sono sotto gli occhi di tutti.

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20/08/2019, 15:16
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ci sarebbe da fare una lunga lista di insetti importati, con le tanto rinomate frontiere aperte.

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20/08/2019, 21:17
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amelanchier ha scritto:
ci sarebbe da fare una lunga lista di insetti importati, con le tanto rinomate frontiere aperte.


E secondo te come si potrebbero "chiudere" le frontiere agli insetti, i quali tra l'altro sono anche assai piccoli, milionari come numero di specie e si nascondono nei luoghi e materiali più impensati?

Da questo punto di vista sono in grado di fare anch'io una lunga lista, dal legno dei pallets ai vasi di terracotta, dai camion telonati ai pneumatici usati, dai bonsai alle marze.

Senza contare che non poche delle più importanti avversità (peronospora, fillossera, dorifora) si sono diffuse in epoche in cui il mondo era fatto di frontiere e dogane, addirittura in tempo di guerra quando le frontiere erano certamente ben presidiate (vulnerabili però ai movimenti degli eserciti che le frontiere tentavano di cambiarle).


20/08/2019, 23:23
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Alessandro1944 ha scritto:
amelanchier ha scritto:
ci sarebbe da fare una lunga lista di insetti importati, con le tanto rinomate frontiere aperte.


E secondo te come si potrebbero "chiudere" le frontiere agli insetti, i quali tra l'altro sono anche assai piccoli, milionari come numero di specie e si nascondono nei luoghi e materiali più impensati?

Da questo punto di vista sono in grado di fare anch'io una lunga lista, dal legno dei pallets ai vasi di terracotta, dai camion telonati ai pneumatici usati, dai bonsai alle marze.

Senza contare che non poche delle più importanti avversità (peronospora, fillossera, dorifora) si sono diffuse in epoche in cui il mondo era fatto di frontiere e dogane, addirittura in tempo di guerra quando le frontiere erano certamente ben presidiate (vulnerabili però ai movimenti degli eserciti che le frontiere tentavano di cambiarle).

Concordo.


21/08/2019, 9:08
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