Buongiorno a tutti, vorrei tenere alcune piante acidofile in dei cassoni di plastica (hanno 5 fori sul fondo per far uscire l’acqua) da 250 litri, per l’inizio comprerei dei sacchi di terreno già acido ma vorrei provare anche a crearmelo da me, oltre che mantenere sempre acido quello utilizzato perché presumo con le pioggie e il tempo l’acidità cali notevolmente. (Ho cercato informazioni nel forum su acidificazione, ho trovato solo qualcosa a riguardo del mirtillo). Nel cassone quindi ogni tanto potrei fare delle pacciamature con aghi di conifere o altri suoi materiali come la segatura…i miei dubbi stanno nell’utilizzo di altri materiali economici, naturali e facilmente reperibili per acidificare il terreno. Ho letto in vari siti e forum che anche le foglie di Quercia possono acidificare il terreno (addirittura dicono particolarmente acide), quindi anche il Rovere, è vero? Quali altre foglie di essenze arboree possono farlo? Se le Quercie possono acidificare il terreno ciò è possibile anche con la corteccia sfibrata o segatura prodotta dal taglio della legna? Quanto acidificano il terreno questi materiali vegetali (aghi di conifera, residui di corteccia e segatura di altre essenze come il Rovere,…)? Quindi quant’è la quantità utilizzabile da mescolare al terreno (anche terreno di campo di medio impasto tendente all’argilloso e di prevalenza calcarea) in proporzione per avere un terreno acido buono per la maggiorparte delle ornamentali? per quanto tempo mantengono il loro effetto? Per le piante ornamentali come Azalee, Camelie, Eriche, Gardenie, Hamamelis, Kalmie, Magnolie, Mimose, Mirtilli, Pieris, Rododendri, Skimmie e altre floreali erbacee dopo il loro impianto si potrebbe pacciamare ogni anno con questi materiali vegetali o aggiungere del terreno preparato mesi prima con foglie, corteccia, segatura di Quercia e Conifere?
Corteccia sfibrata e residui di legno cambiale di Rovere
Segatura finissima di varie essenze tra cui Rovere, Frassino, Faggio, Tiglio,...
I valori medi o accettabili dalla maggioranza delle specie acidofile dovrebbero essere comprese tra 5 e 6,5…è possibile ottenerle con queste preparazioni o pacciamature?
Inoltre ho letto che con queste pacciamature o interramenti si mantiene anche l’azoto e aumenta l’aerazione del terreno…con terreno tendente all’argilloso posso aggiungere anche della sabbia grossa, giusto?
Le mie piante oltre all’acqua piovana da cui non sfuggono vengono innaffiate con acqua di falda, proveniente dal sottosuolo tramite una pompa a mano oppure con la stessa acqua o quella piovana lasciata riposare in secchi.
Non ho delle cartine al tornasole ma vedendo che molte piante crescono comunque bene anche nei terreni calcarei qui in zona (Corbezzoli, Magnolie, Ortensie, Kalmie, Skimmie per esempio) presumo che una pacciamatura con questi materiali, se davvero acidificano, non possa che fare solo del bene… comunque mi procurerò anche le cartine.
Dato che mi verrà consigliato dico già che non voglio comperare zolfo, potrei concimare con chelato di ferro, ma vorrei sapere se ci sono controindicazioni alle concimazioni cn letame ecquino e bovino in piccole quantità. Ho letto già vari metodi con fondi di caffè, succo di limone, aceto, lupini macinati, ecc… ma sono interessato ad un mantenimento dell’acidità o ad una sua preparazione con questi materiali “legnosi”, considerando che terrei le piante in vasi o comunque in zone del mio “giardino- orto-laboratorio” apposite.
Grazie a tutti, mi scuso per le molteplici domande ma leggere su internet è una cosa, chiedere personalmente è un’altra.