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Riconoscimento, coltivazione ed impieghi delle piante aromatiche ed officinali
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Carlina acaulis

18/01/2011, 12:11

questo argomento mi e' stato suggerito dall'utente piccolamiss, la quale mi chiedeva inforamzioni su come mai io abbia scelto la foto che ho nell'avatar..

La pianta in questione e' la Carlina acaulis, una pianta tipica dei pascoli molto comune nella mia zona (Asiago).
da noi il nome della pianta e' Bisakäse (si legge bisachese, il termine e' in lingua Cimbra) che significa formaggio dei prati.
A fine estate i prati sono puntellati da questi dischi dorati grandi a volte anche 10-15 cm, da qui forse il nome...
Ma e' piu' probabile che il nome derivi dall'uso che se ne fa, cioe' finche' e' verde (piu' giovane e' meglio e') di puo' mangiare il ricettacolo del fiore, come fosse un fondo di carciofo.
Il formaggio e' sempre stato l'elemento fondamentale della dieta dei montanari delle mie zone, pertanto e' plausibile che questo boccone ricavato dai prati mentre portavano le bestie al pascolo, lo abbiano battezzato "formaggio dei prati".

Similmente nei paesi di linga tedesca, e' chiamato Jägerbrot, ossia pane dei cacciatori.

Si puo' mangiare crudo da solo o condito con sale olio e limone, cotto in pentola da solo o con patate, oppure mettendolo sott'olio con aromi dopo averlo sbollentato in acqua ed aceto.

Re: Carlina acaulis

18/01/2011, 12:13

Carlina acaulis L.

Famiglia: Compositae
Nomi volgari: carlina bianca, articiochi de monte, pan de l’alpin, tiroliro, buralze, spin de prà, carlina segnatempo, semprevivo, cardo di S. Pellegrino.
Etimologia: il nome generico da Carlo Magno che attribuì alla pianta il potere di curare la
pestilenza sembra che lo stesso Linneo, attribuisse e dedicasse tale
pianta all'imperatore.
Altri ipotizzano un riferimento a Carlo V, in realtà appare più probabile, una banale deformazione della parola "carduncolos", diminutivo di cardo e il nome starebbe quindi, per piccolo cardo. Acaulis perché generalmente priva del gambo.

Morfologia:
pianta erbacea, perenne, o bienne a crescita lenta, con fusto di colore brunastro, che, nonostante il nome "acaulis", si presenta, ora breve o assente, ora alto fino a 30 cm, a volte ramificato. Rizoma robusto, amaro, che emana odore fetido.
Le foglie, quasi tutte basali, sono disposte in rosetta lunghe sino a 20 cm, sono picciolate, con lamina oblungo-spatolata, pennatosetta, profondamente divise, glabre, coriacee e spinose.
Al centro della rosetta, un solo grande capolino che può raggiungere i 15 cm di diametro completamente avvolto da brattee: le esterne sono fogliacee, le mediane sono brune, dentate- spinose, quelle interne sono lineari, bianche e brillanti, somigliano a fiori ligulati. I fiori tubulosi di sono colore bianco sale o rosa .
I frutti sono acheni minuti di penne.

Distribuzione – habitat – fioritura:
diffusa in buona parte dell’Europa centrale, in Italia è comune in tutte le regioni settentrionali e centrali, più rara nelle regioni meridionali, assente nelle isole. Vegeta nei pascoli, negli ambienti rocciosi e nei prati secchi, predilige terreni silicei e calcarei, dove fiorisce da giugno a settembre, sino a 2.200 m.

