Antudo
Iscritto il: 16/06/2014, 4:00 Messaggi: 36
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Buonasera, ancora una volta ho preso l'ennesima cantonata sia da un punto di vista lavorativo che economico (un bel tappo). Sono sempre più convinto a buttarmi sull'agricoltura in proprio. Nonostante ami il mi settore attualmente quello che ne ho ricavato sono solamente delle intossicazioni acute da fitofarmaci, discopatia, sindrome del tunnel carpale, senza tutela di contributi, infortuni e malattie. Entrate economiche inesistenti, paghe che di rado hanno superato 4 euro l'ora e senza contratti regolari, per non parlare delle paghe finite nel dimenticatoio. Ormai la mia zona è terra bruciata e mi sono deciso. Ho 29 anni e se li accumulo ho appena 3 anni di contributi, soldi sto sempre a secco. Almeno se faccio fuori 500 euro a fine mese so che ho lavorato 15 ore per me. Chiuso questo triste paragrafo del lavoro alla ragusana andiamo al sodo. Dispongo di 10mila mq di terreno irrigui libero, ottimo e piano. E altri 10mila mq di terreno non irriguo,con una discreta pendenza, coltivato a carrubeto, mandorleto e uliveto. Vorrei iniziare a trattare le officinali e le aromatiche sfruttando i 10mila irrigui, la mia idea era di riuscire ad entrate nella vendita al dettaglio essiccando e confezionando il prodotto. Come accennavo mi interessa poterci vivere, gestirmi e gestire tutto da solo. Avrei bisogno di info per quanto riguarda gli obblighi da assolvere per poter lavorare e mettere in magazzino. Quali sono le autorizzazioni per avviare questa piccola attività? Sono necessari particolari locali? Sto valutando l'impiego di essiccatori solari. Ovviamente all'inizio avrò la necessità di produrre e commercializzare anche altro. Grazie in anticipo.
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Juniper
Iscritto il: 28/04/2016, 0:33 Messaggi: 374 Località: Assemini (CA)
Formazione: Perito Agrario
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Ciao, sempre più persone mi chiedono consigli per avviare aziende agricole, specie piante officinali e zafferano, e quasi sempre perchè non trovano altro lavorativamente parlando. Tutto quello che scriverò non vuole essere per scoraggiare ma anzi, per mantenere i piedi per terra e indirizzare verso le cose giuste da fare.
Prima di tutto, dove hai terreni? Da dove scrivi e in che zona vorresti operare? In TV e su internet non si fa altro che parlare di piante officinali come un buon investimento, ma ti assicuro che, coltivandole, sono un mercato di nicchia che difficilmente porteranno a un guadagno in tempi brevi. Bisogna studiare, imparare a coltivarle, e poi avviare la coltivazione, perchè se un orto può farti entrare in tasca dei soldi dopo 60 giorni, con le officinali i primi tempi devi solo investire per coprire spese sostanziose.
Per coltivare, devi essere un imprenditore agricolo professionale. Oggi c'è l'illusione che chiunque possa mettersi e coltivare la terra, coltivare oggi richiede una certa preparazione dal punto di vista tecnico e commerciale, se non hai un diploma o una laurea a indirizzo agrario, gli enti regionali per l'agricoltura attuano dei corsi per far prendere a chi la desidera questa abilitazione. Bisogna sostenere il corso con esame del patentino verde per poter utilizzare fitofarmaci destinati a uso professionale, poco importa se coltivi in biologico, oggi anche il rame e lo zolfo si acquistano col patentino verde.
Detta questa piccola premessa, bisogna capire dove hai intenzione di coltivare, se il terreno è vocato per le piante officinali e se si, per quali essenze. Per poter essiccare il prodotto devi avere a disposizione (tuo o conto terzi) un locale a norma dove poter stoccare il prodotto fresco e lavorarlo, nel tuo caso essiccarlo, tramite essiccatori a norma o metodi di essiccazione in determinate stanze, ma di base devi avere accesso a un laboratorio, dove oltre a essiccare dovrai anche confezionare. Cosa di cui molti si dimenticano di specificare, una o più bilance di precisione omologabili sono essenziali, la mia, che è economica, l'ho pagata la bellezza di 700 €.
Per la vendita al dettaglio devi avere tanto prodotto e poterne garantire in certe quantità, se hai 1 ha, devi capire su quale o quali poche essenze concentrarti. Se tratti con catene locali di supermarket devi stringere accordi per quantità e continuità che come singola azienda che stai iniziando, difficilmente potresti garantire con un solo ha.
Il mio consiglio è di iniziare con un po di orto, oggi premia molto la vendita a km0 e le consegne a domicilio. Dopo alcuni anni di apertura dall'azienda, io solo adesso sto cominciando a investire per i primi impianti di piante officinali, per vendere sul fresco e essiccare qualcosa in laboratorio conto terzi.
Ultimo, ma forse più importanti, il lavoro ti deve piacere, perchè intraprendere questa avventura vorrà dire a rinunciare a gran parte dello stile di vita cui sei abituato, sia come tempi che come priorità a livello di impegni che economici. Specialmente all'inizio, ogni centesimo che ti entrerà in tasca dovrà essere dedicato a un tubo o un raccordo, anzichè a una birra, una pizza o un pacchetto di sigarette. Non è esagerazione da lavoratore stachanovista, o troppa "fissazione", ma una cosa necessaria che io e altri abbiamo affrontato all'inizio, pena il fallimento aziendale. Se il lavoro non ti piace, non c'è nulla di male, ma non riesci a portarlo avanti.
Lavorare in campagna (qualunque cosa tu coltivi) non è semplice e le difficoltà sono tante, ma se ti appassioni e ti impegni le soddisfazioni arrivano, anche se non nell'immediato. In questi mesi sto aiutando un ragazzo che si sta dedicando tantissimo, tutti i giorni mattina e sera, a gennaio aprirà la sua partita IVA e aprirà azienda. Cose particolari come le piante officinali vengono dopo aver creato una piccola base solida, altrimenti l'investimento economico è estremamente rischioso, sia per la difficoltà di stabilizzarsi inq iesto mercato, sia per le spese che richiede.
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