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Piante officinali in montagna come attivita' d'impresa 
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Salve, mi incuriosisce quanto sia presente questa attivita' sull'arco alpino, nel contesto di:

- attivita' agricola a scopo di reddito (non per autoconsumo).
- coltivazioni in alta montagna (sopra i 1500 m.).
- specie officinali, escluse le solite tisane o specie semplicemente commestibili.

La quota implica una selezione di nicchia per evitare competizione con le coltivazioni estensive di pianura (menta, lavanda, etc.) i cui costi di produzione non sono comparabili (meccanizzazione). Viceversa le specie di montagna vivono e/o producono principi attivi solo in quota, rendendo la scelta della quota un obbligo.
Esempi di specie interessanti sono: rhodiola, genziana, arnica, genepy, etc.

Per quanto riguarda il Trentino AA pare che l'interesse si limiti alle solite tisane (spesso accoppiate ad attivita' di agritur). Nessuno investe in attivita' di coltivazione a lungo termine (es. rhodiola e genziana producono dopo sei anni dall'impianto). Ho informazioni di prima mano da mia moglie che sta ultimando il corso provinciale per le PO.

Per quanto ci riguarda, appena fresato (cingolato con fresa-sassi) circa 3000 mq a 1700 m., piantate 8000 piantine di rhodiola a cui seguiranno 2000 di genziana, il resto si vedra'.
Pero' come detto sopra, sarebbe interessante avere un panorama complessivo dell'arco alpino.


09/05/2011, 10:28
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Riesci a postare qualche foto della tua coltivazione in quota?
In effetti non conosco esempi di coltivazione di piante officinali in alta montagna. Invece conosco qualche esperienza di raccoglitori di spontanee.
Ciao,
Marco

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09/05/2011, 22:55
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Ciao, al momento solo foto del campo fresato, le piantine sono di pochi cm e dopo una settimana sono diventate rosse. Rifaranno i germogli, successo anche l'anno scorso. Sembrano molto sensibili al cambio di quota.

Quanto alle coltivazioni in genere, speravo in una partecipazione, ci sono di sicuro almeno le coltivazioni di genepy nelle valli piemontesi e valdostane.

Visto che il prodotto officinale secco viene quasi totalmente importato, sono convinto che vi sia spazio per un'attivita' agricola di nicchia, per quanto disagevole.


10/05/2011, 10:00
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Non è proprio una officinale, ma in val Sarentino c'è una tradizione nella raccolta delle gemme di mugo e nella trasformazione.
Ma lì, a differenza delle mie zone, anche i boschi e le praterie in quota sono spesso di proprietà privata.
Ciao,
Marco

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10/05/2011, 10:26
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io e il mio ragazzo coltiviamo gènépì in Valle d'Aosta a 1500 metri :( da ormai 3 anni ma finora non riusciamo a guadagnarci un granchè. In compenso ci dà un sacco di lavoro!!!!! :( :( :(


01/08/2011, 16:17
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Ciao, in quale localita' della VdA ? (ho lavorato in quasi tutte le valli laterali)
Ho discusso recentemente l'argomento col dott. U. Lini, e pare che in VdA (come anche in Trentino), vere e proprie coltivazioni di piante officinali in quota non ci siano (genepy a parte), se si esclude l'ormai saturo settore delle tisane (e cosmetici).
Anche nelle valli occitane del Piemonte stanno seguendo la strada del genepy, pero' sono orientati alla filiera completa (liquore), per aumentare il valore aggiunto.


02/08/2011, 9:09
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Abbiamo i campi a Fénis.
Sembrerebbe abbastanza affollato anche il mercato dei liquori! Da noi è più affollato di quello delle tisane, in quanto non abbiamo ancora la vostra legislazione in materia di P.O. ma abbiamo diversi liquorifici.


02/08/2011, 11:13
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Conosco bene la zona (Fenis-St.Marcel-Nus).
Ho sentito che potete commercializzare il genepy secco in bustine, mentre la nostra LP (Trentino) mette il genepy in tabella B (come la genziana), il che impone la presenza in azienda di un erborista per poter vendere al consumatore finale.

E questo oltretutto preclude la vendita su Internet, potenzialmente molto interessante per tutte le piante officinali.

Avete considerato la coltivazione di altre PO, magari su a Clavalite' (ph permettendo, le piu' interessanti vogliono terreno acido) ?


02/08/2011, 11:35
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Dovremmo aspettare l'organizzazione dei corsi regionali ma comunque, come ti ho detto, per ora non riusciamo a ricavare un granché dalla coltivazione. Inoltre per altre P.O. non c'è filiera già presente (industrie di trasformazione o cooperative) a parte i liquorifici. Si dovrebbe raggiungere direttamente il mercato, cosa per noi difficile in quanto sprovvisti di agriturismo o altre strutture turistiche. Per la gdo invece non siamo sufficientemente efficienti e dovremmo vendere sotto costo per rimanere sul mercato.


02/08/2011, 12:44
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Per altre PO intendo piante realmente medicinali, per le quali non c'e' speranza di vendita al pubblico senza erborista.
Mi riferisco a rhodiola rosea, genziana, echinacea, arnica, etc.
Sono comunque ammesse negli integratori, per cui con l'erborista si aprirebbe un discorso piu' ampio.

Piante che crescono solo in quota, quindi senza la competizione della coltivazione meccanizzata di pianura.
La scommessa sta nel riuscire a penetrare il mercato dei grossisti, che (mi risulta) importano praticamente tutto.
In questo senso esiste una nicchia produttiva, che sia anche remunerativa e' tutto da dimostrare.
Noi stiamo scommettendo su rhodiola e genziana, e forse arnica.


02/08/2011, 13:42
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