Ciao, con me sfondi una porta aperta. Esattamente 3 anni fa, col mio amico abbiamo cominciato a valutare l'idea di realizzare una coltivazione di zafferano e piante officinali, in Sardegna. Siamo partiti come molti, all'oscuro di tutto ciò che si cela dietro alle normative riguardanti la coltivazione, l'estrazione degli olii, ma soprattutto il mercato di questi prodotti. Cercherò di essere il più ristretto possibile, perchè c'è tanto da dire.
Io ho la fortuna di aver studiato, ma purtroppo non aver concluso, nel corso di laurea di scienze e tecnologie erboristiche, ma come quasi tutte le facoltà ti viene data una buona base, ma poca esperienza specialmente dal punto di vista pratico e commerciale.
Ci sono diversi metodi per estrarre gli oli essenziali dalle piante officinali, il più comune è quello per corrente di vapore, tramite degli alambicchi che hanno sistemi di raffreddamento a serpentina o colonna (fungo). Ogni pianta ha un suo peso medio di olio estratto per Kg di biomassa, quando estrai gli oli quindi devi tener conto di diversi fattori economici come il prezzo del distillatore e il suo consumo durante l'estrazione, dato che rimarrà per ore acceso. Questo in sostanza è il lato pratico dell'estrazione degli oli.
Una volta estratto l'olio, cosa bisogna fare? Queste cose cose ovviamente bisogna averle ben chiare in mente molto prima di impiantare qualunque tipo di essenza
Ci sono tutta una serie di normative riguardanti il protocollo della coltivazione biologica, normative per quanto riguarda la destinazione d'uso del prodotto (alimentare, cosmetico, farmaceutico), bisogna conoscere molto bene la chimica delle piante, un buon studio sui metaboliti secondari ti aiuta nel capire di che pianta si parla a seconda delle concentrazioni di determinati principi attivi. Riguardo questi ultimi, ci sono delle percentuali minime di concentrazione di principi attivi negli estratti per poter essere commercializzati in base alla destinazione d'uso, ma a meno che non coltivi in zone dove la pianta non cresce naturalmente, non ci saranno particolari problemi. Un'altro grattacapo sono i controlli sugli estratti per i vari certificati, che non sono proprio economici. Senza contare poi i laboratori per estrazione e conservazione del prodotto.
Insomma, coltivare piante officinali con lo scopo di estrarre oli essenziali non è proprio la cosa più semplice del mondo, ma nemmeno impossibile. I costi sono elevati, e col tempo io stesso ho capito che a meno che non hai la certezza di entrare in canali di mercato particolarmente attivi, cominciare dal nulla coltivando e estraendo oli, è un vero suicidio, per cui io mi sto organizzando per cominciare a coltivare piante aromatiche per consumo alimentare.
Un altro tasto dolente è il mercato.
Anni fa presso una azienda sarda che produce miele, piante officinali e oli essenziali, un certo esponente della regione parlò davanti a dei giovani che stavano partecipando a un seminario sulla coltivazione delle piante officinali, e a un certo punto esclamò "ragazzi, se ci impegniamo facciamo un sedere grande così ai francesi!". Questo per me vuol dire non avere minimamente idea di quello che si dice. Mentre le piccole aziende in Italia rimangono estasiate per ogni goccia che scende dal distillatore, in francia le grosse aziende hanno già invaso il mercato degli oli essenziali grazie a ettari di coltivazioni e sistemi di estrazione che noi ci sogniamo
Il mercato delle piante officinali è difficile in Italia al momento, specie per gli oli essenziali. Poche aziende e troppo piccole, e poco interesse da gran parte delle regioni. Ci sono delle eccezioni, so che Piemonte e Sicilia si stanno attivando parecchio da questo punto di vista, in Sardegna la facoltà di agraria di Sassari spinge molto verso questa direzione, ma fino a quando le istituzioni non si muoveranno, la situazione non cambia.
Quindi poche quantità di prodotti, difficile anche esportare, la soluzione è lavorare sodo e tentare di farsi un nome in Italia e all'estero, diversi ce la fanno, dopo alcuni anni di gavetta. Sugli essiccati la situazione è un po diversa, se si è un po svegli si riesce a mandare i propri prodotti in filiere commerciali locali, e da lì studiare modi per espandersi nel mercato.
Un altro importante canale di vendita per le piante officinali sono i grossisti: cosmesi, erboristeria e farmaceutica comprano materie prime dalle aziende agricole, ma ne vogliono in quantità, e di continuo, tutto biologico (quindi un'attesa di 3 anni per la conversione da agricoltura tradizionale a biologica per le piante perenni, 2 per le annuali), e non sempre i prezzi che fanno sono quelli che vorresti tu.
Nonostante questa doccia fredda, io ti invito a continuare a informarti, studiare un po e valutare bene quello che vuoi fare, perchè il mercato italiano ha davvero bisogno di nuove aziende nel settore. Noi del sud possiamo vantarci di coltivare piante officinali di primissima qualità, ma siamo troppo pochi, e non riusciamo a decollare. Il mio pensiero è che la Sardegna non può fare concorrenza a nessuno, e nemmeno la Calabria, ma tutto il territorio nazionale invece si. la concorrenza del tipo "sego le gambe a chi fa la mia stessa cosa" è una vecchia mentalità sorpassata, oggi la carta vincente è la collaborazione e incitare nuovi agricoltori a cominciare nel campo delle officinali. Vai a farlo capire però
per quanto riguarda il nuovo PSR, non è la sezione adatta perchè ci sarebbe da svolgere un altro rotolo di papiro, ma posso solo dirti che per avviare da zero un'azienda di piante officinali e estrazioni di oli servono tanti soldi, probabilmente più di quelli che offre il bando del primo insediamento
Scusa la mole di testo, ti assicuro che sono stato sintetico, c'è tanto da dire. Se ti interessano dettagli sono a tua disposizione!