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Piante officinali e piccoli frutti di bosco
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bacco
Iscritto il: 07/11/2009, 20:13 Messaggi: 21 Località: Iseo (Bs) - Adamello (Bs)
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Buon giorno, ho bisogno di un consiglio da voi in quanto vedo che siete molto preparati. Ho una malga in alta montagna (circa 2000 metri di quota) circondata da 20 ettari di terra di mia proprietà.Il terreno va da una quota di 1700 a 2200 metri con alternanza di bosco e prato a pascolo.Dopo una decisa campagna di pulizia di buona parte del terreno da specie alloctone (tipo abete rosso) cresciute per anni di abbandono della proprietà, ho notato che le zone non a pascolo per cui su roccia o ghiaione granitico sono letteralmente ricoperte di piante delle seguenti essenze: -timo -artemisia glacialis -mirtilli -lamponi -fragoline di bosco Il tutto grazie ad una eccellente esposizione dei terreni che permettono una crescita spontanea di queste piante. Fino ad oggi ho sempre evitato di raccogliere i frutti e le essenze in quanto superiori ad ogni capacità ed interesse personale, ma vedendo sempre più discussioni, mi sta balenando l'idea di utilizzare in qualche maniera questa risorsa che la terra mi mette a disposizione. Faccio presente che già raccolgo qualcosa per uso domestico ma vorrei capire fino a dove ci si può spingere. Grazie
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03/07/2013, 17:10 |
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renzo
Iscritto il: 25/08/2009, 11:25 Messaggi: 506 Località: Ronchi Valsugana (Trentino)
Formazione: ingegnere+informatico
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Ciao, seppur a quota inferiore (1700) e con minore superficie, ci siamo posti lo stesso problema in merito a possibili coltivazioni officinali. La raccolta spontanea e' molto vincolata, e a quelle quote non credo si possa contare sui frutti di fragoline e lamponi, e' gia' tanto se sopravvivono. Resta la coltivazione di piante officinali, per cui ci sono alcuni argomenti di riflessione:
- ph del terreno e tessitura. - lavorabilita' con eventuale fresa. - specie da coltivare, e relativo mercato potenziale. - scelta fra produrre semilavorati (sostanza secca) o prodotti finiti (creme, etc.). - accessibilita' con automezzi. - disponibilita' di acqua. - eventuale laboratorio per lavorazione post-raccolta (essicatura, etc.). - ....
Noi abbiamo optato per rhodiola rosea ed arnica, mentre nelle valli occitane del Piemonte e in Valle d'Aosta va per la maggiore il genepy. In generale non e' un argomento molto dibattuto, e' un tipo di agricoltura a rischi e costi elevati. Inoltre in Trentino il tutto e' vincolato ad aver frequentato un corso provinciale con relativo esame.
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04/07/2013, 9:46 |
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sercec
Iscritto il: 08/03/2013, 20:09 Messaggi: 14
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renzo ha scritto: Ciao, seppur a quota inferiore (1700) e con minore superficie, ci siamo posti lo stesso problema in merito a possibili coltivazioni officinali. La raccolta spontanea e' molto vincolata, e a quelle quote non credo si possa contare sui frutti di fragoline e lamponi, e' gia' tanto se sopravvivono. Resta la coltivazione di piante officinali, per cui ci sono alcuni argomenti di riflessione:
- ph del terreno e tessitura. - lavorabilita' con eventuale fresa. - specie da coltivare, e relativo mercato potenziale. - scelta fra produrre semilavorati (sostanza secca) o prodotti finiti (creme, etc.). - accessibilita' con automezzi. - disponibilita' di acqua. - eventuale laboratorio per lavorazione post-raccolta (essicatura, etc.). - ....
Noi abbiamo optato per rhodiola rosea ed arnica, mentre nelle valli occitane del Piemonte e in Valle d'Aosta va per la maggiore il genepy. In generale non e' un argomento molto dibattuto, e' un tipo di agricoltura a rischi e costi elevati. Inoltre in Trentino il tutto e' vincolato ad aver frequentato un corso provinciale con relativo esame. che ne dite del ribes nero? A 1300 m slm nelle dolomiti bellunesi dell'alto comelico (dove ho prato, casa e bosco) cresce da Dio. Ma conviene? è commerciabile? Ps chiedo scusa ma nel cercare e rispondere ho postato anche su 'erbe officinali' una domanda simile ma più articolata
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28/08/2013, 16:48 |
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sercec
Iscritto il: 08/03/2013, 20:09 Messaggi: 14
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davvero non c'è nesuno che può esprimersi? facendo una cotivazione di qualità? mettendo su un piccolo laboratorio di estrazione? abbinando altre essenze montane (olii essenziali di pino, ad es.)? qualche esperienza?
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06/09/2013, 17:03 |
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renzo
Iscritto il: 25/08/2009, 11:25 Messaggi: 506 Località: Ronchi Valsugana (Trentino)
Formazione: ingegnere+informatico
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Non mi farei molte illusioni sulle risposte ottenibili dal forum: pochissima gente si occupa di piante officinali, spesso intese come aromatiche, alimentari, etc. Ancor meno per quelle di montagna, di nicchia per definizione, con costi e rischi maggiorati. Basta una grandinata e l'annata e' andata. O un inverno freddo con poca neve. O la drosophila suzuki ti impesta tutti i mirtilli di bosco, come successo quest'anno.
Infine il problema reale non e' tecnico, ma commerciale: prima trovi i canali commerciali, poi risolvi i problemi tecnici. Solo che per aprire un canale commerciale con prodotti finiti o grezzi devi dimostrare cosa intendi offrire. Cioe' qualcosa devi iniziare a coltivare, per non apparire il solito benintenzionato. Facile a dirsi, con piante che magari necessitano di vari anni per essere pronte.
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08/09/2013, 19:47 |
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