Fatto per ora silenzio su quello che penso della lavorazione del nonno Totò
Scusate ma sono stato fuori e non ho risposto per tempo.
Exodus mi aspettavo un tuo messaggio in questo topic. E finalmente è arrivato!!
Ti chiedo cortesemente di NON fare silenzio sulla lavorazione di mio nonno, per il semplice motivo che sn venuto qua per sentire dei pareri e cercare aiuto per migliorare la mia lavorazione.
Qualsiasi sia il tuo parere.
(Mi puoi anche dire che è una lavorazione da animali, io mica mi offendo!!) anzi sarà un'ottimo spunto di conversazione e di confronto.
Riguardo ai dettagli hai pienamente ragione, devo scrivere dettagliatamente tutto ciò che ho fatto e anche mostrarvi i miei dubbi. E in'ultima cosa, sottolineo sempre la mia "ignoranza" in materia, non date nulla per scontato, le mie conoscenze casearie sn molto blande x mancanza di esperienza. Perciò se ne avete il tempo e la voglia datemi facoltà di acquisire bene tutti i meccanismi delle lavorazioni.
Veniamo al punto. Come mi ha consigliato Tsuna ho iniziato la lavorazione del nonno. Ovvero:
Preso 40 litri di latte, portato a temperatura di coagulazione (38°) aggiunto del lattoinnesto al 3% e lasciando per una ventina di minuti. Dopo assicuratomi che la temperatura non fosse scesa ho aggiunto il caglio in pasta di capretto. Dopo circa una ventina di minuti ho fatto un taglio a croce nella cagliata. Attendo altri 7-8 minuti e rompo la cagliata con la rotula, non troppo velocemente fin quando arrivo alle dimensioni di un chicco di mais. Dopo di che lascio riposare e metto in fuscelle. Arrivando questo punto inizio con il consiglio di tsuna di lasciare maturare la cagliata in acqua a 45° avendo l'accortezza di non far scendere MAI la temperatura sotto i 40. In effetti max è arrivata a 43°.
1° prova di filatura effettuata dopo 4 ore. Niente da fare.
2° prova di filatura effettuata dopo 5 ore. Idem.
A quel punto ho aspettato un'altra oretta ma di filare non ne voleva sapere neanche a minacce.
perchè? ho fatto tutto nel modo giusto o ho sbagliato qualcosa che magari ho capito una cosa per un'altra?
Quando ho eseguito la lavorazione era presente mio padre. Secondo lui non ci può essere filatura senza che la pasta non raggiunga un ph adeguatamente basso.
Ora io chiedo: con la maturaazione in acqua calda della cagliata, si può raggiungere un ph del genere? O mio padre mi fa solo confondere di più?
P.s. Per prova di filatura si intende prendere la pasta con le mani e vedere se in qualche modo tende ad allungarsi anche minimamente. E' esatto?