26/10/2017, 4:21
26/10/2017, 10:48
26/10/2017, 11:06
26/10/2017, 16:11
Alessandro1944 ha scritto:In attesa di risposte di esperti nel settore, il contributo che per le mie conoscenze personali ti potrei offrire sarebbe solo di natura botanica, ricavato da dati relativi alla flora apistica italiana.
L'elenco delle piante officinali è piuttosto lungo perciò occorrerebbe intanto capire cosa intendi o per che fine vuoi investire, in quanto si va, per citarne qualcuna in ordine alfabetico, dall'assenzio alla camomilla al finocchio selvatico al lampone alla menta; in termine di famiglie botaniche dalle astaracee alle composite alle ombrellifere alle rosacee alle labiate.
Dal punto di vista apistico le più importanti famiglie botaniche appartengono invece a labiate, leguminose, rosacee. Dunque direi che per lo screening si dovrebbero incrociare tre aspetti: cosa meglio potrebbe crescere nel tuo fondo, per che tipo di coltivazione sei attrezzato o vorresti indirizzarti, che tipo di miele vorresti produrre (monoflora o altro; a tal proposito esiste un disciplina che si chiama melissopalinologia che studia l'origine botanica dei mieli sulla base del riconoscimento dei pollini in essi contenuti).
Ad esempio in un impianto di lavandula o di lavandino si avrebbe una fioritura all'incirca da giugno a luglio, è coltura fortemente bottinata dalle api e adatta a produrre miele monoflora; dal punto di vista commerciale notoriamente trova sbocco come olio essenziale per usi di profumeria. Laddove ci si indirizzasse sui piccoli frutti (gen. Rubus: oltre al lampone ci sarebbe anche R. ulmifolius - viene solitamente coltivato quello senza spine, e ci sono varietà sono precoci e tardive - adatto nell'area appenninica); evidentemente si tratta di una coltivazione del tutto diversa dalla precedente e con un proprio mercato, mentre dal punto di vista apistico ben difficilmente si potrebbe ottenere miele monoflora. Andando sulle leguminose, ad es. il gen. Trifolium, si entra nella logica delle piante foraggere con le relative pratiche colturali (qui la fioritura è più prolungata e si possono ottenere mieli monoflora e di lunga conservazione).
26/10/2017, 16:16
darko3sc ha scritto:Ciao, come giustamente anticipato, bisognerebbe capire cosa il tuo terreno è idoneo a produrre, quindi aspetti morfologici, tipologia di terreno, clima...Le officinali sono varie, e spesso le tecniche colturali e le esigenze pedoclimatiche variano parecchio da specie in specie, quindi il primo punto di partenza è proprio l'analisi del luogo di impianto e determinare cosa potrebbe produrre...
Dopodiche capire di cosa disponi in termini di attrezzature ed esperienza e vedere se rientrano queste colture nelle tue possibilità/capacità...
Infine sul discorso apistico su cui non ho esperienza, capire se quella coltura è idonea e se il prodotto finale ha mercato!
Cosi' ad occhio le prime che mi vengono in mente sono origano, lavanda, rosmarino, zafferano...alcune di queste piu o meno facili da piazzare sul mercato, altre un po piu laboriose tipo la lavanda...
E' un bel settore, da cui poter trarre parecchie soddisfazioni anche dal punto di vista di crescita personale non solo economiche...Ma non farti ingannare pensando che il piu sia produrre...buona parte del lavoro consiste nel trovare sbocchi commerciali a prezzi onesti, le multinazionali di cui parli tu se esistono trattano tonnellate e tonnellate di prodotto a prezzi super stracciati e non di certo cercando l'azienda agricola magari biologica e magari neonata...!purtroppo in Italia la GDO guarda solo il prezzo, non necessariamente la qualita!
Ciao
L'aromatiKa di Enza Di Piazza
26/10/2017, 16:42
darko3sc ha scritto:Cosi' ad occhio le prime che mi vengono in mente sono origano, lavanda, rosmarino, zafferano
26/10/2017, 18:35
26/10/2017, 19:22
26/10/2017, 22:38
ghigo85 ha scritto:darko3sc ha scritto:Cosi' ad occhio le prime che mi vengono in mente sono origano, lavanda, rosmarino, zafferano
Correggetemi se sbaglio, ma lo zafferano pur essendo molto interessante come coltivazione da reddito, non ha alcun rapporto con l'attività apistica accennata da mtupone, questa coltivazione (oltre a non produrre granchè di nettare e polline) si basa proprio sull'asportazione dei pistilli floreali che le api, asportandoli per produrre zafferano, non visiteranno.
27/10/2017, 1:01
Juniper ha scritto:....Il settore delle piante officinali dal punto di vista agronomico non è tra i più semplici, e nemmeno dal punto di vista economico....Questo ovviamente non vuol dire che avviare un'attività simile sia impossibile, anzi, ma ci vuole tempo, anni, bisogna imparare anche se si è già esperti......Io ero partito esattamente come te, e ancora oggi non smetto di ringraziare la persona che mi ha fatto tornare coi piedi per terra.
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