Proprietà ed usi:
nella medicina popolare viene utilizzata la radice che ha proprietà diaforetiche, diuretiche, amaricanti, digestive, carminative, diaforetiche, purganti, cicatrizzanti, sudorifere e febbrifughe.
Un uso eccessivo della carlina può provocare vomito e diarrea, ed è quindi indispensabile che
ogni trattamento terapeutico, venga effettuato sotto stretto controllo medico.
Nel passato la carlina era un’erba importante ed era classificata come allessifarmaco (antidoto ai veleni), proprio per questo era coltivata nei giardini dei monasteri, gli antichi Sassoni la consideravano un amuleto contro il malocchio e ogni malattia. Oggi è un’erba poco usata poiché esistono rimedi più efficaci.
Veniva usata per lenire il mal di denti, la polvere della radice, che veniva anche fumata, serviva per curare la scabia ed altre malattie della pelle, le vesciche e le piccole piaghe.
L’infuso di polvere di radice nel vino rosso era indicata contro i reumatismi e come rimedio sudorifero negli stati febbrili.
Il decotto di carlina può essere usato per detergere la pelle colpita da eczema e da acne.
I ricettacoli dei capolini, noti come “pane del cacciatore”, sono eduli, utilizzabili come i cuori dei carciofi, oppure tagliati a piccoli pezzi, messi a cuocere con lo zucchero in poca acqua, fino ad ottenere una purea dolce-piccante, ottima da utilizzare come la mostarda.
Le radici invece, tagliate a rondelle e private della parte interna legnosa, possono essere utilizzate per fare canditi, una prelibatezza se coperti di cioccolato.
La carlina è ricca di inulina, uno zucchero digeribile anche dai diabetici.
Le foglie secche o essiccate riescono a cagliare il latte.
Sovente viene usata come pianta ornamentale nelle composizioni di fiori secchi.


Curiosità:
le brattee esterne, a seconda dell’umidità atmosferica, funzionano da igrometro naturale, chiudendosi quando il tempo muta al peggio, ma comunque sempre nelle ore notturne, per poi riaprirsi al mattino successivo.
ra comune trovarlo appeso nelle porte delle case alpigiane, in quanto sia decorativo che utilizzato per le "previsioni del tempo"



Note:
questo genere formato da 20 specie di annuali, biennali e perenni è distribuito in Europa, nella regione mediterranea e nell’Asia occidentale.
Specie simile è la Carlina alpina, che si differenzia per il caule lungo sino a 1 metro.

fonte: http://www.funghiitaliani.it" target="_blank

Re: Carlina acaulis

18/01/2011, 12:18

ecco un po di immagini,
in particolare nella foto d.jpeg potete vedere il ricettacolo che una volta liberato dalle foglie (spinosissime) rappresenta la parte edule
Allegati
b.jpg
c.jpg
d.jpg

Re: Carlina acaulis

27/01/2011, 9:44

Interessante, a volte ne vedo in quantità quando vado a fare delle passeggiate, dici che si può mettere sott'olio ? Mi piacerebbe provare, di solito io e il marito raccolgliamo l'insalata matta/dente di leone e metto via il cuore. Per ricettacolo intendi quello che ho contornato? (è la prima volta che inserisco una foto, non so se funziona). Ultima domanda, qual'è il periodo migliore per raccoglierla ? Grazie e scusa le troppe domande.
Allegati
Immagine.jpg
Immagine.jpg (5.32 KiB) Osservato 3418 volte

Re: Carlina acaulis

27/01/2011, 10:21

LE DOMANDE NON SONO MAI TROPPE!

allora, si il ricettacolo e' quello che hai contornato, e' la base su cui si posa l'insieme dei fiorellini tubulari che forma nel suo complesso l'infiorescenza.
(alla pari del carciofo)

Il periodo migliore per raccoglierla e' quando iniziano ad aprirsi, e non posso indicarti un periodo, dipende dall'altitudine dall'esposizione, dal terreno etc etc..
poi sono buone per tutto il periodo estivo, anche se piu' che passa il tempo piu' diventano legnose.

Si si puo' metterli sottolio facendoli bollire in acqua e aceto e poi mettendole via in o OLIO DI GIRASOLE. A tuo gusto si possono aromatizzare con aglio, alloro, ginepro, limone, quant'altro. Se hai una ricetta per i carciofi, segui quella.

Fai bene a raccogliere il Tarassaco, e' un ottimo depurativo (oltre a essere molto buono), non l'ho mai visto sott'olio o sott'aceto pero'.. me ne mandi un vasetto? ;) quasi quasi apro una pagina anche su quello, cosi' puoi mettere qualche tua ricetta.

