Salve a tutti!
Come detto nel thread di presentazione, mi chiamo Francesco, sono principalmente un cuoco ma mi occupo anche di un piccolo caseificio annesso al ristorante in cui lavoro, in Danimarca, dove produciamo mozzarella con latte vaccino.
Vorrei discutere con alcuni esperti il mio processo di lavorazione, che per alcuni versi reputo anomalo, ma del quale vorrei discutere per migliorarlo.
Lavoriamo circa 150L di latte al giorno, normalmente proveniente da vacche di razza Jersey, che danno un latte piuttosto grasso (4.7 % in genere) e molto giallo, con buone rese (19Kg di cagliata ogni 100L)
PROCEDIMENTO:
- Porto il latte a 39°C nella polivalente di cui disponiamo
- Aggiungo fermenti e lascio mescolare 20-30 min
- Aggiungo il caglio in polvere, sciolto in poca acqua (1,75 g di caglio per 100 L)
- Riposo 40 min
- Rompo la cagliata UNA volta nelle dimensioni di una noce
- Fermento nel siero fino a pH 4.95-5.05
- Estraggo la cagliata, la rompo con le mani e la divido in gruppi da 5 kg, in modo da filarla più agevolmente
- Salo la cagliata al 2.5%
- Verso abbondante acqua bollente, lascio fondere 4 min senza toccare
- rovescio via l'acqua, filo la pasta fino a perdere il nervo e la mozzo in acqua gelata, poi sposto le mozzarella in acqua a 25-30°C per il servizio.
Ora vengo alle domande:
- ho letto parecchie volte di una doppia rottura della cagliata, perchè? come influenza il processo?
- le mie mozzarelle sono MOLTO morbide, complice il pH abbastanza basso credo, ma se refrigerate perdono salinità e morbidezza. E' normale?
- non filo la mozzarella nell'acqua perchè ho sempre avuto molta perdita di grasso e liquidi (quindi sapore), cosa ne pensate del mio metodo?
Attendo pareri e consigli, il prodotto è molto buono ma sono sicuro ci sia spazio per miglioramenti.
Grazie!