giaco119 ha scritto:sono al centro sardegna a un'altitudine di circa 400 metri.. non l'ho scelto per il clima ma per il semplice fatto che sono andato di persona a vedere i bulbi che fossero sani e delle dimensioni che desideravo.. non so quale possa essere la differenza dallo zafferano di san gavino a quello abruzzese..
Ciao, di dove sei di preciso? Io ho l'azienda ad Assemini, e coltivo zafferano
Andiamo per ordine.
Come mai così tanti bulbi tutti in una volta? hai parlato con qualcuno del settore prima di cimentarti nella spesa?
Il sesto di impianto può variare in base soprattutto ai mezzi che hai a disposizione per lavorare. Devi tenere presente che il diserbo è del tutto manale. L'anno scorso ho seminato a file doppie ogni 80 cm, quest'anno mi sono preso una motozappa con frese fino 30 cm, quindi non farò file più larghe di 50 cm, e stavolta singole, doppie sono più difficoltose nel diserbo sulla fila.
Non importa quante volte sia fresato il terreno prima della semina, importa che sia ben fresato, ma soprattutto importa capire quali sono le condizioni. Più del caldo torrido e più del freddo con gelate e neve, lo zafferano teme la troppa acqua. Un terreno argilloso può andar bene se in pendenza, ma in piano è soggetto a ristagni. Un terreno sciolto come il mio, anche se piano e non in pendenza può andar bene. Tu stai a 400 metri, quindi puoi scongiurare ristagni dovuti alle alluvioni, e probabilmente avrai terreno in pendenza
Per quanto riguarda la dimensione dei bulbi: se non te li hanno venduti già distinti per dimensioni (spero di si..) allora fallo tu, e seminali segnandoti dove sono quelli più piccoli e quelli medi. Io l'anno scorso ho piantato circa 60 kg di bulbi su circa 600 metri quadrati e ho ricavato approssimativamente 30 grammi di zafferano essiccato.
Lo zafferano sulla carta fa gola, le cifre che si leggono sono alte (fino a 15000 € l'anno, e oltre se ci sai fare). Io trovo che sia una buona coltura annessa ad altre, ma non si può puntare solo su quella. 20000 € l'anno di zafferano significa che almeno quei 3500 € li devi togliere per la manodopera, poi togli i contributi, poi togli le spese varie che arrivano durante l'anno, netti te ne ritrovi se ti va bene la metà, e se ti va bene hai ricavato dalla coltivazione quella produzione media che ti rende quel tanto. E questo quando la coltivazione è a regime, i primi anni devi pensare a coprire spese: bulbi, bilancia di precisione (per questa se ne vanno più di un migliaio di €). Mi dicevano che erano tanti che cominciavano anche con grossi investimenti pensando di coprirsi di soldi, fino a quando non l'ho provato sulla mia pelle. Avevo un socio, che come tanti ha letto di grossi guadagni, quando ha capito che in campagna bisogna lavorare senza badare a orari, a volte bisogna anche un po trascurare la salute, ma soprattutto i guadagni non sono così immediati, allora ha abbandonato la barca, nonostante io gli ho ripetuto dall'inizio fino alla fine le stese parole che sto dicendo ora.
Lo zafferano costa, qualcuno arriva a venderlo anche a 30 € al grammo, ma lo zafferano bisogna anche venderlo, altrimenti rimane un capitale fermo. Io sto iniziando a crearmi un mio giro, ma ovviamente non basta. Bisogna muoversi, capire quali sono le manifestazioni giuste durante l'anno per venderne tanto in poche ore, bisogna capire se la quantità che coltivi e la fatica che ci metti possono valere la pena di "svenderlo" per forniture a ristoranti, come sto facendo anche io.
In questo primo anno non ricaverai granchè a meno che l'annata non sia ottima e potresti arrivare anche a un centinaio di grammi, chi lo sa!
Ma andiamo avanti con le informazioni che hai chiesto.
In Sardegna a meno che la tua azienda non risieda nei territori di San Gavino, Turri e Villanovafranca non puoi utilizzare il marchio DOP, e di conseguenza non puoi assolutamente in alcun modo scrivere, pubblicizzare o vendere il tuo zafferano come prodotto sardo. Io ho fatto una bella trafila tra uffici Laore e delle repressioni frodi alimentari, per capire bene come poter impaginare l'etichetta senza andare incontro a sanzioni, e senza tirare fuori un prodotto che non fosse anonimo. Se non puoi fare la DOP purtroppo hai anche poco a che fare con la ASL dato che non ti concederanno mai di confezionare il prodotto in uno spazio che non sia un laboratorio a norma dove devi portare il prodotto essiccato, fare le pesate, riporlo nei contenitori che sceglierai e applicare l'etichetta.
Per il resto non ti serve nessun certificato, devi essere un'azienda regolarmente iscritta alla camera di commercio e dichiarare col commercialista che tra le tue produzioni ci sono le piante officinali, e nella duap inserire che vendi piante officinali, zafferano essiccato e confezionato nel nostro caso.
Vorrei spendere 2 parole sullo "zafferano sardo". Il Crocus sativus botanicamente parlando è tale sia che lo coltivi in Calabria, in Abruzzo, a San Gavino o ad Assemini. La pianta è uguale, i bulbi che si vendono sono sempre gli stessi propagati per via agamica data l'elevata percentuale di sterilità della pianta. Quello che cambia è la zona in cui si coltiva, che a mio parere da un valore aggiunto al prodotto finale ovunque venga coltivato: lo zafferano è sempre diverso. Non peggiore, non migliore, e i miei clienti hanno capito che un ottimo zafferano non si definisce tale solo per il nome che porta sull'etichetta
Spero di essere stato esaustivo e di non essere sembrato troppo distruttivo. Anzi, io sprono chiuqnue me lo chieda nel cimentarsi in questa bellissima coltivazione. Più prodotto si coltiva, più se ne consuma senza andare a comprare quello che arriva dall'estero.