Ci sono diverse erbe sui prati che noi possiamo mangiare.. ma purtroppo non abbiamo piu' la conoscenza pe farlo.
Non so da dove tu sia di preciso, ma dovresti essere abbastanza comoda da andare in canton Ticino, passa una volta da Meret Bissegger: SPETTACOLARE!
http://www.meretbissegger.ch/" target="_blank

Re: Carlina acaulis

27/01/2011, 12:08

zimbar ha scritto:LE DOMANDE NON SONO MAI TROPPE!

allora, si il ricettacolo e' quello che hai contornato, e' la base su cui si posa l'insieme dei fiorellini tubulari che forma nel suo complesso l'infiorescenza.
(alla pari del carciofo)

Il periodo migliore per raccoglierla e' quando iniziano ad aprirsi, e non posso indicarti un periodo, dipende dall'altitudine dall'esposizione, dal terreno etc etc..
poi sono buone per tutto il periodo estivo, anche se piu' che passa il tempo piu' diventano legnose.

Si si puo' metterli sottolio facendoli bollire in acqua e aceto e poi mettendole via in o OLIO DI GIRASOLE. A tuo gusto si possono aromatizzare con aglio, alloro, ginepro, limone, quant'altro. Se hai una ricetta per i carciofi, segui quella.

Fai bene a raccogliere il Tarassaco, e' un ottimo depurativo (oltre a essere molto buono), non l'ho mai visto sott'olio o sott'aceto pero'.. me ne mandi un vasetto? ;) quasi quasi apro una pagina anche su quello, cosi' puoi mettere qualche tua ricetta.

Ci sono diverse erbe sui prati che noi possiamo mangiare.. ma purtroppo non abbiamo piu' la conoscenza pe farlo.
Non so da dove tu sia di preciso, ma dovresti essere abbastanza comoda da andare in canton Ticino, passa una volta da Meret Bissegger: SPETTACOLARE!
http://www.meretbissegger.ch/" target="_blank" target="_blank


Sui nostri appennini c'è pieno in certe zone di questo fiore ed è uno spettacolo da vedersi!!!
Tornando al tuo pensiero riguardo alle tante erbe nei prati commestibili sarebbe davvero bello se ci insegnasti un po' di cose!!!!
Grazie e ciao
Barbara

Re: Carlina acaulis

27/01/2011, 12:10

cara babagia, io ho piu' da imparare che da insegnare!

comunque quella ventina di piante selvatiche che conosco e consumo, le mettero' una ad una nel forum.

MA MI ASPETTO ALTRETTANTO DA VOI! ;)

Re: Carlina acaulis

29/01/2011, 15:03

Sono d'accordo con babagia, sarebbe bello conoscere qualcosa delle piante più semplici che magari troviamo in giro e di cui ignoriamo tutto.
Ti mando volentieri un vasetto, ma bisogna aspettare primavera quando si trova l'insalata matta.
In primavera raccolgo un'altra erba che uso per fare polpette o minestre però non ho trovato nessuna proprietà, forse tu ne conosci qualcuna, è la silene che ha un vago sapore di spinacio.

Re: Carlina acaulis

29/01/2011, 19:11

In Trentino (beh, alta Valsugana) si chiamava "sgriciola" oppure "sgrisola".
Quando ero piccolo si sentiva dire in primavera "'nar per sgriciole".
Adesso penso che in generale non si sappia neppure cos'e'.

Re: Carlina acaulis

31/01/2011, 11:04

invito gli amici forumisti di accertare quanto riportano nel forum prima di esprimere notizie non corrispondenti al vero.
Ho fatto un po di ordine nel forum, cosi' che un lettore nel prossimo futuro non tragga informazioni mendaci.


IN ALLEGATO trovate l'elenco delle specie protette in italia:
file aggiornato preso oggi 31-1-11 dal sito del ministero dell'ambiente!

questo elenco va integrato con quello prodotto dalla propria regione e/o provincia (x TN & BZ)!!!

questo e' il link per la regione Veneto.
http://www.consiglioveneto.it/crvportal ... r0053.html" target="_blank" target="_blank

NEL FORUM PARLIAMO IN GENERALE PER TUTT'ITALIA, POI STA AL SINGOLO VEDERE SE ESISTONO O MENO DELLE RESTRIZIONI LOCALI.
PER GLI AMICI DELLA SVIZZERA ITALIANA VALE LO STESSO, DATO CHE DI BASE I PAESI ALPINI HANNO LEGISLAZIONI MOLTO SIMILI NON DOVREBBERO ESSERCI DIFFERENZE, SE NON A LIVELLO REGIONALE.
Allegati
flora_repertorio.xls
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