Fino a quando vivrò, non farò altro che ripetere non quello che penso io, ma quello che ormai è consolidato non solo dalla scienza, ma dall'esperienza di tanti agricoltori, ossia che le fasi lunari non influenzano l'agricoltura
Non è questione di fare cambiare idea a qualcuno o meno, ma personalmente, è come se qualcuno vuole mettere in discussione e farmi credere che il cielo è viola invece che azzurro. Pura oggettività dei fatti. E ripeto, come disse anche un noto personaggio non molto tempo fa, la scienza non si decide per alzata di mano.
Volenti o nolenti, l'agricoltura è una scienza. La puoi apprendere tramite esperienza sul campo con anni di duro lavoro con la consapevolezza di quello che stai facendo, ma senza studio (non per forza universitario, anche andare in biblioteca per i fatti propri vuol dire studiare. Biblioteca, non internet) non hai la consapevolezza di quello che succede all'interno delle piante e nel terreno, parlo ovviamente a livello chimico, fisico, biologico e microbiologico.
Per molti queste sono ancora paroloni di chi "vuole rivoluzionare l'agricoltura" o, le parole che hai scritto sono le stesse che sento da anni da tante persone "che la scienza si occupi di scienza, l'agricoltura ai contadini/agricoltori. Ma la realtà è che se oggi l'agricoltura permette a molte famiglie di mangiare, lo si deve alla scienza e all'innovazione, e non a pensieri retrogradi.
Per quanto riguarda lo zafferano, ti posso parlare di quello che so.
La resa dello zafferano può variare a pochi km0 dalla zona più vocata della Sardegna, e può dipendere da numerosi fattori, oltre che dall'annata favorevole o meno.
Lo zafferano trova condizioni ottimali nel classico clima temperato mediterraneo, il che probabilmente rende possibile una buona crescita in buona parte del centro-Italia, e ovviamente nel sud. Tollera inverni freddi, sporadiche nevicate, e estati secche. Dal punto di vista climatologico a ben vedere l'unica cosa che lo zafferano teme realmente è il ristagno idrico, sempre in relazione ovviamente alle zone in cui viene normalmente coltivato. La cosa più importante è assicurarsi che la coltivazione non soffra di ristagno idrico. Io coltivo in un terreno ben drenante, non ho bisogno di realizzare baulature, anche in momenti di forti pioggie non ho mai avuto problemi legati all'acqua, se non in alcune zone dove ho problemi legati ad avvallamenti, che devo correggere con un livellamento. In caso di terreno argilloso è bene creare baulature, il top è sempre un terreno in pendenza.