Per poter produrre e vendere estratti di fiori (come ad esempio i fiori di bach) o altri tipo achillea, tarassaco, borragine, camomilla, trifoglio, erica, iperico ecc... sono necessarie autorizzazioni "farmaceutiche" o è possibile semplicemente distillarli?

Un conto è fare prodotti per decorazioni, altro per alimenti o prodotti per la cura e la bellezza. In questo caso servono autorizzazioni e controlli dall'ASL.

Per cui se il prodotto non viene destinato al consumo alimentare si può commercializzare?

forse la mia domanda può sembrare troppo generica... provo a riformularla meglio
La piante officinali, raccolte o coltivate, non trasformate o sottoposte a sole operazioni di prima trasformazione (essiccazione, lavaggio, defogliazione, cernita, taglio e distillazione) possono essere commercializzate?
Il disciplinare, nel caso del Trentino, specifica bene le classificazioni di piante officinali da destinarsi alla lavorazione (tabella A, B, C, D Legge provinciale 28 marzo 2003, n. 4 - tratto dal sito www.trentinoagricoltura.it) per cui sono necessarie prescrizioni sanitarie, vendita vincolata ad esperti del settore (erboristi/farmacisti) per il consumo umano. Ma per quello che riguarda la categoria di cui ho fatto menzione all'inizio di questo post non sembrano esserci vincoli o limitazioni particolari..
C'è qualche operatore del settore che può farmi chiarezza?

Le piante elencate nella tabella B non possono venire vendute nel dettaglio al consumatore, mentre quelle della tabella A si (in pratica solo tisane). Ad es. hai elencato l'achillea che sta nella tabella A, e l'iperico che sta nella B.
Ed e' un peccato, perche' le vere PO sono quelle della tabella B, il mercato delle tisane e' ormai saturo.
Ad es. (e' il caso che mi interessa personalmente), non posso vendere al consumatore fiori di arnica secchi perche' non costiuiscono un prodotto per il consumatore, ma una materia prima destinata ad ulteriori trasformazioni (es. crema o gel).

Quanto alle piante che non stanno ne' in A ne' in B ... boh ... ma dubito che abbiano un interesse pratico.

Inoltre per quanto riguarda il Trentino, per poter coltivare e commercializzare PO devi aver frequentato il corso provinciale con relativo esame.

Grazie Renzo! allora stasera se ti vedo a Pergine alla riunione dagli apicoltori ti chiedo altre 2 cosette